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Kader, da anonimo fantasma a leggenda per un gol


A Parma e a Vicenza nessuno si accorse di lui, ma con la Nazionale del Togo è riuscito ad ergere ad eroe, grazie ad un solo gol realizzato ai Mondiali 2006.


01/02/2024

di Cristian Vitali

Mohamed Kader è passato alla storia grazie a un gol, uno solo: il primo (e l’unico) realizzato dalla Nazionale del Togo ai Mondiali – quelli teutonici del 2006, proprio quelli vinti dall’Italia –, che ovviamente porta la sua firma. Per questo, nel suo Paese è diventato una sorta di eroe nazionale. Ma da noi è stata una assoluta meteora. Giunto giovanissimo al Parma, all’età di 19 anni, scivolò fin da subito nell’anonimato più totale (senza neppure mai giocare neppure un minuto in Serie A): si racconta, infatti, che i magazzinieri sbagliavano a consegnargli le magliette, confondendolo con un altro colored della squadra gialloblu, tale Saliou Lassissi (N.D.A.: e sarebbe stato difficile, con tutte le attenuanti possibili, confonderlo con il buon “pazzo” Tino Asprilla o con il “monumento” Thuram), e che al campo di allenamento di Collecchio i custodi al varco d’ingresso facevano opposizione ad aprirgli i cancelli, non riconoscendolo come tesserato e facendogli perdere tempo prezioso. In compenso, i soliti bene informati giurano che Mohamed – forse memore delle scarsità di cibo che da sempre contraddistingue il suo continente d’origine – fosse avvezzo a frequentare i ristoranti del “mangiar bene” parmense, dribblando parmigiane e culatelli ed insaccando a più riprese le specialità tipiche della cucina emiliana: tortelli, anolini e la pasta in generale.

DA PERFETTO SIGNOR NESSUNO A MITO — Ma c’è di più: si pensi che anche nel ben noto videogame «FIFA 99», realizzato per la PlayStation One, il suo nome viene associato alle sembianze di un giocatore dalla carnagione bianca, non esattamente corrispondenti alla sua natura. Ma, del resto, se nessuno riusciva davvero a riconoscerlo – non ebbe nemmeno la Figurina “Panini” dedicata nel noto Album, che poteva “aiutare” allo scopo – come potevano i programmatori azzeccare le caratteristiche fisiche di questo “Signor Nessuno”? Uno che, solo a sentire il cognome, poteva benissimo passare per tedesco, danese, croato o svedese? Finì nel più completo anonimato in Italia, confinato in panchina o, al massimo (con il Vicenza in Serie B) impiegato in poche, sporadiche apparizioni, al punto che non esiste neanche una sua foto né con la maglia del Parma e neppure con quella del club veneto. Anche se è sceso in campo, i fotografi lo hanno ignorato, per l’ennesima volta. Ha così avuto la sua rivincita, nel contesto di una carriera abbastanza modesta, qualche anno più tardi: è bastato quell’unico gol con il Togo ai Mondiali, siglato nella gara d’esordio contro la Corea del Sud (poi persa 2-1), a marchiare il suo nome con inchiostro indelebile nella storia della sua Nazionale e dello stesso Torneo. E non fa nulla che in quel girone di qualificazione il Togo perse anche le altre gare (contro Svizzera e Francia), chiudendo miseramente a 0 punti e venendo eliminato, di conseguenza, al primo turno: quella rete fu praticamente considerata un’impresa per Kader e compagni, e tanto basta per renderlo memorabile, nei secoli dei secoli.

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