Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Jorge Daniel Casanova Curbelo


Luogo di Nascita:

Sauce (Uruguay)


Data di Nascita:

26/07/1976


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Interno


Squadre:

Lecce,
Ravenna

Voto al Bidone:

8


In una parola:

Indegno



Jorge Casanova


A dispetto del nome, non è entrato nel cuore dei tifosi


08/08/2009

di Cristian Vitali

«Gioca davanti alla difesa. Considerata la sua struttura fisica non è un elemento particolarmente rapido, ma è prezioso sul piano tattico perché sa farsi trovare sempre nel posto giusto, magari anticipando le giocate altrui»
(Alberto Cavasin, allenatore Lecce, parla di Jorge Casanova)
«Sono sicuro di essere arrivato in una squadra in grado di garantirsi la salvezza. Ho conosciuto tramite i racconti del mio connazionale Martin Rivas quali possono essere le difficoltà del campionato italiano»
(Jorge Casanova, centrocampista Lecce)

Nonostante il “blasone” del nome che porta, non si può certo dire che sia un adone: in quanto a bellezza non può essere certo paragonato al suo illustre omonimo, il famoso amatore veneziano, né può essere tantomeno considerato come un suo degno discendente, non essendo uno sciupafemmine. Siamo ben lontani da Renato Portaluppi, per intenderci. Parlando invece della sua vocazione sportiva, possiamo dire che inizia a tirare i primi calci ad un pallone nel Club Atletico Bella Vista di Montevideo, con la cui casacca ha debuttato in prima squadra nel 1995. Nell’estate del 1999, all’età di 23 anni, viene ingaggiato dal Lecce, dove però non riesce a trovare spazio: appena due presenze nell’arco di tutto il campionato, chiuso dalle ottime prestazioni di Claudio Bonomi, Piangerelli, Lima e Conticchio, che formano il centrocampo titolare dei pugliesi. La stagione seguente, dopo esser stato bocciato dallo staff tecnico dei salentini, nell’Ottobre del 2000 cambia maglia ma non colori sociali: dal giallorosso del Lecce passa a quello del Ravenna, in Serie B. Viene dirottato in Romagna in prestito: in quella squadra zeppa di giocatori a fine carriera (Bodart, Pergolizzi, Pregnolato, Gelsi, Dell’Anno, Bertarelli, Silenzi) e di fugaci “meteore” (Chomakov, Paquito, Vakouftsis) arriva a giocare 15 gare senza però segnare, e non riesce a fornire delle prestazioni decenti, perdendosi nel grigiore generale di una stagione storta, che porterà i romagnoli dritti dritti alla retrocessione in C1, nonché al fallimento, conseguenza della stato di crisi finanziaria in cui versava il club romagnolo. La dirigenza pugliese, proprietaria del suo cartellino, si rende conto del pessimo investimento fatto su di lui e lo rispedisce in Patria, al Penarol. Quantomeno, parte del ricavato del suo cartellino servirà per l’acquisto di Giullelmo Giacomazzi, che avrà ben altra avventura con il Lecce. In Uruguay non dimostrerà un grande attaccamento alla maglia del proprio club di appartenenza, visto che cambia squadra praticamente ogni anno. Nel 2007 approda nel campionato colombiano, nelle file dell’Atletico Bucaramanga prima e nell’Once Caldas poi.


Stagione Squadra Presenze Reti
1995-99 Atletico Bellavista
1999-00 Lecce 2 -
2000-01 Lecce - -
Ott. 00 Ravenna (B) 15 -
2001-03 Penarol
2003-04 Atletico Bellavista
2004-05 Chacarita Juniors
2005-06 Union Santa Fe
2006-07 Atletico Bellavista
2007-08 Atletico Bucaramanga 23 1
2008-09 Once Caldas 11 -
Copyright © 2006 Calciobidoni.it — Le Meteore e i Bidoni del calcio italiano | Webmaster Cristian Vitali

Qualsiasi materiale pubblicato (testi ed immagini) può essere riprodotto a condizione che venga citata la fonte — Calciobidoni.it