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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Patrice Evrà
Dakar (Senegal)
15/05/1981
Difensore,
Centrocampista
Terzino Sinistro,
Esterno Sinistro
Marsala,
Monza,
Juventus
Fu bravo ma ignorato: che ingratitudine il calcio italiano!
18/08/2008
di Cristian Vitali
Nel 1998 il Marsala stravince il campionato di C2 e approda trionfante in C1. L’allenatore Massimo Morgia parla con il Presidente Mannone: vuole convincerlo a comprare un paio di giocatori di categoria per tentare il “grande salto” in B. Ma non ci riesce, hanno vedute diverse e alcune divergenze insanabili. Tanto che il tecnico lascia la squadra e accetta la sfida del Palermo, appena ripescato in C1. E il Marsala viene smantellato. In panchina arriva Agatino Cuttone, e nonostante i pronostici sfavorevoli, la squadra a fine stagione si salverà senza problemi. Tra i tanti acquisti arrivò in Sicilia anche un giovanotto di colore, che era stato “tagliato” dalle giovanili del PSG. Chi lo vide le prime volte in allenamento ne era rimasto entusiasta, tanto da paragonarlo a Vieira dell’Arsenal. Esordirà in campionato sistemandosi sulla fascia sinistra e facendo impazzire la difesa avversaria; nelle successive partite è sempre il migliore in campo.
Passò quindi al Nizza, allora presieduto da Franco Sensi, che era allo sbando: dopo due stagioni non gli venne neanche rinnovato il contratto, nonostante il “Cioccolatino”, come era affettuosamente soprannominato dai tifosi del Marsala, trascinò la squadra francese in Premiere Division prima di essere spedito al Monaco a causa dei gravi problemi economici societari. In realtà, il Monaco riuscì per miracolo a strappare il giocatore alla Salernitana. Tra l’altro la Juventus, in inverno, lo aveva opzionato con obbligo, però, di esercitare la “prenotazione” entro Marzo 2004, cosa mai accaduta. Evrà con la squadra del Principato ha militato dal 2002 al 2006, arrivando anche alla finale di Champion’s League nel 2004, conquistando la Coppa di Lega francese. Passato nel Gennaio 2006 al Manchester United, dove ha preso la maglia numero 3 di Phil Neville, si è presto guadagnato un posto in squadra, esordendo anche nella Nazionale francese. Il calcio italiano non ha saputo apprezzarlo. Il “Bidone” se lo sono tirato (come una zappa sui piedi) tutte quelle numerose squadre italiane che non hanno puntato su di lui fino in fondo. Vergogna!
AGGIORNAMENTI —
Come spesso accade, il campionato italiano si ricorda di alcuni grandi giocatori quando ormai sono stati sfruttati al massimo (e giunti oltre la trentina) da altri grandi club europei: è stato anche il caso di Evrà, che è tornato in Italia alla Juventus nel 2014, a 33 anni, dopo esser divenuto un’icona del Manchester United. Dopo un'inizio decisamente sottotono, si è ripreso dando l’impressione di poter ancora sparare qualche cartuccia. Ma se vogliamo ricollegarci alle origini di Calciobidoni, la nota stonata Evrà qualcosa di decisamente negativo ce l’ha: con la sconfitta in finale contro il Barcellona del 6 Giugno 2015, ottiene il poco invidiabile primato di giocatore con il maggior numero di finali perse di UEFA Champions League. Ben quattro (2004, 2009, 2011, 2015).
| Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
| 1997-98 | Paris Saint Germain | - | - |
| 1998-99 | Marsala (C1) | 24 | 3 |
| 1999-00 | Monza (B) | 3 | - |
| 2000-02 | Nice (B) | 40 | 4 |
| 2002-06 | Monaco | 120 | 1 |
| 2006-14 | Manchester United | 273 | 7 |
| 2014-15 | Juventus | 21 | 1 |
| 2015-16 | Juventus | 13 | 1 |
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