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Calcio e cucina: la nuova ricetta del #CalcioGourmet


INTERVISTA — Gianmaria Borgonovo, assieme ad altri quattro amici, ha fondato un Blog che mescola il calcio con l’alta cucina, coniando un originale Hashtag che è alla base della loro filosofia. Scopriamo insieme i loro “ingredienti” principali.


01/04/2020

di Cristian Vitali

Fa veramente piacere quando qualcuno si accorge del tuo lavoro e te lo fa notare: ad Ottobre 2019 venivo inaspettatamente contattato da Gianmaria Borgonovo per una intervista per il Blog Calcioedintorni.it. Mi ha subito colpito il genuino entusiasmo con il quale si è posto con me, e ciò ha stuzzicato la mia curiosità, che si è fatta più grande quando ho scoperto che, insieme ai ragazzi con i quali ha creato il Blog, nel mezzo dei contenuti a sfondo calcistico che propongono, ha coniato un curioso Hashtag, #CalcioGourmet: in pratica cercano di fondere notizie calcistiche inserendo, nel limite del possibile, qualsivoglia affinità gastronomica. Non è un caso che, giunti alla domanda sul Calciobidone e a quale piatto potevo pagaronarlo, non ho avuto dubbi che il famoso “mappazzone” dello chef Bruno Barbieri non poteva che essere l’accoppiamento naturale: un pasticcio. Com’è mio costume, poi, cerco di approfondire, conoscere gli “avversari”, ma sempre con un occhio il più obiettivo possibile. Il nome e la resa grafica del loro Blog, con tutta onestà, non mi sembrava accattivante; come tutta risposta, mi hanno riferito che stavano operando un cambio di nome e di logo; et voilà, ecco da poche settimane, precisamente da Febbraio, è attivo Calciogourmet.it (Il calcio per i buongustai), con il curioso Hashtag di cui sopra che è così diventato a tutti gli effetti l’emblema del sito. E così la cosa si fa più interessante, anche perchè ho ben apprezzato l’invito a visitare la loro Redazione di Monza, nonchè la promessa di offrirmi cena e partita al Brianteo, cosa che mi stuzzica parecchio essendo il Monza adesso in rampa di lancio grazie alla rediviva accoppiata Berlusconi-Galliani. E così, ecco naturale contraccambiare l’intervista, che ho voluto fare a Gianmaria non per mero ringraziamento, bensì perchè attirato dall’invitante ed insolito Hashtag calcistico a sfondo culinario che ha ideato.

Buongiorno Gianmaria! Allora, spiegami chi siete, come siete nati, come siete organizzati e qual è il vostro principale obiettivo.

«Buongiorno Cristian, Calcio Gourmet nasce nel 2016 come Calcioedintorni.it ed i soci fondatori sono 5 ragazzi che abitano tutti a Monza e dintorni. Ci riuniamo spesso per discutere delle idee da concretizzare come articoli del blog o post per i social. Trattiamo temi di calcio italiano principalmente dagli anni 2000 ad oggi, con particolare attenzione sulle rubriche “Che fine ha fatto?” e “Calcio e Storia”, in cui spieghiamo le tematiche relative agli ex calciatori della Serie A e le vicende del calcio legate ad eventi storici. Ci poniamo l’obiettivo di trattare aspetti calcistici, con serietà quando si affrontano tematiche come il razzismo o la storia, o con più ironia quando parliamo di calciatori un tempo famosi ed ora scomparsi dai radar».

Spiegami bene il concetto di Calcio Gourmet, che da come ho ben capito è al centro del vostro progetto.

«Calcio Gourmet è un’idea che la Redazione ha maturato nel corso degli anni e che si è concretizzata a febbraio con la creazione del sito Calciogourmet.it, che nasce come evoluzione di Calcioedintorni.it e tratta tematiche similari, ma con un interesse maggiore nella comunicazione via Facebook e Instagram. Il concetto di Calcio Gourmet riguarda il nostro impegno a proporre contenuti calcistici di qualità e chicche prelibate ai nostri lettori e follower. Il paragone tra il calcio e la cucina è fortemente voluto dalla Redazione e spesso ritorna nella rubrica “Che fine ha fatto?”. La scelta di accompagnare a ciascun post l’hashtag #CalcioGourmet sancisce il nostro impegno in questa direzione!».

Una cosa che vi contraddistingue è anche addentrarvi nei termini di uso comune nello sport. Cosa vi proponete in merito?

«Uno dei nostri obiettivi è fornire ai nostri lettori e follower dei brevi articoli che consentano una migliore comprensione di termini calcistici in uso nel linguaggio comune, ma che forse non sono di immediata comprensione. Cito ad esempio l’espressione Zona Cesarini; gli articoli che trattano questo tema sono inseriti nella rubrica “Kick Off!”, il cui fine è rendere i termini del gergo calcistico fruibili a coloro che si approcciano al calcio per la prima volta. Amiamo insegnare il calcio a chi non lo segue e ci siamo persino specializzati nell’illustrare l’origine del nome delle squadre straniere. Dal 2019 si sono aggiunte alla nostra Redazione due Avvocatesse che curano la rubrica “Calcio e Legge”, di grande interesse, viste le numerose interazioni a livello social».

Come scegliete i calciatori che inserite nella rubrica “Che fine ha fatto”?

«La scelta avviene in base alle sensazioni ed al ricordo che il calciatore suscita in noi, nonché alla sua importanza per i tifosi. Il tutto è condito da una grande dose di ironia, ingrediente fondamentale del nostro Blog. Alcuni calciatori vengono proprio citati per questo motivo, indipendentemente dal fatto che essi siano i bidoni di cui tratta mirabilmente Calciobidoni, o campioni le cui gesta sono spesso trattate da giornali e televisioni. A noi interessa informare le persone che come noi hanno vissuto il calcio degli anni dopo il 2000 da attenti spettatori».

