La notizia è che la Milano calcistica la fa da padrone, negli Oscar del Flop: la pessima annata vissuta dai rossoneri ha sicuramente condizionato le nostre nomination, ma il bello è che può trovarsi in ottima compagnia, poiché i cugini nerazzurri fanno anche di peggio con ben quattro propri rappresentanti nella “Flop Ten” del Calciobidone 2014. E’ ora ufficialmente riaperta la caccia al flop straniero, al più scarso, alla meteora o bufala dell’anno. Giunto alla 6^ Edizione, il Calciobidone del 2014 sarà uno dei dieci calciatori stranieri segnalati nel “listone” dei “fortunati” opportunamente selezionati dalla Giuria che potrete votare a partire da oggi fino alla notte di San Silvestro per poi decretare a Gennaio colui che sarà il bidone straniero dell’anno.
LE NOMINATION – Questi sono i 10 Candidati al titolo, uno dei quali succederà al danese Bendtner, trionfatore della scorsa Edizione: Antonio ADAN (Cagliari), Luis ANDERSON (Fiorentina), Ishak BELFODIL (Inter/Livorno), Michael ESSIEN (Milan), Mario GOMEZ (Fiorentina), Fredy GUARIN (Inter), Helder POSTIGA (Lazio), ROBINHO (Milan), Saphir TAIDER (Inter/Sassuolo), WALLACE (Inter). La selezione è stata veramente dura e ha visto delle esclusioni “eccellenti” (sono stati valutati i nomi di Hamsik, Honda e Vucinic, tra gli altri), ma è stata opportunamente ponderata e motivata.
LA GIURIA —
Per quest’anno la Giuria potrà contare su 16 elementi, come al solito coordinati dall’ideatore del Premio Cristian Vitali: di questi, 13 sono confermati dalla passata Edizione: David Barbetti (Corriere Nazionale), Sabine Bertagna (FCInter1908.it), Antonio D’Avanzo (Calcioblog.it), Alfredo De Vuono (Fantagazzetta.com), Sergio Ferrentino (Co-Fondatore del mitico "Bidone d'Oro" ai tempi di Catersport), Xavier Jacobelli (Calciomercato.com), Giuseppe Leanza ("Goldeada" in onda su Rete Oro), Matteo Marani (Direttore del Guerin Sportivo), Carlo Nesti, Darwin Pastorin (Quarta Rete), Matteo Politanò (Panorama.it), Claudia Racioppi (Fantagazzetta Sport News), Fabrizio Romano (Sky Sport). Mentre le 3 new entry rispondono nientemeno che agli altrettanto prestigiosi nomi di Nicola Calzaretta del «Guerin Sportivo», Massimo Ciccognani de «Il Tempo» e Fabrizio Ponciroli, Direttore Responsabile della rivista «Calcio 2000».
COME VOTARE IL FLOP – Dacci la tua preferenza nel modo che ti è più congeniale: oltre che tramite il nostro sito Calciobidoni.it, è possibile votare via Mail, SMS, Facebook e Twitter, nonché dal Blog del Guerin Sportivo! E come tradizione vuole, potete anche giocarvi il “Jolly”: oltre a comunicarci la vostra preferenza, potete suggerire un ulteriore calciatore straniero non presente nella “Flop Ten”, dando così libero sfogo al vostro pensiero citando un giocatore che non è entrato nel novero dei finalisti. Colui che riceverà il maggior numero di segnalazioni, sarà il successore di Alvaro Pereira, lo scorso anno trionfatore di questa speciale classifica.
SEGUICI ANCHE IN RADIO – Per il secondo anno consecutivo potrete seguire gli aggiornamenti sull’andamento del sondaggio ogni Domenica dalle 23,00 circa a “2 Fisso”, trasmissione di satira sportiva in onda su Radio Hinterland di Milano, grazie agli interventi telefonici di a cura di Cristian Vitali, che sarà incalzato da Marco Campagna e Nicola Loiodice.
