Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Sergio Fabian Zarate


Luogo di Nascita:

Haedo (Argentina)


Data di Nascita:

14/01/1969


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Mezzapunta


Squadra:

Ancona

Voto al Bidone:

8


In una parola:



Sergio Fabian Zarate


Il miglior giocatore del mondo, senza la palla al piede


12/03/2006

di Cristian Vitali

«Tremate, tremate, all’Ancona c’è Zarate»
(1992/93)

Striscione intimidatorio dei tifosi dorici che ancora non conoscevano a fondo le doti dell’argentino, nuovo acquisto biancorosso.

Ancora oggi i tifosi dell’Ancona ricordano con grande nostalgia (ma della Serie A, ovviamente) un certo “El Ratòn”, al secolo Sergio Fabian Zarate. Quando la squadra dorica conquistò per la prima volta nella sua storia l’accesso alla massima Serie, nell’estate del 1992 tentò di importare qualche extracomunitario (sempre di gran moda) per darsi maggior lustro: e così il Patron Longarini dal Norimberga fece arrivare un trequartista dalla lunga chioma ricciolosa, piccoletto e stranamente somigliante ad Alvaro Vitali, il “Pierino” del grande schermo. Parliamo di Zarate, per l’appunto. Il Presidente Longarini fu il fautore del suo trasferimento: strinse le mani ai dirigenti tedeschi e versò la caparra ma si dimenticò ben presto di pagare il resto di quanto pattuito: nascerà quandi una lunga querelle con il club teutonico, con il giocatore che, a conti fatti, se ne dovrà poi tornare al mittente per insolvenza.

«E’ il mio regalo all’Ancona»
(Edoardo Longarini, Presidente Ancona)
E ci si misero pure i tifosi, accesi dall’arrivo del fuoriclasse (?) argentino. La maggior parte di loro, infatti, alla notizia del possibile addio di Zarate (a causa delle citate inadempienze di Longarini), insorsero, ricordando che gli abbonamenti li avevano sottoscritti sapendo appunto dell’arrivo di Zarate. In ogni caso, il pampero (o papero?) disputò in tutto 11 partite, rimanendo invariabilmente piantato come un palo a centrocampo, in attesa dell’inesorabile sostituzione. Riuscì anche a segnare due gol, entrambi il 25 Ottobre 1992, contro il Foggia di Zeman, le cui squadre sono da sempre caratterizzate da un attacco molto prolifico ma anche da una difesa quasi ridicola. Due mesi più tardi, nel Gennaio 1993, ad Ancona tutti erano d’accordo per mandarlo a casa: se ne tornò quindi al Velez, fino al termine della stagione, che vide la squadra dorica retrocedere in B dopo appena un anno dalla storica promozione, d’accordo con il Norimberga, proprietario del suo cartellino, visto che il club dorico non aveva i soldi per saldare l’acquisto dell’argentino.
«Zarate deve restare. Un regalo? E perché. Noi gli abbonamenti li abbiamo fatti sapendo di Zarate»
(Vincenzo Guerini, allenatore Ancona | «La Stampa», 27/10/1992)
Chiusa successivamente la piccola parentesi trascorsa in Patria, il coraggioso Norimberga si disse d’accordo a riprenderselo: ed è proprio in Germania che vivrà il suo periodo migliore. Dopo una breve esperienza all’Amburgo, la lunga chioma sempre riccioluta del piccolo Fabian avrà nuova fama nel club messicano del Nexaca, esperienza che lo stesso Fabian ritenne esaltante in un’intervista rilasciata poco prima del suo ritiro. In quel paese, negli anni a seguire, giocò discretamente, tant’è che chiuse la carriera al Puebla, nel 1999. Paolo Condò della Gazzetta dello Sport scrisse un’editoriale che conteneva questo lapidario ma azzeccato commento riferito alla sue caratteristiche: «Se il calcio si giocasse senza palla, Zarate sarebbe il miglior giocatore del mondo». Indiscutibile. In seguito, nel corso di un’intervista rievocò la sua esperienza italiana: «All’Ancona andò male, ma è stata comunque una grande lezione». Da non ripetere, ovviamente.
AGGIORNAMENTI — Svolge l’attività di Procuratore dei suoi tre fratelli, Rolando, Ariel e Mauro – quest’ultimo ex di Lazio, Inter e Fiorentina – tutti calciatori con alterne fortune.


«Conto sulla Federcalcio, il contratto va rispettato. Se proprio non posso restare all’Ancona, vorrei un’altra squadra italiana. Al Norimberga? No. Non può farmi una buona proposta. Ha pochi soldi, sapete. Problemi del mio procuratore, verrà qui nei prossimi giorni»
(Sergio Fabian Zarate, attaccante Ancona | «La Stampa», 27/10/1992)

«Fa piacere che Maurito si stia affermando là dove io non sono riuscito. Ho avuto una carriera soddisfacente, ma quell’anno sfortunato con l’Ancona resta un cruccio. Ad Ancona sono però rimasto affezionato»
(Sergio Fabian Zarate, Procuratore del fratello Mauro)

Stagione Squadra Presenze Reti
1987-91 Velez Sarsfield 72 13
Gen. 91 Norimberga 42 9
1992-93 Ancona 11 2
1993-94 Norimberga 27 13
1994-95 Amburgo 11 1
1995-97 Nexaca 93 29
1997-98 América 28 6
1998-99 Nexaca 33 10
1999-00 Velez Sarsfield 8 1
2000-02 Puebla 36 6
2002-03 Deportivo Merlo 11 1
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