Dominic Adiyiah
Un esordio da fenomeno, un presente da desaparecido
16/04/2020
di Cristian Vitali
«Il giocatore ha sempre voluto il Milan. Ora sta facendo le visite mediche e poi diventerà nostro, si tratta del miglior giocatore del Mondiale Under 20, come lo sono stati anche Messi e Aguero»
(Adriano Galliani, Amministratore Delegato Milan | «Telelombardia», 07/11/2009)
«Inizialmente sono rimasto sorpreso, ho pensato fosse solo un rumors. Il Milan è il sogno di ogni giocatore. Poi sono stato informato ufficialmente e sono esploso di gioia, spero di raggiungere i rossoneri in Gennaio»
(Dominic Adiyiah, attaccante Milan | «Gazzetta dello Sport», 11/11/2009)
Adiyiah cresce calcisticamente nel Feyenoord Academy, filiale dell’omonimo club olandese di Rotterdam in Ghana, e con questa squadra esordisce nel 2006 nella massima divisione del suo paese. L’anno seguente finisce nell’Heart of Lion, dove realizza 11 reti e viene nominato “Giocatore dell’Anno”. Il suo nome balza agli onori delle cronache allorquando, all’età di 20 anni non ancora compiuti, nel 2009 disputa il Mondiale Under 20 in Egitto, dove fa sfracelli con il Ghana, vincendo a sorpresa la competizione battendo in finale il Brasile ai rigori e ottenendo non solo la palma di capocannoniere (con 8 reti), ma anche quella di miglior giocatore del Torneo. Conseguentemente, da quel momento fioccarono le pretendenti per questo sconosciuto bomber, Chelsea e CSKA Mosca su tutte. Ma Adriano Galliani, al termine di una corte serrata e di una complessa trattativa, brucia la concorrenza e annuncia il raggiungimento dell’accordo per il suo acquisto dalla squadra norvegese del Fredrikstad: a Gennaio 2010 si trasferirà al Milan per circa 2 milioni di Euro. L’allora Amministratore Delegato rossonero stravedeva per lui, convinto che con il tempo avrebbe potuto ambientarsi e fare buone cose al Milan. Sarà lo stesso Galliani a rivelare a SKY Sport il perché del suo acquisto, visto un curriculum comunque ancora acerbo: «Questo affare era un’opportunità: è un ragazzo che ha ancora tutto da dimostrare. Abbiamo pensato che per costo del cartellino e ingaggio era un’operazione fattibile». Quindi, un azzardo a tutti gli effetti.
«Adiyiah è qui a Milano da due giorni. Lui è un ragazzino che sta zitto, fa quello che dicono i suoi procuratori. Prima chiedevano troppo per cui abbiamo rotto le trattative, poi sono ritornati e hanno accettato l’offerta del Milan»
(Adriano Galliani, Amministratore Delegato Milan | «SKY Sport», 06/11/2009)
Allo stesso tempo,
la rivista Don Balòn sembra dar seguito alle parole di Galliani, visto che lo inserisce nella lista dei migliori calciatori nati dopo il 1989: ma sarà una nomination che non gli porterà fortuna. A Novembre inizia già ad allenarsi con i rossoneri, ma il suo trasferimento ufficiale avviene solo alla riapertura del mercato di Gennaio (insieme al cartellino di David Beckam). Tuttavia, nei restanti 5 mesi, nonostante Seedorf si sia impegnato per facilitarlo nel suo inserimento, Leonardo non lo impiega in nessuna gara ufficiale, mentre in qualche occasione è stato schierato nella formazione Primavera. Sorse qualche parere contrastante, a quanto pare, riguardo alle sue doti tecniche, probabilmente anche l’etichetta di grande talento appiccicatagli addosso fin da subito non lo ha aiutato.
Pochi i lampi anche in allenamento, tanto che qualcuno, da Milanello (sembrerebbe Zvonimir Boban), pare essersi lasciato sfuggire un “non è come ci aspettavamo”. Ma lo stesso ghanese si lamenta perché non gioca mai. Nel frattempo ai Mondiali in Sudafrica arriva anche la convocazione nella Nazionale maggiore, ma sarà proprio lui a fallire il penalty decisivo nella lotteria conclusiva della gara contro l’Uruguay che condannerà le “Black Stars” all’eliminazione. Da allora, per Adiyiah, la luce dei riflettori si spengono.
