Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Mihai Baicu


Luogo di Nascita:

Bucarest (Romania)


Data di Nascita:

21/09/1975


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Centravanti


Squadre:

Cittadella,
Cremonese,
Antonio Toma Maglie


Voto al Bidone:

8


In una parola:

Affamato



Mihai Baicu


Ingordo ariete che mangiava a dismisura colazioni e gol


08/09/2017

di Cristian Vitali

«E’ calcio vero, in Romania si rischia in continuazione, i difensori puntano a far male all’avversario»
(Mihai Baicu, attaccante Cittadella)

Il Nationat di Bucarest si prese la briga di allevare Baicu al fine di renderlo un vero ariete da combattimento, ma non è propriamente riuscito nel suo intento. Dopo il consueto “apprendistato”, infatti, zoppica senza riuscire ad emergere tra la prima e la seconda serie rumene, segnando sempre col contagocce. Come tutti i giocatori, però, imbrocca la stagione “si” nel 1999, quando, con la maglia del Suceava, realizza 15 reti conquistando anche la promozione nel campionato principale della Transilvania. Confermato, anche la stagione successiva sembra partire bene: la mette dentro 2 volte in 4 gare e a Settembre si fa vivo il Cittadella, club veneto fresco campione di C1, alla ricerca di qualche bomber dell’Est in grado di fare la differenza nella nostra Serie B, capace di segnare quanto basti per centrare la salvezza. Per il club padovano si tratterà del primo straniero in assoluto nella sua storia, in comproprietà con il Genoa (che in seguito, saggiamente, si dileguò). Rientrato dalle vacanze di Natale, Baicu si ritrova in panchina e chiede spiegazioni a Ezio Glerean. Che gli risponde: «Perdi quattro chili, poi ne riparliamo». Tutta colpa di quelle simpatiche colazioni a base di brioche, Nutella, Coca Cola. Ma non si perde d’animo, taglia calorie, abolisce l’amata bevanda di origine statunitense, ripudia la pasta, dimentica i fritti che le mamme e le mogli romene non fanno mai mancare. E finisce addirittura sottopeso. Va a vivere a Tombolo con la moglie Florentina («Tutti mi dicono di ripetere il nome, ma non posso farci niente, si chiama così») e la piccola Miruna, 13 mesi nel 2001.

Non sarà stata una grande occasione, ma il campionato italiano – sebbene non quello maggiore – è sempre una vetrina importante. Se il buongiorno si vede dal mattino, avrebbe dovuto fare sfracelli: esordì il 24 Settembre nel corso della gara Pistoiese-Cittadella, che si concluse con la sorprendente vittoria della matricola veneta sul campo dei toscani, con gol proprio del rumeno. In quella stagione ne realizzerà altri 4 (Torino, ancora Pistoiese nella gara di ritorno e doppietta contro il Treviso), frutto di altrettante vittorie. Per lui pochi gol, quindi, ma molto pesanti, particolare non di poco conto. Infatti i granata, guidati da Foscarini in panchina, si salvano senza problemi. Sarà per Baicu la sua migliore stagione in Italia. Riconfermato, la stagione seguente realizza solo due reti, che fanno da contorno al mesto ritorno in C1 del Cittadella, di cui condividerà il destino.
«L’anno scorso nessuno mi ha superato»
(Mihai Baicu, attaccante Cittadella)
Ma anche in terza serie i gol non arrivano. O meglio: ne arriva uno solo. A Gennaio fa la valige per Cremona, un altro piano di sotto. In grigiorosso si segnala per la mole non indifferente, contraddistinta da una bella panzotta, e dal suo incaponirsi a tirare le punizioni, cosa per la quale dimostra di non essere portato. Nei pochi mesi trascorsi in Lombardia gioca in sette occasioni: dopo un mese dal suo arrivo si infortuna ala schiena. E per lui inizia un vero e proprio calvario, nelle sue misere apparizioni non segna neanche a porta vuota, anzi, le statistiche dicono che non ha indirizzato un solo tiro nello specchio della porta avversaria.
Lascia la città cremonese dopo pochi mesi trascinandosi dietro il fardello di un enorme punto interrogativo. Il ventisettenne romeno verrà ricordato solamente per i suoi chili di troppo e per la sua lentezza pachidermica. Ma per tutta l’estate del 2003 si apre il caso Baicu: Mihai scompare per molto tempo senza lasciare tracce, mentre molte squadre si fanno sotto per lui nonostante l'annata sfortunata. Giungono offerte dalla Cina, dalla Romania e dall’America. Dopo due mesi torna a farsi sentire, ma declina tutte le offerte. Nel 2004, un anno dopo il suo addio alla Cremonese, verrà squalificato per tre mesi per aver assundo Furosemide, un diuretico che viene utilizzato come farmaco per il trattamento di edemi e ritenzione idrica, in particolare nello scompenso cardiaco, ma che può anche essere utilizzato per mascherare l'uso di altri farmaci dopanti. Ormai prossimo al pubblico ludibrio, lascia anche l’Italia e torna in Patria, dove torna a far vedere il suo nome sul tabellino dei marcatori ancora in qualche sporadica occasione prima di decidere addirittura di darsi al calcetto.
«Da noi nessuno diventa ricco e i più bravi se ne vanno»
(Mihai Baicu, attaccante Cittadella)
Eh si, perché nel 2006 decide di rimettersi in gioco decidendo di passare al Calcio a 5, e viene pertanto tesserato con la squadra del Municipal Costanza. Torna poi al Calcio a 11 con il Ceahlaul, Serie B romena. Chiude poi la carriera con un’esperienza in Promozione Puglia, con la maglia dell’Antonio Toma di Maglie, Provincia di Lecce: per lui fu una scelta di vita e professionale, poiché voleva assolutamente cimentarsi ancora nel calcio italiano e per questo si mise in contatto con degli operatori di mercato che avrebbero appunto potuto trovargli una collocazione. Un provino alla Virtus Casarano, dove Dario Levanto sembrava orientato a farlo tesserare, ma con l’avvento di Roberto Rizzo non interessò e allora finì con l’allenarsi con il Maglie, con la quale trovò l’intesa.
AGGIORNAMENTI — Muore improvvisamente, all’età di 33 anni, il 6 luglio 2009, a causa di un arresto cardiaco: Baicu si trovava su un terreno di gioco dal complesso Steaua, su campo sintetico, dove giocava al calcio con alcuni amici. Alla fine dell’incontro si è appoggiato su una sedia, e in una frazione di secondo è caduto a terra senza riprendere conoscenza nonostante gli immediati soccorsi ricevuti. Il cordoglio in Patria è stato tangibile per un giocatore che nel proprio campionato ha lasciato il segno portando numerose gioie ai propri sostenitori.


Stagione Squadra Presenze Reti
1994-96 National Bucarest 4 -
Nov. 95 Arges Dacia 2 -
1996-97 Falticeni (B) 4 1
Ott. 96 Chindia 8 -
1997-99 Falticeni 54 7
1999-00 Suceava (B) 29 15
2000-01 Suceava 4 2
Set. 00 Cittadella (B) 27 5
2001-02 Cittadella (B) 23 2
2002-03 Cittadella (C1) 14 1
Gen. 03 Cremonese (C2) 7 -
2003-04 Brasov 17 6
Gen. 04 Ghinbav 3 -
2004-06 Farul Constanta 25 2
2006-07 Ceahlaul (B) 16 -
2007-08 Antonio Toma Maglie (P)
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