Voi siete di Monza: impossibile non chiedervi qualcosa sulla locale squadra di calcio che è stata acquistata da Berlusconi e che aspira ad andare in Serie A.

«La notizia dell’acquisto del Monza da parte di Berlusconi ci ha positivamente sorpreso, in quanto giunta a stagione iniziata con obiettivi e calciatori ideali per giocarsi una posizione di metà classifica in Serie C. Siamo felici del ritorno di Galliani e le parole dell’ex A.D. del Milan – che ha definito la sua carriera al Milan come un prestito dal Monza al Milan per un trentennio – hanno contribuito ad aumentare entusiasmo ed aspettative. Riteniamo che il progetto tecnico iniziato da coloro che hanno vinto tutto con il Milan sia interessante e che il Monza presto farà ritorno in Serie B e entro poco tempo si possa aspirare alla prima storica promozione in Serie A».

Seguite la squadra? Siete tifosi o riuscite a restare imparziali?

«Seguiamo la squadra ed anzi Andrea, Tommaso ed io siamo abbonati allo Stadio Brianteo. Per noi però non è così difficile rimanere imparziali, poiché abbiamo analizzato meticolosamente l’approccio del Monza alla Serie C, fin da quando è avvenuto il cambio di proprietà. Il calciomercato ha portato in poco più di un anno di nuova gestione tanti validi giocatori, tanto che della rosa dell’inizio della stagione 2018-19 sono rimasti una manciata di giocatori. Seguiamo tutte le partite e siamo convinti che la stagione 2019-20 porterà grandi soddisfazioni ai tifosi biancorossi!».

A questo punto direi di far luce sul vostro Hashtag, anche per far capire meglio l’applicazione pratica del concetto ai nostri lettori: puoi farmi un paragone tra alcuni allenatori della Serie A con i più importanti Chef?

«Ti cito alcuni dei migliori allenatori della Serie A attuale e del recente passato. Paragonerei Antonio Conte a uno chef stile Cannavacciuolo: energico e diretto nelle sue critiche ed apprezzamenti. Il piatto che più gli si avvicina è la pasta alla norma saporita e con una forte componente italiana. Maurizio Sarri è paragonabile a un grill chef stellato, specializzato nel cucinare la carne rossa, accompagnata da ottimo vino rosso delle valli toscane. Proprio per questo motivo, il piatto che più si avvicina alla sua personalità è la tagliata di carne chianina, accompagnata da verdure affumicate su una bruschetta ben abbrustolita. Piatto apparentemente rude, ma che può essere gustato appieno solo da un palato esigente e raffinato. Massimiliano Allegri è invece uno chef che bada molto agli ingredienti e all’obiettivo di proporre una pietanza che soddisfi il gusto del tifoso, pur non badando molto alla presentazione. Il piatto che a lui più si avvicina è il cacciucco livornese: con ingredienti vari e diversamente combinati il risultato è sempre gustosissimo, seppur non sempre bello alla vista. Infine, paragonerei Gennaro Gattuso a uno chef di un ristorante rude: sincero, verace e amante delle porzioni generose. Il piatto che più si avvicina a lui è la zuppa di cozze: esteticamente non perfetta, ma gustosa, concreta e soddisfacente più di altri piatti famosi».

Vien quasi appetito... Conoscevate il mio Blog e soprattutto il Calciobidone? Che ne pensi dei nomi che sono usciti nell’Edizione 2019?

«Conosciamo il tuo Blog da alcuni anni, proprio grazie al Calciobidone, che seguiamo dall’Edizione vinta da Bendtner nel 2013. Le candidature proposte per il 2019 sono state molto interessanti e vedere come vincitore Schick non mi ha sorpreso. Personalmente ho votato Pastore, ma sono rimasto in ballottaggio fino all’ultimo con Schick e Olsen (che ho salvato solo per il promettente inizio di stagione al Cagliari). Sul Jolly sono in parte d’accordo con la scelta di Piatek, perché comunque nella prima parte dell’anno ha dimostrato di essere un buon goleador, ma nella seconda si è completamente perso».

Per chiudere, fammi qualche nome che potrebbe essere interessante in prospettiva dell’Edizione 2020.

«La Serie A di quest’anno sta offrendo spettacolo per la conquista dello Scudetto. Dopo 8 anni di vittorie, la Juventus ha trovato in Lazio ed Inter due avversarie molto forti e ben equipaggiate per contendere la vittoria del campionato. A questa lotta manca il Napoli, che ha iniziato male la stagione, finendo nella seconda metà della classifica, cosa che non succedeva da anni. Discorso analogo per il Milan, che prima del ritorno di Ibrahimovic faticava a trovare la via del gol. Proprio da queste due squadre seleziono i miei primi candidati a bidone dell’Edizione 2020: Hirving Lozano, strapagato e poco adatto a lottare quando richiesto dalle circostanze delle partite, e Lucas Paquetá, trequartista presentato come nuovo Kaká, ma in realtà poco efficace e alquanto misterioso. Potrebbe aggiungersi alla lista dei giovani brasiliani incompresi in Italia, vedi Gerson e Gabigol, Rafael Leão, attaccante agile e veloce, ma poco concreto sotto-porta. L’età è una parziale scusante, ma è pur vero che il buongiorno si vede dal mattino. E in lui il buongiorno non si è ancora visto. Faccio anche i nomi di Skrabb e Ayé del Brescia, troppo limitati per giocare in Serie A, e Gonzalo Maroni della Sampdoria: arrivato ventenne a Genova, non ha praticamente mai giocato ed anzi di lui ci si interroga se sia davvero utile alla causa blucerchiata».


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