«Credo che per rimanere ad altissimo livello sia necessario allenarsi con serietà. Ecco, questo mi sembra davvero importante: per restare al top bisogna impegnarsi ogni giorno, questo è il vero segreto, credo»
(Dominic Adiyiah, attaccante Milan | «Gazzetta dello Sport», 11/11/2009)
«L’esperienza del Mondiale è stata gratificante. Il Milan? Qui è come una famiglia, ma vorrei giocare di più»
(Dominic Adiyiah, attaccante Milan | «MilanNews.it», 26/07/2010)
Ad Agosto
viene ceduto in prestito alla Reggina in Serie B. In Calabria in 13 apparizioni realizza un solo gol in campionato: schierato titolare dal tecnico Atzori nella gara contro il Grosseto, il ghanese mette a segno l’1-0 ad inizio ripresa: su un cross anticipa il portiere avversario Narciso ed insacca. Questo gol, in realtà, farà il paio con la rete realizzata in Coppa Italia contro il Frosinone: uno score comunque ben poco prolifico, anche perché non viene utilizzato con molta frequenza. Torna quindi al Milan per fine prestito, ma a Milanello è solo di passaggio, e per queste sue negative esperienze è stato inserito tra i
Candidati al Calciobidone 2010 (non classificandosi nella Flop Ten). Viene infatti spedito nuovamente in prestito, con diritto di riscatto, al Partizan Belgrado: esordisce sostituendo una vecchia conoscenza del calcio italiano, che non ha lasciato alcun ricordo, l’ex Messina Ivica Iliev. Passa poi addirittura nella seconda divisione del campionato turco, facendo andare in bestia il suo procuratore, Goran Molovanovic:
«Sono qui a precisare che Dominic ha firmato un contratto con il club turco del Karsiyaka senza il mio consenso; gli ho fatto presente che secondo il mio parere, dovrebbe giocare in un club più blasonato. E infatti avevo dei contatti sui quali stavo lavorando per la Germania e la Francia. Spero possa ottenere il massimo dalla sua situazione patetica». Le ultime parole famose: dopo solo 6 mesi la squadra turca decide di terminare anticipatamente il prestito e Dominic allora finisce all’Arsenal (di Kiev, in Russia), dove si recide definitivamente il cordone ombelicale con il Milan. Ma l’anno seguente rescinde il contratto a causa della dichiarazione di bancarotta da parte del club. La sua carriera, ormai del tutto lontana da club (e da campionati) di primo piano, prosegue prima in Kazakistan e poi in Thailandia. Uscendo in maniera repentina dai radar del calcio che conta.
«Abbiamo pensato che per costo del cartellino e ingaggio era un’operazione fattibile. Se per la terza volta il capocannoniere del Mondiale Under 20 fosse un nuovo Aguero o Messi sarebbe troppa grazia di Sant’Antonio...»
(Adriano Galliani, Amministratore Delegato Milan | «SKY Sport», 06/11/2009)
«Il Signore mi ha dato un talento particolare e io devo cercare di assecondarlo, sempre. Devo impegnarmi molto, così ho fatto»
(Dominic Adiyiah, attaccante Milan | «Gazzetta dello Sport», 11/11/2009)
Stagione |
Squadra |
Presenze |
Reti |
2006-07 |
Feyenoord Academy |
|
|
2007-08 |
Heart of Lions |
24 |
11 |
2008-09 |
Fredrikstad |
8 |
- |
Gen. 09 |
Milan |
- |
- |
2010-11 |
Reggina (B) |
13 |
1 |
Gen. 11 |
Partizan Belgrado |
6 |
- |
2011-12 |
Karsiyaka |
8 |
- |
Gen. 12 |
Arsenal Kiev |
40 |
7 |
2014-15 |
Atiraw |
14 |
1 |
2015-18 |
Nakhon Ratchasima |
96 |
19 |