Nell’anno del secondo flop Mondiale consecutivo, ci avrebbe sguazzato alla grande l’Italia di Prandelli (ridotta a brandelli). Ma il nostro obiettivo resta sempre lo stesso: evitare proprio queste figure barbine. E lo faremo finché non ci ascolteranno. Peccato anche che l’onnipresente Balotelli sia italiano, perché la sua nomination non gliela avrebbe tolta nessuno… E non ce ne voglia Rolando Bianchi, involontario testimonial del sondaggio di quest'anno, protagonista di una stagione da dimenticare al Bologna. E ora, al grido di “Il peggio deve ancora venire”, votate il vostro bidone preferito!
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Intervento telefonico di Cristian Vitali nel corso della trasmissione condotta da Nicola Loiodice e Giuseppe Regina. Primo appuntamento della stagione per presentare i 10 Candidati al “Calciobidone 2014”, sondaggio lanciato il 1° Novembre, e per la Rubrica “Calciobidoni Story”, tesa a rispolverare la storia di bidoni del passato che hanno giocato in Italia. In questa puntata si parla di Samuel Ipoua, camerunense passato al Torino in Serie B nel 1996.
Intervento telefonico di Cristian Vitali nel corso della trasmissione condotta da Nicola Loiodice e Giuseppe Regina. Secondo appuntamento della stagione: vengono presentati i profili di 2 Candidati al “Calciobidone 2014”, Adan del Cagliari e Anderson della Fiorentina, e per la Rubrica “Calciobidoni Story”, tesa a rispolverare la storia di bidoni del passato che hanno giocato in Italia, si parla di Marcus Allback, attaccante svedese al Bari nel 1998.
Intervento telefonico di Cristian Vitali nel corso della trasmissione condotta da Nicola Loiodice e Giuseppe Regina. Terzo appuntamento della stagione: vengono presentati i profili di 2 Candidati al “Calciobidone 2014”, Belfodil del Parma ed Essien del Milan, e per la Rubrica “Calciobidoni Story”, tesa a rispolverare la storia di bidoni del passato che hanno giocato in Italia, si parla di Khaled Badra, difensore tunisino al Genoa di Scoglio nel 2001.
Intervento telefonico di Cristian Vitali nel corso della trasmissione condotta da Nicola Loiodice e Giuseppe Regina. Quarto appuntamento della stagione: vengono presentati i profili di 2 Candidati al “Calciobidone 2014”, il tedesco Mario Gomez della Fiorentina e Fredy Guarin dell’Inter.
La “Flop Ten”: i Candidati al Calciobidone 2014
In rigoroso ordine alfabetico, ecco i Profili, redatti da Cristian Vitali, della “Flop Ten”, composta dai i 10 Candidati al titolo appositamente selezionati dalla Giuria.
ADAN (Cagliari)
Provenienza: Real Madrid (Spagna) 2012-2013: Cagliari (Novembre 2013) 2 presenze, 4 reti subite 2013-2014: Betis Siviglia (Spagna) «Penso che sia la squadra ideale per proseguire la mia carriera. Voglio crescere insieme a questo club»
Per quanto possibile, un portiere nella Flop Ten del Calciobidone ci sta tutto, come stiamo cercando di fare nelle ultime Edizioni, per una sorta di “tutela delle minoranze” (di ruolo). Potevamo scegliere Romero della Samp, ma il portinaio argentino si è riscattato con merito al Mondiale brasiliano, arrivando a un passo dalla vittoria; e allora ecco il semi-sconosciuto Adan, primo calciatore spagnolo nella storia del Cagliari, che lo ingaggia dopo che il ragazzo si è appena svincolato dal Real Madrid, mica l’Astrea, ma dove era relegato come terza scelta. Tuttavia, anche nel club rossoblu fatica a trovare spazio. Per esordire deve aspettare il nuovo anno: con il Chievo al debutto riesce a mantenere la porta inviolata ma nella gara seguente fa ricordare le nefandezze di Goicoechea. Al Sant’Elia, infatti, la Juve gli rifila quattro pappine: insicuro ed incerto, la sua prestazione è da antologia delle papere, con due errori decisivi a suo carico. La delusione è tanta che si arriva a rescindere il contratto immediatamente (prima che qualcuno possa ripensarci). Ritorna subito in Spagna accasandosi a Siviglia, ma non riuscirà ad evitare al Betis una retrocessione annunciata.
