Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Ma Ming Yu


Luogo di Nascita:

Mong-Quing (Cina)


Data di Nascita:

04/02/1970


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Interno Sinistro


Squadra:

Perugia

Voto al Bidone:

10


In una parola:

Ma(h)!



Ma Ming Yu


Un vecchietto cinese diventato fenomeno da baraccone


08/08/2009

di Cristian Vitali

«Il suo solo difetto è che gioca in Cina»
(Bora Milutinovic, C.T. Cina)
«Se Del Piero è stato soprannominato Pinturicchio, mi piacerebbe poter essere chiamato Michelangelo»
(Ma Ming Yu, centrocampista Perugia)

Aveva tutte le caratteristiche del tipico acquisto della gestione Gaucci dell’epoca, che era ormai solito stupire tutti con ingaggi stravaganti e decisamente anomali, spesso provenienti dal mercato orientale. Questa volta il Patron biancorosso portò al Perugia il primo cinese nella storia del calcio italiano: Ma Ming-Yu, 27 anni secondo l’Ufficio Stampa dei grifoni, dai 30 ai 32 secondo fonti cinesi. Arrivò in prestito per una stagione (per 1 miliardo di Lire), con diritto di riscatto fissato a 4 miliardi, eventualmente da versare nelle casse dei cinesi nel Giugno 2001 – eventualità fortunatamente mai verificata – ed un ingaggio che si aggirava intorno al mezzo miliardo l’anno. Ha avuto esperienze anche con la Nazionale di calcio cinese come regista arretrato e ne è stato il Capitano ai Mondiali 2002. Fu l’autore del primo tiro cinese della storia verso la porta della Selecao in un epico Brasile-Cina. Giunto all’aeroporto di Roma il 13 Agosto 2000, il neoacquisto biancorosso disse: «Sono orgoglioso di giocare in Italia; mi auguro che dopo il mio arrivo si aprano le porte ad altri cinesi. Voglio far meglio di Nakata». Già da questa frase dimostrò evidentemente di non essere buon profeta. Presentato da Gaucci il giorno seguente, chiunque fosse stato presente alla conferenza stampa si sarebbe messo a ridere (non avrebbe potuto non scoppiare in una fragorosa risata): sembrava un piccolo vecchietto cicciottello, tant’è che si mormorava che avesse effettivamente molti più anni di quanti ne dichiarasse. Addirittura confessò di essere sorpreso nell’apprendere che i Comunisti erano presenti anche in Italia. Non pensava di aver fatto migliaia di chilometri per ritrovarsi sotto casa, politicamente parlando. Che ignorante! A chi gli chiese qual’era, a suo parere, il giocatore italiano più bravo, rispose, senza esitazione: «Alessandro Nesta. L’ho visto giocare in Olanda agli Europei, è davvero un fuoriclasse. Mi auguro di poterlo comunque battere quando ci giocherò contro». Ma quando mai? Alessandro Gaucci, vicepresidente del Perugia, figlio di Luciano: «Scopriamo talenti e facciamo affari: Ma Ming Yu ripeterà l’exploit di Nakata». Secondo quella che egli stesso chiama “la legge dei grandi numeri applicata al calcio”: «I cinesi sono un miliardo e mezzo, ci sarà pure un fenomeno. Cerco di portarlo qui». Quel fenomeno avrebbe dovuto essere proprio Ma Ming Yu. Ma a Perugia questo fenomeno lo stanno ancora aspettando.

