Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Harvey Delano Esajas


Luogo di Nascita:

Amsterdam (Olanda)


Data di Nascita:

13/06/1973


Ruolo:

Difensore,
Centrocampista


Posizione:

Terzino/Ala Sinistra


Squadre:

Milan,
Lecco


Voto al Bidone:

9,5


In una parola:

Miracolato



Harvey Esajas


La favola del calciatore lavapiatti, grande amico di Seedorf


28/09/2017

di Cristian Vitali

«Quando giocava nell’Ajax, quel ragazzo aveva molto più talento di me. Diamogli una mano, aiutiamolo a tornare un calciatore»
(Clarence Seedorf, centrocampista Milan)

Ecco Esajas, l’ennesimo esempio del calciatore fasullo, ma amico di un “vero” giocatore, uno importante. Era stato così per Zizi Roberts, amico di Weah, per Vukotic, amico di Savicevic, ed è stato così anche per lui, amico di Seedorf (e forse anche di Davids) dai tempi in cui giocavano insieme nelle giovanili dell’Ajax. Era bravino dicono, impressionò sin da subito per le grandi doti tecniche e fisiche, tanto che arrivarono a considerarlo perfino il Gullit del terzo millennio. Poi si perse per strada, ebbe esperienze nei campionati di Olanda e Spagna e addirittura nel 2001, indossando la maglia dello Zamora, è costretto a dare l’addio al calcio a causa della rottura del Tendine d’Achille. L’operazione e la lunga riabilitazione, durata non meno di sette mesi, sembrano non lasciare speranze ad Harvey, che per tirare avanti indossa i panni prima di lavapiatti poi di cameriere in un Bar, quindi decide di gestire una discoteca ed un negozio di antichità, ingrassando a vista d’occhio e arrivando a pesare qualcosa come 100 Kg. Il calcio sembra abbandonarlo definitivamente qualche mese più tardi, quando si becca il “due di picche” da due squadre italiane. La prima occasione avviene con la Fiorentina, ed è datata 28 Dicembre 2001: erano altri tempi, la squadra viola navigava in brutte acque e quella poi era la stagione in cui fallì. Figurarsi se potevano pensare a uno come lui. Tuttavia, un’altra chance arriva un paio di mesi dopo: nel Febbraio del 2002, è il Torino ad accogliere l’olandese per un provino; fu consigliato a Mazzola dall’allora interista Seedorf, sempre lui. In quei giorni, il ventiseienne originario del Suriname fu intervistato dagli incuriositi giornalisti che si trovavano ad Orbassano: «Camolese mi ha detto di stare tranquillo e di fare le cose per gradi, considerato che non gioco una gara ufficiale da circa un anno. Conoscevo già il Toro, ero tra gli spettatori della finale di Coppa Uefa contro l’Ajax ad Amsterdam, ai tempi della mia militanza dell’Anderlecht. Il mio idolo è Vieira, ma le mie caratteristiche sono diverse: mi definisco un gran lavoratore, specializzato nel recuperare i palloni».

«Se mi concederanno il tempo necessario sono sicuro
che riuscirò a convincere il Toro a prendermi»

