Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Zeigbo, da possibile nuovo Weah a vigilante


L’ex del Venezia, dopo aver peregrinato dal Veneto al Lazio passando per la Sardegna, si ritira rammaricandosi per il razzismo


06/11/2015

di Cristian Vitali

«Zeigbo mi ricorda molto Weah». Così sentenziò Maurizio Zamparini nel 1998, quando ebbe modo di avere il nigeriano tesserato per il suo Venezia, dopo aver versato 4 Miliardi di Lire per il suo cartellino. Zeigbo era un perfetto sconosciuto, ma tempo prima una sera fece la parte del leone, e come spesso accade, basta una partita gagliarda che qualcuno si innamora di te. Calcisticamente, s’intende. E’ così che spesso si guadagnano contratti. Nel caso di Kenneth, quella partita fu Vicenza-Legia Varsavia di Coppa delle Coppe. Al “Menti” giocò benissimo lasciò tutti a bocca aperta con una super partita. E fu così che quella vecchia volpe di Gianni Di Marzio, allora Direttore Generale del Venezia, quello che – ricordiamolo – portò a Napoli Maradona, lo dirottò subito in Laguna. All’epoca era già nel giro della Nazionale nigeriana, quella di West, Finidi, Oliseh e Kanu, probabilmente la più forte di tutti i tempi...

POCO DI WEAH – Ma Venezia fu per lui ostile. Problemi di lingua (l’unico che lo capiva era Stefano Gioacchini, con cui comunicava in Inglese), e scarsa intesa con Novellino, che aveva mal digerito la cessione del suo pupillo Michele Cossato, che Kenneth aveva sostituito. Un infortunio al ginocchio ha fatto il resto, quindi addio Mondiali in Francia e mesto addio all’Italia (che sarà invece un arrivederci), per gli Emirati Arabi. Soldi e una villa con piscina potrebbero ridargli il sorriso, ma il suo contratto era sempre con il Venezia, quindi il legame non si recide. E alla fine torna in Italia peregrinando per la Penisola. A L’Aquila subisce un infortunio e deve dire addio anche ai Mondiali in Corea e Giappone. Torna di nuovo in Laguna ma non sale sul famoso autobus di Pergine, quando la cessione del Venezia a Dal Cin e il contemporaneo acquisto del Palermo da parte di Zamparini comportò un maxi trasloco di giocatori in Sicilia.
TANTO PEREGRINARE – Dopo la deludente parentesi di Belluno, il passaggio in Sardegna, in campionati minori. E il suo mare lo affascina, si stabilisce lì giocando in varie squadre ma fino al 2012, quando nel mercato di riparazione approda al Gaeta, altra bella località marina. Sei mesi, e nel 2013, dopo una stagione al Civitavecchia, sempre sulla costa, appende le fatidiche scarpe al chiodo e si stabilisce a Mestre, trovando un impiego in una società di vigilanza, con propositi di crescita. Ma lui, pur sentendosi ormai italiano, ha ancora dovuto imbattersi in episodi di razzismo.
OGGETTO DI INSULTI RAZZISTI – Già ai tempi di L’Aquila fu oggetto di insulti razzisti da parte dei tifosi; stessa cosa a Belluno, ma più grave, visto che giunsero da un giocatore. L’ultimo a Mestre, nel 2013, dopo essersi ritirato: Zeigbo viaggiava sul regionale Venezia-Bologna diretto a Padova. Lo prese al volo, e non fece in tempo a convalidare il biglietto. Cercò quindi il Capotreno per regolarizzare la sua corsa a bordo. Ma il Ferroviere lo aggredì verbalmente, invitandolo a tornarsene in Africa. La discussione è poi finita alla Polizia Ferroviaria, dove Kenneth ha denunciato il dipendente di Trenitalia. L’ennesimo, spiacevole, episodio di razzismo, un brutto guaio che può incidere nella carriera di un giocatore.
Ma Kenneth, pur rammaricato, la prende con filosofia: «C’è qualcosa che Dio ha deciso per noi, questo qualcosa si chiama destino. Dobbiamo accettarlo, senza tanti rimpianti», disse a «La Nuova Venezia». Con il desiderio di prendere il patentino da allenatore per preparare i bambini a giocare a calcio. Insegnando anche loro, ne sono sicuro, la dignità dei colori della pelle e il rispetto per il proprio avversario.


Copyright © 2006 Calciobidoni.it — Le Meteore e i Bidoni del calcio italiano | Webmaster Cristian Vitali

Qualsiasi materiale pubblicato (testi ed immagini) può essere riprodotto a condizione che venga citata la fonte — Calciobidoni.it