Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Ibrahim Ba


Luogo di Nascita:

Dakar (Senegal)


Data di Nascita:

12/01/1973


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Ala Destra


Squadre:

Milan,
Perugia

Voto al Bidone:

7,5


In una parola:

Mattacchione



Ibrahim Ba


Le peregrinazioni del portafortuna col vizio della testata


06/06/2006

di Cristian Vitali

«Non ho paura di andare al Milan. Mi hanno offerto la possibilità di giocare in una grande squadra e al fianco di grandi campioni. Starà a me dimostrare che ho il talento per poterne far parte. Affrontare le difficoltà non mi crea alcun problema, ci sono abituato»
(Ibrahim Ba, centrocampista Bordeaux)
«Ci tengo molto a partire con il piede giusto. Anche negli anni scorsi sono riuscito a cominciare bene. Ci sono tutte le condizioni ideali per me: il caldo, i campi secchi. Perciò mi trovo meglio»
(Ibrahim Ba, centrocampista Milan)

“Ibou” Ba, come veniva soprannominato, è molto più di un “Bidone”, è una vera leggenda vivente: basti ricordare la sua pettinatura biondo ossigenato, che permetteva di riconoscerlo in campo molto più che per le sue giocate. Nasce in Senegal, ma si trasferisce ancora piccolo in Francia con la famiglia e cresce calcisticamente con la maglia del Le Havre, che lo fa esordire nella massima divisione francese a 19 anni. Ala dal fisico asciutto e dallo scatto felino, in cinque stagioni rifornisce costantemente i compagni con cross e assist che arrivano abbondanti dalla corsia destra. Nel 1996 passa quindi al Bordeaux, diventando protagonista di una stagione da incorniciare, che gli spalanca le porte della Nazionale francese. Questo exploit gli vale anche la chiamata del Milan, forte del ritorno in panca di Fabio Capello dopo l’esperienza al Real Madrid, in quello che sarà uno dei periodi più neri della storia del club.

«Questo Ba è il nostro beaujolais nouveau: frizzante, spumeggiante, ma anche tecnico»
(Silvio Berlusconi, Presidente Milan, al termine di un’amichevole disputata a Monza)
«Non bevo vino, ma mi fido di ciò che dice il Presidente. Lui se ne intende...»
(Ibrahim Ba, centrocampista Milan, al termine di un’amichevole disputata a Monza)
L’esordio è da applausi: gioca in maniera strepitosa alla prima gara stagionale a San Siro contro la Lazio, dove segna il suo primo gol – che sarà poi anche l’ultimo – con la maglia rossonera. Dopo un avvio più che convincente, durante il quale firma numerosi assist mostrando ottime capacità di corsa sulla fascia e inserimento per il cross, si perde nella nebbia di Milano: non riesce a distinguersi in positivo, prendendo parte, come tutta la squadra, ad una stagione fallimentare, che si conclude con l’addio di Capello e l’esclusione dai rossoneri, per il secondo anno consecutivo, dalle Coppe europee.
«Rubava le banane nel giardino di Weah, Ibou Ba, Ibou Ba!»
(1999/00)

Striscione esposto dai tifosi romanisti, inferociti con la Società a causa delle prestazioni poco esaltanti della loro squadra, manifestando in tal modo tutta la loro rabbia ed esasperazione.
«Vendeva le banane sotto casa di Weah, Ibou Ba, Ibou Ba!»
(2000/01)