(Harvey Esajas, svincolato in prova al Torino, 2002)
Ma era l’ombra di se stesso, con una bella panza in evidenza: ovvio che la dirigenza granata non ebbe dubbi a non prenderlo. Neanche il suo status di svincolato convinse i dirigenti. Disperato, Seedorf si mise ancora alla ricerca di una squadra per il fraterno amico: strano che non abbia pensato di “appiopparlo” all’Inter, in cui militava all’epoca dei fatti. Considerando la generosità di Moratti e la propensione della società verso i “Bidoni”, Esajas era la scelta ideale! Tuttavia, alla fine la costanza di Seedorf (nel frattempo passato al Milan) viene premiata: fa di tutto (riuscendoci) per portare Harvey a Milanello nel tentativo di recuperarlo. In cinque mesi la scommessa è praticamente vinta con Esajas che segue in ogni minimo dettaglio il programma di Milan Lab, riuscendo a perdere una ventina di chili e a ritrovare il calcio giocato. All’inizio lo misero ad allenarsi con la formazione “Primavera” poi, riteniamo grazie alle minacce di Seedorf, ecco l’ingaggio.
«La settimana scorsa sono andato nell’ufficio di Galliani e mi è arrivata questa offerta. A momenti cadevo dalla sedia quando ho appreso la notizia. Mi sarei accontentato anche di una piccola squadra, ma andare al Milan è veramente incredibile»
(Harvey Esajas, centrocampista Milan)
Ma non lo si vede mai. L’occasione arriva in Coppa Italia: viene mandato in campo nella gara con il Palermo del 12 Gennaio 2005, vinta dai rossoneri per 2-0. Quella sera Harvey disputa solo una manciata di minuti, subentrando ad Ambrosini al 42’ della ripresa, ma tutti parlano della “favola” commovente. Addirittura in quei giorni, a seguito della cessione di Coloccini, il Milan decise di inserirlo nella lista per la Champion’s League! Ma non ci giocherà mai. L’avventura milanese dura in pratica un anno e mezzo, esattamente fino a Luglio 2006, quando la società rossonera decide di non rinnovargli il contratto. E allora che si fa? Ecco un altro provino, questa volta però nella vicina ma molto meno ambiziosa Lecco, che milita in C2; alla fine, i dirigenti lecchesi – non molto pretenziosi – decidono di ingaggiarlo.
«Una città splendida, Lecco, molto calorosa e accogliente. Ma in campo è stata un’annata difficile. C’erano problemi, la squadra non girava e la società era in fase di transizione. Mancava chiarezza»
(Harvey Esajas | Intervista di Alec Cordolcini, 2009)
Ma il buon Esajas giocherà solo 1 gara in tutta la stagione, contro il Portogruaro, restando quindi svincolato e convincendosi, finalmente, che i miracoli non possono accadere spesso. Per quanto amico, non può sempre esserci Seedorf ad aiutarlo.
AGGIORNAMENTI — Ritiratosi una seconda (e ultima) volta, dal 2007 allena in un club dilettante olandese di Amsterdam, il Buitenveldert; per un anno ha guidato le Giovanili, dal 2008 è il tecnico della Prima Squadra.


«Volevo dimostrare a tutti di non essere qui per caso, di meritarmi questa maglia»
(Harvey Esajas, centrocampista Milan, al termine di Milan-Palermo di Coppa Italia)

«Sono felicissimo, ho lavorato tanto e ringrazio tutti i miei compagni, lo staff tecnico e medico e anche i tifosi. Per me è stata una grande opportunità, quando il mister mi ha detto che dovevo entrare non volevo crederci: un' emozione indescrivibile. Per me il Milan è tutto, in pochi mi conoscono ma posso solo dire che io do sempre il massimo, in ogni situazione»
(Harvey Esajas, centrocampista Milan, al termine di Milan-Palermo di Coppa Italia)

«Firmai per un anno con il Milan. Quella fu la stagione della finale di Champions League contro il Liverpool. Ero in panchina a Istanbul, ricordo ogni momento. Tutto perfetto, tranne il finale. Per il sottoscritto però era già tanto essere lì»
(Harvey Esajas, intervista di Alec Cordolcini, 2009)

Stagione Squadra Presenze Reti
1988-92 Ajax - -
1992-93 Anderlecht - -
1993-96 Feyenoord 8 1
1996-97 Groningen 9 -
1997-98 Cambuur Leeuwarden - -
1998-99 FC Dordrecht 7 -
Gen. 99 Real Madrid B (C)
2000-01 Zamora (B)
Gen. 01 Mostoles
2001-04 Inattivo
2004-05 Milan - -
2005-06 Lecco (C2) 1 -
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