«Si tratta di un giocatore che ha delle grandi qualità e sul quale puntiamo molto per la prossima stagione. Lo abbiamo seguito a lungo e riteniamo che, per le sue caratteristiche fisiche e tecniche, possa integrarsi al meglio nella nostra squadra ed inserirsi con profitto nel campionato italiano»
(Luciano Gaucci, Presidente Perugia)
Dopo le presentazioni di rito ci sarà la solita e prevedibile folta schiera di giornalisti cinesi e di curiosi di ogni specie ansiosi di assistere agli allenamenti della nuova presunta stella perugina. Ma già dopo pochi giorni sembra che non abbia stimoli: per questo forse non studia neppure l’Italiano, vive chiuso in casa con la moglie, telefona spesso alla figlia di 3 anni rimasta in Cina e non cerca amicizie. «Perché l’italiano – dice Ma – è troppo diverso dal cinese. Lo studio, lo capisco poco. Fuori dal campo non saprei con chi parlare. Quando mi alleno, invece, Cosmi si fa intendere a gesti. E io so benissimo dove posso essere utile». Si, in panchina o, meglio ancora, in tribuna. Merito dell’esperienza, dei suoi 30 anni. Che in Cina arrotondano per difetto (28, con tanto di data di nascita alternativa individuata nel 10 Agosto 1972) o più facilmente per eccesso (32). «Fa la doccia, si veste e sparisce in 3 minuti», spiegano i compagni, che lo chiamano “Nonno”, per via di una faccia che dimostra ben più dei 30 anni anagrafici. «Mi piace stare in famiglia: mangiamo al ristorante cinese sotto casa, vediamo DVD coi sottotitoli, ascoltiamo vecchia musica cinese». La sua famiglia è la moglie Yue Tian. Il cinese pare isolarsi dal resto della squadra, cosa che di certo non lo aiuta ad integrarsi nel calcio italiano: a conti fatti, la maglia del Perugia (con il 9 sulle spalle) è stata da lui indossata solo due volte. In amichevole, in Agosto. E poi non esordì mai in Serie A, per lui solo una manciata di minuti in un Perugia-Salernitana 2-1, Primo Turno di Coppa Italia. A Gennaio iniziò a lamentarsi del suo scarso impiego ma fece comunque autocritica: «In Cina non ci torno. Se finora non ho giocato è solo colpa mia: non sono ancora abbastanza bravo». E dava l’impressione di peggiorare ulteriormente, visto che viveva intere giornata da pensionato. «Eppure – giurò Cosmi, che lo allenava – non è un ectoplasma. Ha qualità, visione di gioco. Gli manca poco perché smetta di mandarlo in tribuna». Un sottilissimo filo di ironia – quasi impercettibile – lega la verità dalla presa per il culo. Ma il diretto interessato ribatte: «Cosmi? Non mi dice mai niente». Forse, per non offenderlo. Il giapponese Nakata e anche il coreano Ahn, i piatti forti della connection orientale voluta dalla famiglia Gaucci, avevano mobilitato nel tempo intere truppe di televisioni e battaglioni di taccuini. Il sito Internet della società perugina era disponibile anche nella loro lingua. Per Ma, invece, niente Internet, e pochissime telecamere. Ormai, i fenomeni da baraccone non fanno più notizia.
AGGIORNAMENTI — Neanche a dirlo, al termine della stagione se ne tornò al mittente, nella stessa squadra dalla quale era stato ingaggiato, per concludere la carriera un paio di anni più tardi, nel 2003.


«Il cinese Ming Yu Ma è stato un buon acquisto»
(Alessandro Gaucci, Amministratore Delegato Perugia)

«So di non essere conosciuto qui da voi, ma sono sicuro che non vi deluderò. Il mio obiettivo più grande è quello di far conoscere il calcio cinese agli italiani. Un ringraziamento speciale lo voglio quindi rivolgere al Signor Gaucci che ha creduto in me»
(Ma Ming Yu, centrocampista Perugia, al suo arrivo in Italia all’Aeroporto di Fiumicino | «La Gazzetta dello Sport», 13/08/2000)

Stagione Squadra Presenze Reti
1990-97 Guangdong Hongyuan
1997-00 Sichuan Guancheng
2000-01 Perugia - -
Gen. 01 Sichuan Guancheng 17 1
2001-03 Sichuan Guancheng
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