NEWS — LIBRI
«Senza maglia e senza bandiera»
(di Carlo Petrini)
La quarta “fatica” di Carlo Petrini, un collage di documenti ed articoli a testimonianza delle oscenità del mondo del calcio
12/10/2013
di Cristian Vitali
Una carrellata di episodi sull’altra faccia del calcio, vissuta da dentro, da calciatore. La faccia corrotta, raccontata attraverso ricordi personali e accurate ricostruzioni attraverso articoli della stampa. Si parla di calcio
business: scommesse e partite truccate,
doping e droga, bilanci alterati, truffe grandi e piccoli. Si parla delle “carriere” di Matarrese, Carraro, Pescante, Moggi, Ferlaino e altri interpreti di un’allegra brigata che da decenni usano il calcio per i loro affari. Si parla molto di Presidenti imbroglioni, di giocatori usati come marionette a volte complici a volte inconsapevoli, di una stampa ipocrita e opportunista. Un libro di forte denuncia, anche personale, visto che Petrini, ex calciatore di Serie A, non nasconde mai le sue implicazioni nel calcio scommesse degli anni 80. Non ha paura con questo libro di raccontare e di evidenziare commistioni pericolose, che si allargano fino a coinvolgere parti della malavita locale. Un viaggio che parte dagli anni 80 e arriva ai giorni nostri, con il Processo per
doping alla Juventus, e che cerca di far luce sugli aspetti bui che il rutilante mondo della
pay-tv cerca di non evidenziare per non perdere troppi abbonati.
Titolo: «Senza maglia e senza bandiera»
Autore: Carlo Petrini
Editore: Kaos
Pagine: 226
Prezzo: € 15,00
Pubblicazione: 09/2004
RECENSIONE —
Questo è il quarto libro di Carlo Petrini, scomparso nel 2012, risalente al 2004, epoca in cui l'ex calciatore continuò a denunciare quanto c’è di sporco nel mondo del calcio. In questo appuntamento troviamo una lunga serie di episodi pazientemente raccolti dall’autore, raccontati attraverso articoli di giornale, frammenti di Verbali di intercettazione dei Carabinieri e ricordi personali. Tutte situazioni legate da un unico filo-conduttore: la corruzione, che da anni dilaga in maniera imperante nel calcio nostrano. Visto come ci ha ormai abituato Petrini con i suoi scritti, non stupisce più sapere che il
business del pallone è un ambiente all’insegna dell’illegalità e caratterizzato principalmente da omertà ed ipocrisia. Della serie: al peggio non c’è mai fine.