Versioni molto simili di cori di scherno abbastanza ricorrenti all’epoca nella Curva rossonera, rivolti nei confronti del centrocampista francese di colore del Milan.
La disastrosa annata gli fa perdere anche il treno della Nazionale nell’anno del Mondiale. L’anno seguente vince lo Scudetto, ma non gioca da titolare. Con Zaccheroni in panchina la musica cambia: l’ex tecnico dell’Udinese si porta con sé il fido Thomas Helveg, che occupa stabilmente la fascia destra nel 3-4-3 del mister di Cesenatico, lasciando le briciole al francese. Capisce che è tempo di cambiare aria, ma le offerte latitano, l’ingaggio è di quelli pesanti: alla fine il Milan, pur di liberarsene, decide di cederlo in prestito e la spunta il Perugia, allenato da Mazzone, che però non vede di buon occhio il franco-senegalese. E’ stato buon profeta: il giocatore, infatti, si è reso protagonista di un episodio non certo piacevole. Nella partita Perugia-Cagliari, Ba rifila una violenta testata al rossoblu Macellari, che non viene rilevata né dall’arbitro Collina né dai suoi assistenti. Per la prima volta il Giudice Sportivo ricorre alla prova televisiva, che condanna il centrocampista, il quale viene sanzionato con una squalifica di ben 4 giornate. Tuttavia, lui si mostra perplesso: «Non ricordo, in campo faceva molto caldo...». Poi, a mente fredda, ammise: «Il mio gesto e’ stato grave. Pero’ lasciatemi dire che anche le immagini mi rendono in qualche manierà ragione: il mio avversario ha provato a colpirmi con una gomitata, io sono riuscito a sottrarmi e poi, col pallone lontano, sono andato a chiedere spiegazioni. Non avevo intenzione di colpirlo, lui ha accennato a una reazione e gli ho dato una testata. Un pessimo esempio per i giovani che vedono in noi dei campioni irreprensibili. Si’, sono pentito».
«Non ero mai stato espulso prima, ho sbagliato, ma mi hanno trattato come un criminale. Ora spero di non diventare vittima dei provocatori. La prossima volta prendo la gomitata e mi butto per terra»
(Ibrahim Ba, centrocampista Perugia)
«Sono venuto a Perugia per giocare a calcio, non per fare il pugile»
(Ibrahim Ba, centrocampista Perugia)
A fine stagione in Umbria non lo vogliono più, e così torna al Milan, dove c’è ancora Zaccheroni, e trascorre la stagione 2000/01 tra panchina e tribuna. L’anno seguente viene messo nella lista dei cedibili: si fa avanti il Marsiglia, che lo ottiene in prestito, ma dopo solo 6 mesi e 9 presenze anche lì si convincono che è meglio perderlo che trovarlo. Milanello lo riaccoglie (non proprio a braccia aperte) e Ancelotti, divenuto allenatore al posto di Terim, lo snobba completamente. Finalmente il cordone ombelicale con i rossoneri si reciderà nel 2003, quando sarà ceduto a titolo definitivo al Bolton, in Inghilterra, dove Ba si propone allo scopo di rilanciarsi. Impresa assai ardua. Infatti, anche in Premier League capisce che non è cosa e quindi accetta al volo l’offerta degli svedesi del Djurgarden: il tempo di capire che pure la Scandinavia non fa per lui e quindi decide di lasciar perdere. Seguirà un provino (fallito) con gli inglesi del Derby County, Serie B inglese.
«Perchè ho convocato Ba? Perchè mi è simpatico»
(Carlo Ancelotti, allenatore Milan, prima di una gara contro il Napoli nel 2008)

Nel Marzo del 2007 decide di tornare in Italia e si allena con il Varese, formazione di C2, grazie all’invito dell’amico Sean Sogliano, Direttore Generale dei lombardi ed ex compagno ai tempi del Perugia. Ba, ormai disperato, cercava un ingaggio a tutti i costi: «Mai dire mai» disse Sogliano, per aggirare la domanda in merito ad un suo ingaggio. La verità è che sapeva benissimo che non avrebbe mai voluto metterlo sotto contratto. Tuttavia, dopo due fugaci apparizioni in Turchia e in Svezia, la fortuna è dalla parte del buon Ibou: il Milan, venuto a conoscenza delle peripezie del franco-senegalese, decide di recuperare il giocatore e lo ingaggia! Ma non certo per farlo giocare: nonostante sia praticamente inattivo da mesi, per non dire anni, firma un contratto per una stagione con un ingaggio di 200 mila Euro ed è molto amato dai compagni di squadra. Motivo? Porta una fortuna sfacciata. C’era ad Atene, quando il Milan ha conquistato la Champion’s, e c’era a Yokohama, dove ha vinto la Coppa Intercontinentale. Altro che centrocampista: il vecchio Ibou ha un futuro come portafortuna. Al di fuori dal campo giocato, ovviamente.
AGGIORNAMENTI — Nel 2008, a poco più di un mese dalla scadenza del suo contratto con il Milan, annuncia il suo ritiro dal calcio giocato, all'età di 35 anni, per svolgere il ruolo di Osservatore in Africa per la società rossonera.