Sconcertante.
ANDERSON (Fiorentina)
Provenienza: Manchester Utd (Inghilterra) 2012-2013: Fiorentina (Gennaio 2014) 6 presenze, 0 reti 2013-2014: Manchester Utd (Inghilterra) «Feel good. Ho scelto la Fiorentina perché ha grande ambizione e ottimo progetto. Voglio vincere a Firenze»
Con l’arrivo al Manchester di David Moyes il brasiliano, da anni allo United, trova sempre meno spazio. La stagione 2013/2014 si dimostra particolarmente infelice e il giocatore patisce l'accantonamento. Così, a Gennaio accetta l’offerta della Fiorentina che lo acquisisce in prestito, con l’obiettivo di aumentare il tasso tecnico della rosa a disposizione di Montella, cercando di recuperare un talento precoce che si è smarrito. Alla notizia del suo passaggio in viola, infatti, in Inghilterra si sono divertiti a prenderlo in giro: «Con i soldi che risparmieranno di hamburger compreranno Messi», ha ironizzato qualche tifoso. E ancora: «In Italia possono offrirgli molte più pizze di noi», sottolineando la sua passione per il cibo. Per i tifosi britannici divenne infatti un flop, specie se si pensa ai 31 Milioni che Ferguson spese per comprarlo dal Porto. Ma anche lui contribuì con qualche autogol fuori dal campo, pubblicando su Instagram una foto di pasticcini: «Non sono grasso, sono sexy», ha sempre risposto a chi lo accusava. Per la viola sarà una stagione sfortunata, visto che i nuovi innesti non daranno i frutti sperati, soprattutto a causa dei numerosi infortuni. Ma Andow (com’è soprannominato), seppur integro, arriva con una forma fisica inaccettabile e una lentezza nei movimenti non certo tipica di un brasiliano, tanto che l’Aeroplanino nelle ultime giornate lo mette in disparte associandosi quindi a Moyes, rimanendo deluso dalle prestazioni di un giocatore di cui apprezzava molto la visione di gioco e la fantasia in mezzo al campo. Mai viste dalle parte del Franchi. Non a caso, quando arrivò a Firenze, disse di amare la pasta e il buon cibo. Torna quindi in Inghilterra senza rimpianti, visto che la Fiorentina non esercita il riscatto.
Appesantito.
BELFODIL (Inter/Livorno)
Provenienza: Parma (Italia) 2013-2014: Inter, 8 presenze, 0 reti
Livorno, 17 presenze, 0 reti 2014-2015: Parma (Italia) «Preferisco giocare da prima punta ma sono disponibile a tutte le posizioni. Il mio sogno è fare bene»
Dopo un’ottima stagione al Parma, guadagnandosi anche l’etichetta di “nuovo Benzema”, l’Inter lo acquista con grandi aspettative, investendo su di lui la bellezza di 10 Milioni più il cartellino del bizzoso Cassano. Dal punto di vista economico è stata l’operazione di mercato più assurda della stagione, l’ennesima e scellerata imputabile a Marco Branca. Seppur chiuso in nerazzurro da Palacio, Alvarez, Icardi e Milito riesce a giocare diverse partite ma è un disastro completo: da titolare a Cagliari si divora un gol dentro l’area piccola nonostante due tentativi per ribadire in rete, e riesce a realizzare una sola rete in Coppa Italia al modesto Trapani. A Gennaio si tenta il rilancio spedendolo in Provincia al Livorno, ma anche con i labronici finisce per non combinare nulla di buono, confermando di essersi inceppato. A farne le spese sono stati sia i nerazzurri per l’ingente investimento fatto in estate, sia i toscani che si aspettavano i suoi gol per agguantare la salvezza. Bilancio: nessuna realizzazione in venticinque gare complessive, una forma fisica discutibile e un carattere molto fragile. L’orribile stagione, culminata con la retrocessione degli amaranto, gli è costata anche i Mondiali, in quanto ignorato dal C.T. dell’Algeria. Il giovane attaccante francese naturalizzato algerino per ora sembra essersi trasformato in un vero “pacco”, facendo parlare di sè più per le dichiarazioni sul Ramadan che per le giocate sul campo.
