Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Luis Silvio Danuello fra realtà, mito e leggenda


Il presunto attore porno “Re” dei “bidoni”, di gelati e di pizzette


12/03/2006

di Cristian Vitali

A Pistoia, nell’Estate del 1980, i dirigenti della locale squadra di calcio appena neopromossa in Serie A, decisero di intraprendere un viaggio in Brasile allo scopo di scoprire qualche giovane promettente da proiettare nel campionato italiano. Una storia che ricalca quella vista nel film comico “L’Allenatore nel Pallone”: Giuseppe Malavasi (l’Oronzo Canà della situazione) aveva puntato gli occhi su Palinho, frizzante punta del Palmeiras, ma il Presidente Melani voleva spendere poco e allora fu costretto dalle necessità a battere i campetti di provincia. Secondo una delle tante leggende metropolitane, i giocatori del Ponte Preta (squadra in cui militava Luis Silvio Danuello), informati dell’arrivo in loco degli emissari della società toscana, organizzano un’amichevole (combinata) al solo fine di far apparire il “prescelto” un fenomeno del pallone. Ci riescono senza problemi: il giocatore viene infatti acquistato sull’onda dell’entusiasmo. Si legge infatti nella relazione sul giocatore: «...cambio di passo scintillante, abilità indiscussa nel liberarsi sulla fascia per pennellare cross invoglianti...». Ma saranno sufficienti appena un paio di mesi – complice un imbarazzante equivoco tattico – per capire che il ragazzo non solo non è un fuoriclasse, ma forse addirittura neanche degno del professionismo italiano: viene quindi escluso dalla “rosa” arancione dopo poche giornate (con 6 presenze complessive). Bocciato senza appello, quindi.

Praticamente costretto a fare il turista, se ne tornò in Brasile, per poi rientrare a batter cassa verso la fine del campionato: le norme federali gli accreditarono il minimo dello stipendio. Il fatto straordinario è che, mentre il Ponte Preta se la ride sotto i baffi per il denaro gentilmente elargito dalla Pistoiese, gira la voce che Luis Silvio abbia concesso un’intervista in cui confessa di essere riuscito a realizzare il suo sogno: aprire un Bar. C’è chi dice che abbia aperto un ristorante ed acquistato tre appartamenti; chi ancora lo ha fatto diventare addirittura un affermato attore porno. Un’altra leggenda metropolitana, invece, lo vorrebbe titolare del chiosco all’interno dello Stadio di Pistoia, intento a guadagnarsi da vivere vendendo pizzette, bevande e gelati. Ma nel tempo, sia la Pistoiese che il diretto interessato, hanno più volte smentito queste notizie che però, nonostante l’incedere del tempo, continuano a tramandarsi inesorabilmente. Parliamo di fatti? Tornato in Brasile, notizie del riccioluto centrocampista se ne hanno nel 1989, in qualità di Vicecampione Paulista con il San Josè, e l’anno seguente ancora Vicecampione ma del campionato Paranà con il Maringà. La sfortuna, quindi, ha continuato a perseguitarlo anche in Brasile. Ad un pelo dal traguardo, due volte secondo. Come dire: sei stato ad un passo dalla vittoria. Certo, ma non hai avuto il piacere di conoscerla. Non si sfugge al proprio destino.


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