«E’ uno showman. Dialoga col pubblico, è stravagante, fortissimo anche se dal punto di vista tattico deve ancora crescere. E’ molto bravo, ma è un attaccante. E non so dove il Milan intende farlo giocare. Il suo posto secondo me è lì davanti»
(Christophe Dugarry, attaccante Barcellona)

«Ba è un giocatore che ha personalità, temperamento, forza fisica. Sarà importante per il Milan. Riuscirà ad emergere nel campionato italiano»
(Roland Courbis, allenatore Olympique Marsiglia)

«Sarà un personaggio, e non soltanto fuori dal campo»
(Fabio Capello, allenatore Milan)

«Alcuni mi hanno detto che se dovessi avere dei problemi al Milan potrei fare l’indossatore. Ma sono sicuro che erano dei tifosi dell’Inter»
(Ibrahim Ba, centrocampista Milan)

«Se dovessi assegnare un Oscar alla miglior testa sceglierei quella di Ibrahim Ba. Il centrocampista del Milan è superbo nella sua eleganza»
(Aldo Coppola, Acconciatore)

«Ibrahim è soltanto un mattacchione estroverso che vive la sua vita col sorriso sui capelli. E’ chiaro che ci sia un pizzico di esibizionismo nel suo atteggiamento, ma è un ragazzo intelligente ed attira l’attenzione in modo positivo. Il ragazzino che imita Ba si riconosce in valori sani»
(Bruno De Michelis, Psicologo del Milan)

«Ho bisogno di tempo per scaldarmi. Come il Milan, sono un diesel»
(Ibrahim Ba, centrocampista Milan)

«Ba ha lavorato regolarmente con Zaccheroni, non ha mai saltato un allenamento. Lo dimostra il fatto che comunque è sempre stato presente in panchina»
(Ariedo Braida, Direttore Generale Milan)

«Milan o Perugia per me è proprio la stessa cosa: io volevo soprattutto restare fra i protagonisti del campionato italiano»
(Ibrahim Ba, centrocampista Perugia, durante la presentazione)

«Sono determinatissimo a dare il massimo, non soltanto nell’interesse del Perugia, ma anche perchè personalmente intendo riconquistare sia la stima del calcio francese, sia la considerazione degli italiani»
(Ibrahim Ba, centrocampista Perugia, durante la presentazione)

«Ba è un gran bel talento, che garantisce valore aggiunto al nostro gruppo. L’abbiamo ingaggiato proprio nell’intento di avere un Perugia più forte e di soddisfare, dunque, le esigenze di Mazzone»
(Riccardo Gaucci, Presidente Perugia)

«Ba era nella lista delle mie opzioni e sono soddisfattissimo di averlo ora inserito nel gruppo dei grifoni. Saremo sicuramente in grado di avvalerci del suo rilevante potenziale»
(Riccardo Gaucci, Presidente Perugia)

Stagione Squadra Presenze Reti
1991-95 Le Havre 128 8
1996-97 Bordeaux 35 6
1997-98 Milan 31 1
1998-99 Milan 15 -
1999-00 Milan - -
Gen. 00 Perugia 14 1
2000-01 Milan 5 -
2001-02 Olympique Marsiglia 9 -
Gen. 02 Milan 2 -
2002-03 Milan 3 -
2003-04 Bolton 9 -
2004-05 Rizespor 2 -
Feb. 05 Djurgardens 14 1
2006-07 Inattivo
2007-08 Milan - -
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