Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

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— Intervista a Cristian Vitali
«Cristian Vitali di Calciobidoni: tra matricole e meteore del calcio italiano»


Oggi a Dietro le Quinte abbiamo intervistato per voi Cristian Vitali, fondatore e responsabile del simpatico blog Calciobidoni.it, dedicato a tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche, dal 1980 ad oggi.


08/11/2019

di Ylenia Regia Corte

Superscommesse.it

Buongiorno Direttore, come nasce questo simpatico nome per il suo sito?

«La semplicità è la prima cosa, e nel web sono molto importanti le parole chiave: da questo semplice ma efficace connubio nasce appunto calciobidoni, che tra l’altro nel tempo è diventato ormai anche un neologismo teso ad identificare, per l’appunto, un calciatore “bidone”, cioè farlocco, deludente. L’idea è stata da subito quella di trovare un nome semplice e immediatamente identificabile: non c’è trucco né inganno!».

Su cosa si basa per incoronare il Calciobidone dell’anno? Ci sono mai state delle polemiche per qualche sua dichiarazione?

«Ci tengo a precisare che il Calciobidone non è assegnato arbitrariamente, ma è determinato in primis dalle nomination scelte da Giornalisti del settore, quali Ivan Zazzaroni, Darwin Pastorin, Xavier Jacobelli, e i ragazzi di Fantacalcio.it, molto competenti, tutta gente che di calcio ne mastica da anni e ad alti livelli. Poi, la cosiddetta Flop Ten, come dico sempre, viene data “in pasto” ai tifosi, che provvederanno a votare. Quindi chi vince sarà effettivamente quello che viene percepito più deludente dal pubblico».

Quali sono gli articoli che attraggono di più i lettori?

«Dipende. Anche una Scheda di un “Bidone” o una “Meteora” può avere una certa attrattiva, ma hanno avuto un buon successo alcune interviste che ho fatto nei confronti di personaggi legati al mondo del calcio da tifosi. E poi le leggende metropolitane, veri e propri “dossier” tesi ad approfondire una tematica o le vicissitudini vissute da un particolare giocatore. Spesso, ai limiti della realtà».

Quali sono gli elementi che uno scommettitore non dovrebbe mai trascurare?

«Chi scommette deve essere un “animale da calcio”, che lo segue a 360 gradi: un risultato sarà condizionato da tantissimi fattori, e anche sapere all’ultimo minuto un cambio di formazione potrebbe spostare gli equilibri e conseguentemente il risultato. Lo scommettitore “malato” studia molto, conosce ogni più peculiare caratteristica di giocatori, allenatori e statistiche e le probabili formazioni di campionato della propria squadra».

Qual è l’atleta sconosciuto al grande pubblico, non Calciobidone di cui sentiremo parlare presto?

«Facile parlare del figlio d’arte Zaniolo, ma questo ragazzo si è già preso sulle spalle la Roma quasi fosse l’erede di Totti. E pensare che l’Inter lo ha dato ai giallorossi inserendolo nella trattativa per l’acquisto di Nainggolan. Un nome ancora molto meno conosciuto che vedo bene è invece quello di Millico del Torino».

Le grandi squadre che occupano sempre la vetta della serie A secondo lei hanno anch’esse dei calciatori “bidoni”? Se la sente di citarne qualcuno?

«Ma certo, per esempio la Juventus quasi ogni anno, nonostante sia in cima alla classifica di Serie A, annovera sempre un giocatore che ha deluso le aspettative, e alcuni di questi hanno fatto “bella figura” nel Calciobidone. Si pensi a Bendtner, vincitore nel 2013, a Pjaca, nominato Jolly nel 2017, a Diego, a Hernanes, a Howedes. Nessuna squadra è infallibile, qualche “pecora nera”, per demeriti o anche solo per sfortuna, c’è sempre! Idem si può dire, soprattutto per l’ultimo quinquennio, per Roma, Milan e Inter».

Un pronostico, un aggiornamento, una chicca, aggiunga qualcosa per chi segue superscommesse.it.

«Ancelotti a Napoli avrebbe dovuto rappresentare il “fuoriclasse” dalla panchina che avrebbe dovuto far fare il definitivo salto di qualità agli azzurri. Così sembra che non sarà, chissà come andrà a finire la stagione. Mentre per tornare nel nostro argomento, nella votazione del Calciobidone capita sempre che qualche buontempone segnali qualche nome “strano”, e che qualcuno si fissi. Qualche anno fa ci fu un internauta (ma potrebbero anche essere stati un gruppo di amici) che segnalò allo sfinimento Alì Adnan dell’Udinese. Evidentemente dev’essersela legato al dito dopo aver perso qualche scommessa a causa proprio della dabbenaggine dell’iracheno. Era palese che a votarlo (anche per gli orari troppo ravvicinati) era sempre lo stesso, pertanto il 90% di detti voti sono stati annullati perché palesemente alterati! A proposito, a Dicembre riparte la votazione con l’undicesima Edizione. Mi aspetto molti voti, lo scorso anno abbiamo superato quota 13.000. Il bello sarebbe tornare ai tempi del Bidone d’Oro, ricordando a tutti che però il suo nome è e resta “Calciobidone”. Lo scorso anno Davide De Zan in un servizio a Sport Mediaset parlò della proclamazione di Kalinic a Calciobidone (con Schick secondo e Andrè Silva terzo), ma lo chiamò Bidone d’Oro. Lusingato, ma si tratta di un grande errore, anche perché i diritti del Bidone d’Oro sono in mano a mamma Rai. Questione di rispetto e di precisione».


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