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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
NEWS — LIBRI
Rilegato con sovracopertina, si tratta di un corposo volume destinato a diventare una pietra miliare della storia del calcio
26/02/2015
di Cristian Vitali

Per capire il mondo del calcio italiano nostrano bisogna cercare di farlo con gli occhi e la mente di chi non è abituato a viverlo. Bisogna capirlo esternamente. Ecco perché uno dei più felici libri sulla storia del calcio italiano è di un inglese, John Foot. Uscito tra recensioni ampollose il volume (per non dire “volumone”) di John Foot ha colmato un vuoto. Quello di uscire dal luogo comune del calcio italico. John Foot è un affermato docente, studioso di storia italiana contemporanea. Ma meglio di altri suoi colleghi ha capito che bisogna capire la storia d’Italia attraverso lo sport. Così, mentre i cattedratici italiani hanno sottovalutato l’aspetto del calcio, lui lo ha esaltato, studiato, snocciolato. Arrivando a compiere uno studio tra i più evoluti del suo genere. Foot arriva a spiegare quanto il calcio sia perfettamente abbinabile al carattere italiano, al suo aspetto economico, storico, allo sviluppo. Per ora il calcio, e lo sport in generale, in Italia lo si è sempre studiato come un fatto prettamente sociologico. No, John Foot passa oltre. Il calcio italiano è storia, vita, fa parte del tessuto stesso della società e della vita italiana. John Foot offre così nel suo testo uno spaccato perfetto della realtà italiana legata al calcio. Ne analizza i campanilismi cittadini, le relazioni economiche, sociali, al ruolo delle televisioni e delle telecronache. A quanto abbia influito l’arrivo delle sponsorizzazioni, agli scandali, ai caratteri e alle attività produttive. C’è il rapporto con la politica, di importanza strategica soprattutto negli ultimi vent’anni, il rapporto con l’industria e con il potere, il rapporto con la morte e le stragi, il rapporto con la tifoseria. John Foot parte dal 1898, quando a Torino si svolse il primo campionato, e si chiude con la vittoria ai Mondiali, la Juve in Serie B e il crollo di tutto il sistema. Paragona Calciopoli a Tangentopoli, dimostrando che sono entrambe peculiarità italiane. E poi una domanda pervade il suo pensiero: “Come mai l’Italia, che fonda tutta la sua cultura sportiva sul calcio, non riesce a vivere il successo Mondiale come in Inghilterra?”. Il riferimento è subito da abbinare al Mondiale inglese del 1966. I cittadini di sua Maestà, ancora oggi dopo oltre 40 anni, riescono a gioire di quella Coppa. Noi in Italia no… festeggiamo per qualche settimana… poi sparisce il mito. John Foot analizza anche i campioni. Da Meazza a Totti. Passando per tutti i prodigi italiani che forse noi stessi non siamo riusciti ad apprezzare al meglio. John Foot analizza e studia, esamina, valuta. Arriva persino ad analizzare i giornalisti sportivi e gli scrittori di sport, soprattutto Arpino, Pasolini e Brera, andando a spiegare il loro ruolo nello sviluppo del calcio. Il suo è un libro coinvolgente dalla prima all’ultima pagina. Non è una “Storia”. Ma un romanzo vero e proprio. John Foot è un innamorato dell’Italia e del calcio italiano. Non è un caso che abbia imparato la lingua di Dante leggendo La Gazzetta dello Sport e guardando la Domenica Sportiva in TV.
Titolo: «Calcio 1898-2007 - Storia dello sport che ha fatto l’Italia»|
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