Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Mohamed Abdel Kader
Coubadja Touré


Luogo di Nascita:

Sokodé (Togo)


Data di Nascita:

08/04/1979


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Centravanti


Squadre:

Parma,
Vicenza



Mohamed Kader


Fenomeno in Togo, bomber in Arabia, fantasma in Italia


20/02/2024

di Cristian Vitali

In pochi si ricorderanno di questo togolese dal nome lunghissimo ma dal curriculum scarno a livello di club (prolifico più che altro in Arabia negli anni della maturità) cui però fa da contraltare un pedigree più “autorevole” grazie alla sua Nazionale: Mohamed Kader. Esordisce nell’Etoile Filante de Lomé – club della Capitale del suo Paese – dove, come tante altre giovane speranze africane, riesce a farsi notare, grazie ad una velocità e ad una precisione nel tiro non comuni. Ma sarà con la sua Nazionale che si vedranno le cose migliori, fino a permettergli di entrare addirittura nella storia. La Coppa d’Africa del 1998 in Burkina Faso, infatti, gli permette di mettersi in mostra, dove riesce anche a mettere a referto un gol contro la Tunisia. È lì che viene notato e seguito dagli osservatori del Parma anche nella sua breve esperienza nel club tunisino Bizertin, che preferisce evidentemente non averlo contro dopo la rete realizzata con la Nazionale: non è altissimo, nonostante giochi come punta centrale, ma sa segnare in modi differenti e compensa la sua limitata altezza svariando su tutto il fronte d’attacco, sfruttando ogni occasione. È così che approda in Emilia ad appena 19 anni, andandosi ad aggiungere agli altri colored del club: l’ivoriano Lassissi, il “cavallo di ritorno” Asprilla e il “monumento” Thuram. Ma la sua giovane età, unità ad una concorrenza a dir poco spietata nel reparto d’attacco (Crespo, Balbo e Chiesa metteranno insieme, considerando tutte le competizioni, quasi 60 reti) non gli permettono di mettersi in evidenza, non riuscendo pertanto ad emergere dall’anonimato più totale: qualche traccia di lui la si trova solo per le 4 reti che realizzò nella partitella estiva contro i dilettanti del Morgex, vinta con largo margine con il risultato di 19-0. Della serie: potevo segnare anche io una doppietta, senza neppure esaltarmi.