Inesistente.
ESSIEN (Milan)
Provenienza: Chelsea (Inghilterra) 2013-2014: Milan (Gennaio 2014), 10 presenze, 0 reti 2014-2015: Milan (Italia) «Non vedo l’ora di iniziare a giocare, sono venuto qui per dare il massimo per il Milan»
Dimenticatevi il vero Essien, quello contemplato in Inghilterra. Lento, macchinoso, poco ispirato, incapace di supportare l’attacco, ma anche solo di proteggere la difesa. Del centrocampista che col Chelsea faceva cose fenomenali non c’è più traccia. Non è più un ragazzino, ma non sarebbe neanche da considerarsi “alla frutta”: a 32 anni, infatti, moltissimi giocatori sono ancor nel fior fiore della propria carriera, basti pensare che alla sua età Pirlo passò alla Juventus, continuando ad incantare con il suo piede telecomandato. Invece il ghanese giunse a Milanello in condizioni fisico-atletiche non proprio inappuntabili – soprattutto a causa dei postumi di un infortunio ai legamenti avvenuto tre anni or sono e che continua ancora oggi a tormentarlo – e una mobilità che possiamo definire aleatoria, non propriamente quella più adatta per un campionato comunque impegnativo come quello Italiano. Fin da subito in rossonero si dimostra spento, incolore, a tratti confuso ed in perenne ritardo. Ma forse il problema, nel suo caso, non è tanto l’età, quanto la mancanza di motivazioni.
Confuso.
GOMEZ (Fiorentina)
Provenienza: Bayern (Germania) 2013-2014: Fiorentina (Luglio 2013), 9 presenze, 3 reti 2014-2015: Fiorentina (Italia) «Molti mi hanno sconsigliato l’Italia ma sono felice di sperimentare nuove culture e di imparare la lingua»
La sua presenza nel Calciobidone di quest’anno è molto controversa. Campione in declino o giocatore “rotto”? Fatto sta che nessuno ebbe da appuntare quando la Fiorentina staccò un assegno da quasi 20 milioni di Euro al Bayern (più 4 di ingaggio), cifra solitamente non alla portata delle tasche viola. Ma li valeva tutti: era un top player, un bomber di razza capace di una media gol da urlo. Mette a segno una doppietta nella vittoria esterna per 5-2 contro il Genoa, poi si infortuna al ginocchio contro il Cagliari: lesione parziale al legamento con un tempo di recupero di due mesi. Ma il subentrare di un’infiammazione al tendine causa però l’allungamento del tempo di recupero che arriva a tenerlo fuori cinque mesi. Qualche settimana e a Marzo, nella gara contro il Napoli, cede ancora il ginocchio: lesione di 1° grado del legamento collaterale mediale. Stagione finita e addio Mondiali. Torna ai nastri di partenza del nuovo campionato ma inizia a deludere, finché non arriva una lesione ai flessori della coscia destra e un conseguente nuovo stop. Pensate che anche il suo primo anno al Bayer fu difficile, segnava poco e i tifosi inventarono per lui il perfido nomignolo “Go-Miss”. Ma li smentì. Ora le malelingue dicono che il Bayer abbia dato il “pacco” alla Viola sapendolo “rotto” e quindi in declino. Noi crediamo che invece possa rifarsi. Ma una cosa è certa: l’Oscar della sfortuna non glielo toglie nessuno.
Scalognato.
