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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Davor Cop
Rijeka (Croazia)
31/10/1958
Attaccante
Centravanti
Empoli
9
Folkloristico
La pronuncia del suo cognome è una barzelletta: “Ciop”
12/03/2006
di Cristian Vitali
I tifosi empolesi non potranno trattenere le lacrime davanti al nome della punta Davor Cop, acquistata dalla Società toscana nelle ultime ore di mercato, senza che nessun dirigente lo avesse mai visto giocare, per la misera somma di soli 40 milioni di Lire, ritenendolo partner d’attacco ideale per supportare lo svedese Johnny Ekstroem. Per tale cifra spesa è da considerarsi, dopo Zahoui, lo straniero meno pagato di sempre. L’Empoli, nella stagione agonistica 1987/88, si apprestava a disputare il suo secondo campionato di fila in Serie A, dopo aver conquistato una miracolosa salvezza, contro tutti i pronostici. E per rinforzarsi si rivolse per l’appunto al mercato estero. Non si sa per quali oscuri motivi fu scelto proprio lui, un semisconosciuto attaccante croato, che in Patria aveva comunque realizzato un buon numero di reti, di cui ben 22 nell’ultima stagione, che gli valsero il titolo di capocannoniere del campionato jugoslavo (non certo di eccelso livello) con la maglia della Dinamo Vinkovci. Molte voci però riferiscono che sia stato il grande Vujadin Boskov a suggerire il suo nome a Gaetano Salvemini, allenatore dei toscani in quelle stagioni. Si puntava forse sull’effetto sorpresa, visto anche che andava per la trentina, e non aveva nulla di eccezionale che poteva esaltarlo, anzi.
Presentato davanti ad una folla di tifosi prima di un’amichevole estiva a Cecina, non seppe assolutamente mantenere le aspettative scontando più del previsto difficoltà di inserimento sia di natura tecnica che ambientale. L’allenatore Salvemini dopo averlo provato in più di qualche amichevole lo bocciò senza appello, concedendogli solo brevi e sporadiche apparizioni in campo che non lasciarono il segno, come riserva di Incocciati, nel frattempo giunto a rinforzare l’attacco dei toscani. In tutto totalizzò solo nove presenze senza mai riuscire a realizzare una rete. L’unica gioia arrivò dalla Coppa Italia grazie ad un perentorio stacco di testa contro la Cremonese proprio sotto la Curva Sud. Alla fine della stagione, durante la quale si ricordano le sue leggendarie prestazioni individuali al Flipper del vecchio Bar Sammontana, l’Empoli retrocesse all’ultimo posto in classifica (proprio nell’anno in cui scendevano di categoria solo due formazioni, per permettere la riforma del torneo, che passava da 16 a 18 squadre) e Cop se ne tornò mestamente in Croazia al mittente, alla Dinamo Vinkovci, dove tornò a segnare ma con minore regolarità. E’ considerato stato uno dei rari errori di Silvano Bini: si disse che servì per incrementare una campagna abbonamenti che non ha mai dato grandi soddisfazioni, e non certo per aumentare il tasso tecnico della squadra. «Si scrive quasi come un Supermercato, si legge come un personaggio Disney», scrisse ironicamente il sito Today.it per riassumerlo in poche parole. E così, dopo un lustro segnato dai tentativi di ritrovare la via del gol, decise saggiamente di appendere le scarpe al chiodo ed intraprendere la carriera da allenatore.
| Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
| 1976-80 | Hajduk Split | 87 | 15 |
| 1980-82 | Napredak Krusevac | 38 | 17 |
| 1984-87 | Dinamo Vinkovci | 61 | 32 |
| 1987-88 | Empoli | 9 | - |
| 1988-90 | Dinamo Vinkovci | 70 | 30 |
| 1990-94 | Cibalia Vinkovci | 49 | 14 |
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