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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Dennis Nicolas Maria Bergkamp
Amsterdam (Olanda)
10/05/1969
Attaccante
Centravanti
Inter
8
Appassito
Un tulipano appassito nella “rosa” dei nerazzurri di Pellegrini
18/08/2008
di Cristian Vitali
Era il 1993, e il colpo messo a segno dall’Inter era di quelli memorabili: Dennis Bergkamp, stella dell’Ajax e della Nazionale olandese, con le cui maglie esplose fragorosamente reggendo senza troppi affanni l’impossibile eredità lasciatagli in zona gol da un certo Van Basten, in virtù del titolo di capocannoniere del campionato olandese conquistato per ben tre volte consecutive. Il Presidente Ernesto Pellegrini si era svenato (si parla di circa 18 miliardi di Lire), ma aveva assicurato ai tifosi nerazzurri un vero fuoriclasse, strappandolo alla Juventus di cui era un obiettivo annunciato. Assieme a lui arrivò alla Pinetina anche Wilem Jonk, valido ed esperto centrocampista, anch’esso proveniente dai lancieri. Ma le attese riposte in lui furono ben presto deluse. Fin dalle prime battute con la maglia dell’Inter si dimostrò tutto il contrario di quell’implacabile cecchino ammirato con l’Ajax: sempre impaurito, timido nei contrasti, per nulla decisivo sotto porta. Tuttavia, dà un grande contributo alla vittoria dei nerazzurri nella Coppa Uefa del 1994, nella quale segna 8 gol in 11 partite. Anche per questo, nonostante una prima stagione complessivamente deludente, è d’obbligo una prova d’appello, vista l’ingente somma di denaro sborsata per assicurarsi i suoi servigi: e purtroppo sarà una catastrofe, visto che le sue prestazioni saranno ancor peggiori. Alla fine, il bilancio nelle sue due stagioni in nerazzurro si racchiudono negli 11 gol realizzati in 52 partite.
Al tirar delle somme il suo fisico, il carattere schivo, esageratamente introverso, e il suo modo di giocare mal si adattava al campionato italiano, noto per la durezza delle difese. Così, quasi in concomitanza con la fine dell’era Pellegrini (che di lì a poco avrebbe passato la mano a Moratti), il bomber sfiorito viene ceduto all’Arsenal. Lì ritrova la verve perduta, tornando ai massimi livelli di un tempo ed entrando di diritto nella storia dei “Gunners”. In 11 stagioni in Premier League dimostra tutto il suo valore diventando una colonna della squadra, conquistando la vittoria del campionato inglese nel 1998, 2002 e 2004. Con la Nazionale olandese ha realizzato 37 reti in 79 incontri. Il 22 Luglio 2006 ha chiuso la carriera agonistica disputando un’amichevole contro l’Ajax, giocata nel nuovo stadio dell’Arsenal, l’”Emirates Stadium”. Ma in Italia si è rivelato un flop colossale: invece di sbocciare definitivamente fu solo un “tulipano” appassito.
«Arrivai in nerazzurro perché mi dissero che avremmo giocato un calcio offensivo: durò un mese. Ma andavo d'accordo con tutti. E Moratti mi chiese di restare»
(Dennis Bergkamp | Intervista a «ForForTwo», 2014)
«In Italia inventavano storie ridicole. Una volta mi tagliai i capelli e dissero che mi erano caduti perché non resistevo alla pressione...»
(Dennis Bergkamp | Intervista a «ForForTwo», 2014)
«Tecnicamente era più forte di van Basten, ma gli mancavano i maroni»
(Davide Fontolan, ex compagno di Bergkamp all’Inter)
| Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
| 1986-93 | Ajax | 185 | 122 |
| 1993-94 | Inter | 31 | 8 |
| 1994-95 | Inter | 21 | 3 |
| 1995-06 | Arsenal | 315 | 87 |
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