Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Hiroshi Nanami


Luogo di Nascita:

Yamanashi (Giappone)


Data di Nascita:

28/11/1972


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Esterno Sinistro


Squadra:

Venezia

Voto al Bidone:

7,5


In una parola:

Annegato



Hiroshi Nanami


Assist-man dagli occhi a mandorla che annegò in laguna


12/03/2006

di Cristian Vitali

«Nanami non ha le caratteristiche di Recoba: in quel ruolo, il sostituto vero è lo jugoslavo Petkovic. Ma Hiroshi ha la stessa classe di Recoba»
(Maurizio Zamparini, Presidente Venezia)
«Lì in Giappone è uno dei migliori. Fa tutto di sinistro. Le sue specialità sono gli assist: sapeste quanti gol mi ha fatto segnare. E le punizioni, poi: implacabile. Mi ricorda Giuseppe Giannini»
(Salvatore Schillaci)

Statistiche alla mano, Venezia è la città italiana più amata dai giapponesi, più della stessa Roma e di Firenze. Nell’estate del 1999, però, ci fu un giapponese che non arrivò a Venezia per turismo (o almeno questa non era la sua intenzione): il suo nome è Hiroshi Nanami, considerato dai critici asiatici del pallone come il miglior centrocampista del Paese del Sol Levante. Fu così che, sull’onda del successo di Nakata a Perugia, i lagunari del Presidente Zamparini tentarono di ripetere l’esperimento con lui. Al Venezia giunse in prestito per un anno con diritto di riscatto (un diritto che i dirigenti arancioneroverdi preferirono non esercitare a stagione finita) dallo Jubilo Iwata, squadra in cui ha esordito nel 1995. Nello stesso anno ha debuttato in Nazionale, con la quale ha conquistato per la prima volta nella storia la qualificazione ai Mondiali di Francia 98, partecipando anche alla fase finale della rassegna; con la maglia del Giappone ha disputato 67 gare con 9 reti all’attivo, dal 1995 al 2001. Ha partecipato inoltre a varie edizioni della Coppa d’Asia, manifestazione che l’ha visto premiato come miglior giocatore nel 1996. Erano quindi abbastanza altisonanti le sue credenziali, e pur di giocare in Italia accettò un ingaggio minore rispetto a quanto percepiva in Patria, dove ebbe come compagno anche Salvatore Schillaci.

«Sono convinto che mi troverò bene al Venezia e che potrò essere utile a questa squadra»
(Hiroshi Nanami, centrocampista Venezia)
«Nanami ha molte qualità, ha tanta voglia di impegnarsi e di scoprire una realtà nuova. Dovrà però lavorare molto per mettersi al passo degli altri, soprattutto dovrà velocizzare di più la sua manovra»
(Luciano Spalletti, allenatore Venezia)
Durante la sua presentazione disse: «Sono un esterno sinistro e la mia specialità sono gli assist. Venezia è già abbastanza famosa, non credo che la mia presenza aumenterà il turismo. Mi piacerebbe però lasciare un buon ricordo ai tifosi e rimanere qui il più a lungo possibile». Chiari messaggi d’amore alla città ed alla squadra: Nanami sentiva di aver fatto la cosa giusta scegliendo Venezia, sognava di ripetere il cammino di Nakata e aspirava quindi a diventare uno degli uomini di punta della squadra di Spalletti. Se non bastavano queste già troppe panzane, ci pensò anche il buon Zamparini a rincarare la dose: «Questa non è una operazione commerciale per attirare più turisti a Venezia: abbiamo preso Nanami perché è il più forte giocatore giapponese. Diventerà un protagonista anche qui». Parole sante: una stagione in laguna, pochi assist, un solo gol ed una retrocessione. Lo Jubilo Iwata a fine stagione si disse contento di riprenderselo. Del resto, non tutte le ciambelle riescono col buco.


«Sono molto onorato di essere a Venezia»
(Hiroshi Nanami, centrocampista Venezia)

«Non siamo l’Inter, il Milan, non possiamo comprare i campioni offerti per barche di miliardi. Nanami fa per noi»
(Maurizio Zamparini, Presidente Venezia)

«Mi preoccupa un pò il contatto fisico con i giocatori italiani. Sono molto più forti di quelli giapponesi»
(Hiroshi Nanami, centrocampista Venezia)

«I miei idoli? Il romeno Hagi e l’argentino Redondo»
(Hiroshi Nanami, centrocampista Venezia)

«E’ un professionista serio, come tutti gli atleti giapponesi: sa di avere una grande chance, non se la farà scappare»
(Salvatore Schillaci)

«Il modo in cui Nakata si è affermato in Italia mi fa ben sperare, mi auguro di avere la sua stessa fortuna»
(Hiroshi Nanami, centrocampista Venezia)

«Nakata crede di non essere giapponese da quando gioca nel campionato italiano. Pensa di esser diventato Superman. Io, invece, sono un essere normale»
(Hiroshi Nanami, centrocampista Venezia)

Stagione Squadra Presenze Reti
1994-99 Jubilo Iwata 130 22
1999-00 Venezia 24 1
2000-05 Jubilo Iwata 138 10
2005-06 Cerezo Osaka 13 2
2006-07 Verdy Tokyo Kavasaki 17 -
2007-09 Jubilo Iwata
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