GUARIN (Inter)
Provenienza: Porto (Portogallo, 2012) 2012-2013: Inter, 32 presenze, 4 reti 2013-2014: Inter (Italia) «Se lascio il Porto scelgo solo la Juventus» (Gennaio 2012) - «Sono felice all’Inter, il meglio è qui» (Settembre 2014)
All’inizio della stagione è stato riscattato per 11 Milioni di Euro: segno che l’Inter, dopo le sue buone prestazioni, puntava a farlo diventare il perno del centrocampo. Seppur abbia giocato e non abbia nel complesso disputato una pessima stagione, ci si aspettava molto di più da lui, visto che non è riuscito né a conquistare i galloni da leader né a far breccia nel cuore dei tifosi. Nessuna giocata vincente, nell’ultimo campionato ha palesato pochi alti e parecchi bassi. Il colombiano doveva rappresentare la marcia in più dei nerazzurri e invece ha dato l’impressione di aver esaurito i suoi margini di crescita: lo dimostra anche lo scambio con Vucinic proposto alla Juventus, che ha tenuto banco nel calciomercato di Gennaio, conclusasi però con un nulla di fatto quando la cosa sembrava ormai conclusa, complice il generale malcontento del tifo nerazzurro. Che al termine del mercato cambia idea subissando i Profili Facebook e Twitter della Beneamata esprimendo il proprio disappunto sul giocatore, con commenti feroci scatenati particolarmente da una sua clamorosa papera contro il Livorno – che favorirà il gol di Emeghara – giunta a una settimana dal rinnovo del contratto. Con un Mondiale anonimo alle spalle, rischia di perdersi anche nella nebbia di Milano, città che gli sta diventando ostile, poiché di fronte alla prospettiva di trasferirsi alla Juve, prima salta un allenamento (lasciando sospetti circa la sua reale volontà) poi, saltata la trattativa, sciorina parole al miele rivolte ai nerazzurri. Ma in tempi non sospetti Thohir disse di lui: «Difficile trattenere un giocatore quando il suo cuore non batte per l’Inter».
Incompiuto.
POSTIGA (Lazio)
Provenienza: Valencia (Spagna) 2012-2013: Lazio (Gennaio 2014) 5 presenze, 0 reti 2013-2014: La Coruna (Spagna) «Credo che questo sia un club organizzato che mi offrirà l’opportunità di lavorare in maniera eccellente»
Il colpo dell’ultimo momento porta alla Lazio in prestito il portoghese Postiga, buon bomber dal gol facile in Patria e in Spagna, che giunge però a Formello dal Valencia praticamente infortunato. Infatti non può esordire subito a causa di una contrattura al polpaccio subita (come dicono) il giorno seguente il suo ingaggio, che si rivelerà però molto più seria del previsto, che susciteranno nelle settimane successive molti dubbi circa la sua integrità fisica. Dopo due mesi trascorsi in infermeria, esordisce a fine marzo, ma finirà per totalizzare appena 5 apparizioni che lo fanno designare come perfetto erede di Saha; e pensare che invece avrebbe dovuto colmare il vuoto lasciato dal piangente Hernanes, almeno nelle parole di Lotito, quale trascinatore del gruppo. Ha avuto moltissimi problemi fisici, emersi fin da subito, e quel poco che ha fatto vedere è stato di livello decisamente mediocre. Se poi Reja decide anche di utilizzare Mauri come “falso nueve”, non c’è da stupirsi se il portoghese non viene riscattato. Tra l'altro, preferisce lasciar libero il numero 9, onde evitarne l'ingombrante peso. Ciononostante parte per il Brasile, dove però non farà meglio. Emblematica la frase pronunciata dall’ex Vice Presidente della Federazione portoghese circa la sua prestazione al Mondiale: «Un bambino inesperto avrebbe fatto molto meglio di un Postiga zoppo».
Desaparecido.
ROBINHO (Milan)
Provenienza: Manchester City (dal Luglio 2010) 2012-2013: Milan, 23 presenze, 3 reti 2013-2014: Santos (Brasile) «Con tecnica e disciplina, dando il sangue con amore. Per la bandiera che difendi, lottare con fede e ardore»
Quando giunse nel 2010 tutti sentirono il sapore del colpaccio: un giocatore di caratura mondiale ancora in forma, su cui furono investiti 18 Milioni di Euro. E in effetti in quell’anno fece la differenza, contribuendo fattivamente alla conquista dello Scudetto. Ma di quel Robinho, nel tempo, se n’é persa la consistenza: ha lentamente perso smalto proprio come un malato terminale si spegne progressivamente sempre di più con l’avanzare della malattia, che nel caso del brasiliano si chiama indolenza. L’ultima disgraziata stagione l’ha vissuta da protagonista in panchina, e quando è entrato in campo, si è visto un altro rossonero spento, poco reattivo, che Allegri ha cercato di rilanciare ma che con Seedorf ha perso definitivamente ogni speranza di recupero. La sua involuzione è costante, anche se realizza tre reti non è mai incisivo. Con lui in campo il Milan sembra davvero avere un uomo in meno: arrugginito, leggero nei contrasti, pigro e quasi indifferente alla causa. Quando il gioco si fa duro lui preferisce giocare sulla spiaggia con gli amici in Brasile, come da foto postata al termine del derby perso malamente dal Milan. Ormai a Milanello vive da separato in casa, a causa della sua (dolosa?) indolenza, e per questo finisce (in prestito!) al “suo” Santos, visto che nessuno si è fatto avanti per acquistarlo. Ma i guai non finiscono, perche' ad Ottobre viene indagato per un presunto stupro di gruppo.