Per tutti questo motivi, praticamente chiuso in prima squadra, sarà dirottato con la Primavera, e si metterà in mostra nel Torneo di Viareggio 1999: i pari età del Bayern Monaco dovettero arrendersi allo strapotere tecnico del giovane togolese, capace di fare la differenza. Per lui una tripletta che ribaltò la rete iniziale, per un 4-1 che fece gongolare Mister Sandro Salvioni. Trascinato così da Kader, il Parma supera agevolmente il proprio gruppo, avanzando oltre gli ottavi, ma l’avventura si conclude ai quarti contro la Lazio. Il mancato approdo alle fasi finali non conferisce ai giovani giocatori il giusto risalto, e quindi anche Kader è considerato ancora acerbo per poter fare concorrenza ai ben più noti Balbo, Crespo e Chiesa: continua a far parte della “rosa” parmigiana e virtualmente conquista anche Coppa UEFA e Coppa Italia, ma non gioca neppure un minuto. Nella seconda parte della stagione, forse, qualcuno si ricorda di quel giovane di colore presente alla goleada di Piacenza del 30 settembre 1999 (terminata 6-3 per i gialloblu), ma desolatamente confinato in panchina: convocato, ovviamente senza scendere in campo, fece compagnia a Nista, Sartor e Vanoli. Sembra quasi un passo in avanti, e invece rappresenta il simbolo di una presenza che più assenza non ce n’è. E allora, per vederlo in opera, come logica conseguenza viene girato in prestito per permettere una sua maturazione: finisce al Lugano, ma anche qui c’è pochissima considerazione per lui. Il Parma, allora, prova a sfruttare il suo investimento giocando la carta dell’Africa, con l’Al-Ahli di Tripoli. Lì Mohamed dimostra di non aver perso le sue abilità: ci sono meno distrazioni, meno pressione, probabilmente il livello tecnico è più alla sua portata. Fatto sta che le 17 reti in 29 gare rappresentano un “visto” sufficiente per il ritorno in l’Italia. Ma non cambiano le cose: è il 2001 e per qualche mese milita nel Parma, ma nessuno se ne accorge. Nel corso del mercato di Gennaio del 2002 viene quindi girato al Vicenza, in Serie B, dove finalmente fa trovare traccia del suo nome nei tabellini, ma gioca pochissimo (appena 4 apparizioni) senza segnare. Questo è l’epilogo della sua carriera in Italia, praticamente mai veramente iniziata.
Torna così in Svizzera, al Servette, dove segna con continuità, ma il Parma, a quel punto, lo ha già ceduto definitivamente. Emigra poi in Francia, al Sochaux prima e al Guingamp poi, ma senza eccellere. Eppure, è proprio in questo periodo che arriva la pagina di memorabilità che lo vedrà protagonista. In apertura, infatti, parlavamo del fatto che fu “uno dei tanti” a livello di club, ma che fece la differenza in Nazionale, assurgendo ad “eroe nazionale”. A suo modo, infatti, è entrato nella storia grazie ad un gol. Uno solo, ma che ha fatto rumore, realizzato durante il Mondiale del 2006. All’epoca la Nazionale del Togo strappa a sorpresa il pass per i Mondiali tedeschi, i primi in assoluto della propria storia. Trascinato da un Adebayor devastante, la Nazionale guidata da Keshi, sostituito da Pfister per la kermesse tedesca, sbarca in Europa da matricola assoluta. È Francoforte il teatro della prima storica gara ai Mondiali del Togo. Sorteggiato nel girone con Francia, Svizzera e Corea del Sud (reduce dall’incredibile quarto posto di quattro anni prima), ha pochissime speranze di passare il turno, e sono in molti a profetizzarla squadra materasso. Sarà proprio il team asiatico il primo avversario: tempo una mezz’ora e Kader, schierato titolare, riceve palla sulla trequarti, portandosi la palla sul destro e battendo Woon-Jae con un bel diagonale. Rapidità di esecuzione, rapidità nel capire di essere entrato per sempre nella storia del torneo come uno dei marcatori. Come il primo della sua Nazionale. L’unico. Nel corso della gara il Togo verrà rimontato e battuto 2-1, per poi cadere anche contro Svizzera e Francia (con il medesimo punteggio di 0-2). La Nazionale non parteciperà più ai Mondiali e Kader non segnerà più una rete con la sua amata rappresentativa, a cui dirà addio, ormai giunto all’età di 30 anni, nel 2009. Nel frattempo, spende gli ultimi gol in Arabia con l’Al-Jazira – tranne una parentesi di ritorno al solito Guingamp –, nella seconda divisione degli Emirati Arabi Uniti, con l’Al-Dhafra l’Ajman, per poi chiudere in Francia con il club che più lo ha rappresentato, il Sochaux, e dove proseguirà come allenatore delle Giovanili. Nato con il senso del gol, arrivò troppo presto in Europa, bruciandosi come tanti giovani forse precorrendo i tempi, come un falso nueve d’antan. Quegli stessi giovani a cui oggi, con la sua esperienza potrà insegnare di non perdere mai la speranza: qualsiasi gol può essere utile a farti diventare, finalmente, importante. Anche oltre le proprie aspettative.

Stagione Squadra Presenze Reti
1995-97 Etoile Filante De Lomè
1997-98 Bizertin
1998-99 Parma - -
1999-00 Lugano 1 -
2000-01 Al-Ahli 29 17
2001-02 Parma - -
Gen. 02 Vicenza (B) 4 -
2002-05 Servette 73 29
2005-06 Sochaux 20 1
Gen. 06 Guingamp (B) 24 -
Gen. 07 Al-Jazira 9 7
2007-08 Guingamp (B) 14 1
2008-09 Inattivo
Gen. 09 Al Dhafra (B) 12 13
Gen. 10 Ajman Club 11 9
2008-09 Inattivo
2012-16 Sochaux 72 19
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