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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
A Parma e a Vicenza nessuno si accorse di lui, ma con la Nazionale del Togo è riuscito ad ergere ad eroe, grazie ad un solo gol realizzato ai Mondiali 2006.
Mohamed Kader è passato alla storia grazie a un gol, uno solo: il primo (e l’unico) realizzato dalla Nazionale del Togo ai Mondiali – quelli teutonici del 2006, proprio quelli vinti dall’Italia –, che ovviamente porta la sua firma. Per questo, nel suo Paese è diventato una sorta di eroe nazionale. Ma da noi è stata una assoluta meteora. Giunto giovanissimo al Parma, all’età di 19 anni, scivolò fin da subito nell’anonimato più totale (senza neppure mai giocare neppure un minuto in Serie A): si racconta, infatti, che i magazzinieri sbagliavano a consegnargli le magliette, confondendolo con un altro colored della squadra gialloblu, tale Saliou Lassissi (N.D.A.: e sarebbe stato difficile, con tutte le attenuanti possibili, confonderlo con il buon “pazzo” Tino Asprilla o con il “monumento” Thuram), e che al campo di allenamento di Collecchio i custodi al varco d’ingresso facevano opposizione ad aprirgli i cancelli, non riconoscendolo come tesserato e facendogli perdere tempo prezioso. In compenso, i soliti bene informati giurano che Mohamed – forse memore delle scarsità di cibo che da sempre contraddistingue il suo continente d’origine – fosse avvezzo a frequentare i ristoranti del “mangiar bene” parmense, dribblando parmigiane e culatelli ed insaccando a più riprese le specialità tipiche della cucina emiliana: tortelli, anolini e la pasta in generale.
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