Svogliato.
TAIDER (Inter/Sassuolo)
Provenienza: Bologna (Italia, Luglio 2013) 2013-2014: Inter, 25 presenze, 1 rete 2014-2015: Sassuolo (Italia) «Per la mia posizione non ci sono problemi, perché posso giocare in qualsiasi zona del centrocampo»
Non parliamo di un fenomeno, ma di un ottimo giocatore che aveva lasciato intravedere qualità in prospettiva futura. Richiesto espressamente da Walter Mazzarri dopo il positivissimo biennio a Bologna, è stato prelevato per cinque milioni di euro più il prestito del giovane uruguayano Laxalt. Presentato insieme a Wallace (e Rolando), esordisce discretamente contro la Juventus e la settimana seguente realizza una rete nella grande abbuffata di Reggio Emilia (0-7 contro il Sassuolo). Poi il nulla: scivola tra le riserve a fine anno per i un rendimento non proprio esaltante, per poi apparire sporadicamente (e scomparire con la medesima velocità), accantonato da Mazzarri, che ha dovuto ricredersi. La sua permanenza in nerazzurro termina con il prestito al Southampton, nell’ambito dell’operazione che ha portato con la stessa formula Osvaldo a Milano. Ma dopo neanche un mese, Taider viene rispedito all’Inter, che nel corso del suo viaggio di ritorno lo dirotta al Sassuolo, in prestito (e con diritto di riscatto in favore dei neroverdi). L’aria dell’Emilia riuscirà a riportarlo a prestazioni degne di nota?
Scaricato.
WALLACE (Inter)
Provenienza: Chelsea (Inghilterra) 2013-2014: Inter (Luglio 2013), 3 presenze, 0 reti 2014-2015: Vitesse (Olanda) «Spero che la società faccia un grande campionato e di contribuire ad una grande annata»
Semisconosciuto e dal curriculum scarno, Wallace ha la fortuna di approdare al prestigioso Chelsea di Mourinho, dove però non gioca mai. E già la cosa puzza di bruciato: se uno come lo “Special One” lo ha subito accantonato, evidentemente non stiamo parlando di un fenomeno. E l’Inter, da sempre foriera di “bidoni”, è pronta ad accoglierlo in prestito alla Pinetina. Wallace Oliveira Dos Santos, meglio noto come Wallace, 20 anni, debutta il 1° Settembre a Catania, poi gioca da titolare a Dicembre in Coppa Italia contro il Trapani (gara che l’Inter rischia di buttare al vento, alla fine vince a fatica per 3-2), quindi raccoglie altre due misere apparizioni e nulla più. Tuttora non si è ben capito se si tratta di un terzino dalle buone potenzialità oppure il protagonista di una straordinaria campagna pubblicitaria che lo ha sapientemente fatto giungere a Milano grazie alle sue (fantomatiche?) capacità. Giungono dubbi sulle sue ambizioni anche da questa dichiarazione: «Ho visto giocare Pirlo e Tevez, per un ragazzo di 19 anni è grandioso. Ho inseguito Pirlo negli spogliatoi, gli ho chiesto la maglia e lui me l’ha data. Le prossime maglie che chiederò sono quelle di Kakà e di Balotelli». Ecco. Probabilmente, una volta raggiunto questo obiettivo, se ne andrà con il sorriso sulle labbra. E sarà l’unico.
Denigrato.
ALBO D'ORO «CALCIOBIDONE» — Periodo dal 2009 al 2013 —