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Recensione Calciobidoni.it
di Filippo MERLI


Giornalista, nasce nel 1986 a Piacenza. Dopo essere stato Redattore per il Quotidiano locale «La Cronaca», attualmente scrive per «Italia Oggi» e cura un Blog, «La Batusa», che si propone di raccontare storie piacentine, ma senza prendersi troppo sul serio.


06/12/2013 — I bidoni sono molto più affascinanti dei fuoriclasse. Sono compagni di sbronze che vorresti incontrare al bancone del Bar, sono nichilisti sulla fascia destra, perdenti della mediana. Chiunque è capace di raccontare storie su Messi e Cristiano Ronaldo, ma in pochi hanno il coraggio di scendere nei bassifondi per trovare aneddoti interessanti su Ghislain Akassou e Aloja Asanovic. Non sapete chi sono? Nemmeno noi. Ecco perché esiste Calciobidoni, la bibbia dei falliti, l'enciclopedia definitiva di quei giocatori che sono arrivati in Italia pensando di trovare l'America e che alla fine sono andati a giocare in America perché non hanno sfondato in Italia. Il bidone è soggettivo e la linea che lo separa da un buon giocatore è molto sottile. Per molti uno come Adriano non si può considerare un bidone, per altri è tra i primi della lista dei "vorrei ma bevo troppo". Questione di vedute (e di bevute). Non ci sono più i bidoni di una volta, quelli che diventavano molto più famosi dei grandi giocatori, quelli che per diventare immortali si sono limitati a fare un semplice gesto o a dire una sola frase in sala stampa. Non è una questione nostalgica, né retorica. I bidoni di oggi hanno meno fantasia dei vecchi bidoni, hanno un modo di essere bidoni molto meno romantico e a volte da bidoni riescono addirittura a diventare giocatori importanti (uno a caso, Jonathan dell'Inter). Non ci sono più i Grandi Sconfitti, né quei bidoni che pur essendo bidoni conclamati hanno vestito le maglie di Ajax, Milan, Barcellona e Chelsea (uno a caso, Winston Bogarde). Ma proprio quando sembra finita, proprio quando uno come Nagatomo si mette a segnare più di Milito, ecco che arriva Nicklas Bendtner a ridarci speranza e a ricordarci che non è finita. Finché esisterà il calcio esisteranno i bidoni, e finché esisteranno i bidoni ci sarà Calciobidoni a raccontarli.

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