Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
La fotomodella che fa impazzire tutti i tifosi (e non solo)
06/06/2008
di Cristian Vitali
Puntando sulla quantità (a discapito della qualità), in quell’anno di errori la dirigenza dell’Ancona ne fece tanti, ma proprio tanti, e di tutti i tipi: sviste clamorose (Mads Jorgensen), topiche colossali (Giacobbo, Grabbi, Luis Helguera), ex campioni “bolliti” (Jardel, Dino Baggio, Di Francesco, Ganz, Hubner, Sartor), scommesse impossibili (Parente) oppure anche semplice sfortuna (Rapajc, Pandev). Tra tutti questi esempi vi rientra anche l’ingaggio di Magnus Hedman. A Gennaio, durante la sessione di mercato, il Patron dei marchigiani Ermanno Pieroni rivoluzionò la squadra, ultima in classifica, affossandola ancor di più: arrivarono una caterva di giocatori – molti dei quali stranieri – che non riuscirono ad amalgamarsi. Quell’accozzaglia di calciatori di ogni genere e specie, com’era prevedibile, finì col fallire miseramente. Che senso aveva, tra gli altri, ingaggiare un portiere in disgrazia, quasi a fine carriera? D’accordo, ha avuto trascorsi nella Nazionale svedese, è stato titolare nel Celtic di Glasgow, ma era ormai in declino anche per vari infortuni accumulati in breve tempo. Se però andiamo ad analizzare la vita privata di quel giocatore, un senso al suo acquisto c’è, e va individuato nella sua dolce metà: quando iniziò a girare il nome della consorte (e con esso le sue fotografie) si capì perché questo “bidone” sia stato tanto desiderato. Da brividi la foto in cui Hedman – nudo – “para” coi guantoni i seni della bellissima moglie, la splendida modella Magdalena Graaf. Dopo la disavventura di Ancona sembra avviato al ritiro, invece addirittura il Chelsea di Abramovich lo prenota giusto perché i suoi portieri si sono infortunati tutti quasi contemporaneamente. Così è riuscito a strappare un altro ingaggio anche senza mai giocare, e il (tanto) tempo libero a sua disposizione lo passa con una bella donna. Massimo risultato col minimo sforzo: che culo, Magnus.
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