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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Andreas Andersson
Osterhoninge (Svezia)
10/04/1974
Attaccante
Seconda Punta
Milan
9
Leggerino
Un peso piuma: una zanzara avrebbe punto molto meglio
12/03/2006
di Cristian Vitali
Nonostante la non certo esaltante esperienza in rossonero di Blomqvist, il Milan continua a pescare in Svezia, ed ancora nella blasonata squadra dell’IFK Goteborg, poiché individua una punta interessante ma ancora semisconosciuta, che risponde al nome di Andreas Andersson. In quel periodo lo svedese andava di moda, visto che il Milan seguiva anche un suo omonimo, quel Kenneth che tanto bene fece a Bari e a Bologna: quel cognome sembrava quindi poter essere di buon auspicio. In dote Andreas portava un buon numero di reti realizzati nel campionato svedese (determinante fu il suo ruolino di marcia nell’ultima parte del torneo: 13 reti in appena 8 gare) ed un’ottima media-gol con la sua Nazionale: ecco che quindi arriva a Milano per fare la terza punta, dietro Weah e Kluivert. Il piccolo biondo attaccante vedrà il campo in 13 occasioni, dimostrando di essere tutto tranne un giocatore in grado di pungere. Leggerino ed evanescente, è un eufemismo definirlo inutile, se non addirittura dannoso.
Segnerà un solo gol, frutto di un omaggio del portiere dell’Empoli Angelo Pagotto (prestato proprio dal Milan alla squadra toscana). In quella stagione il portierino si trovava alla prova della verità, del lancio definitivo, ma fallì miseramente, perdendo il posto da titolare causa insicurezza e per il numero eccessivo di “papere”. Da una di queste ne trarrà vantaggio il buon Andreas: determinerà il gol decisivo di Empoli-Milan, valida per la quinta giornata del girone di andata del torneo 1997/98. Ecco la descrizione della rete: parte un cross dalla fascia, interviene con un innocuo colpo di testa Andersson, che sembrava alla portata del portiere, il quale invece a sorpresa esce “a farfalla” lasciando la porta vuota e di conseguenza “regalando” la gioia del gol all’attaccante svedese del Milan. Fu un disastro completo: a Gennaio la società meneghina riesce a cederlo al Newcastle, dove realizzerà appena 4 reti in due stagioni. Tornato in Svezia, non riuscirà più a trovare l’antico fiuto del gol grazie al quale si era fatto notare sul palcoscenico europeo. Tra l’altro, tormentato da numerosi problemi al ginocchio che lo hanno costretto a diverse operazioni negli ultimi anni, ad Agosto del 2005 decide di lasciare il calcio giocato. Andersson resterà comunque nell’ambiente del calcio entrando nello staff tecnico dell’AIK Stoccolma, società in cui è arrivato nel 1999. Buon per la dirigenza del club della capitale svedese se dietro ad una scrivania opererà diversamente da come si comportava in campo.
AGGIORNAMENTI —
Dopo aver interrotto la carriera nel 2005, è entrato nello staff tecnico dell’AIK Stoccolma, per poi ricoprire il ruolo di opinionista presso la più famosa televisione a pagamento svedese e per un canale monotematico dedicato all’hockey su ghiaccio, sua altra grande passione.
«Blomqvist mi aiuterà. I suoi consigli saranno preziosi»
(Andreas Andersson, attaccante Milan)
«Nordahl? Spero di fare bene come lui»
(Andreas Andersson, attaccante Milan)
| Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
| 1992-93 | Hova IF | ||
| 1993-94 | Tidaholm (C) | 9 | 6 |
| 1994-95 | Degerfors | 40 | 16 |
| 1995-97 | IFK Goteborg | 39 | 32 |
| 1997-98 | Milan | 13 | 1 |
| Gen. 98 | Newcastle | 27 | 4 |
| 1999-04 | AIK Solna | 76 | 23 |
| 2004-05 | AIK Solna (B) | 6 | 2 |
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