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«Calcio 1898-2007: storia dello sport che ha fatto l’Italia»
(di John Foot)
Rilegato con sovracopertina, si tratta di un corposo volume destinato a diventare una pietra miliare della storia del calcio
26/02/2015
di Cristian Vitali
Per capire il mondo del calcio italiano nostrano bisogna cercare di farlo
con gli occhi e la mente di chi non è abituato a viverlo. Bisogna capirlo esternamente. Ecco perché uno dei più felici libri sulla storia del calcio italiano è di un inglese, John Foot. Uscito tra recensioni ampollose il volume (per non dire “volumone”) di
John Foot ha colmato un vuoto. Quello di uscire dal luogo comune del calcio italico. John Foot è un affermato docente, studioso di storia italiana contemporanea. Ma meglio di altri suoi colleghi ha capito che bisogna capire la storia d’Italia attraverso lo sport. Così, mentre i cattedratici italiani hanno sottovalutato l’aspetto del calcio, lui lo ha esaltato, studiato, snocciolato. Arrivando a compiere
uno studio tra i più evoluti del suo genere. Foot arriva a spiegare quanto il calcio sia perfettamente abbinabile al carattere italiano, al suo aspetto economico, storico, allo sviluppo. Per ora il calcio, e lo sport in generale, in Italia lo si è sempre studiato come un fatto prettamente sociologico. No, John Foot passa oltre. Il calcio italiano è storia, vita, fa parte del tessuto stesso della società e della vita italiana. John Foot offre così nel suo testo
uno spaccato perfetto della realtà italiana legata al calcio. Ne analizza i campanilismi cittadini, le relazioni economiche, sociali, al ruolo delle televisioni e delle telecronache. A quanto abbia influito l’arrivo delle sponsorizzazioni, agli scandali, ai caratteri e alle attività produttive.
C’è il rapporto con la politica, di importanza strategica soprattutto negli ultimi vent’anni, il rapporto con l’industria e con il potere, il rapporto con la morte e le stragi, il rapporto con la tifoseria. John Foot parte dal 1898, quando a Torino si svolse il primo campionato, e si chiude con la vittoria ai Mondiali, la Juve in Serie B e il crollo di tutto il sistema. Paragona Calciopoli a Tangentopoli, dimostrando che sono entrambe peculiarità italiane. E poi una domanda pervade il suo pensiero: “Come mai l’Italia, che fonda tutta la sua cultura sportiva sul calcio, non riesce a vivere il successo Mondiale come in Inghilterra?”. Il riferimento è subito da abbinare al Mondiale inglese del 1966. I cittadini di sua Maestà, ancora oggi dopo oltre 40 anni, riescono a gioire di quella Coppa. Noi in Italia no… festeggiamo per qualche settimana… poi sparisce il mito. John Foot analizza anche i campioni.
Da Meazza a Totti. Passando per tutti i prodigi italiani che forse noi stessi non siamo riusciti ad apprezzare al meglio. John Foot analizza e studia, esamina, valuta. Arriva persino ad analizzare i giornalisti sportivi e gli scrittori di sport, soprattutto
Arpino, Pasolini e Brera, andando a spiegare il loro ruolo nello sviluppo del calcio. Il suo è un libro coinvolgente dalla prima all’ultima pagina. Non è una “Storia”. Ma un romanzo vero e proprio. John Foot è un innamorato dell’Italia e del calcio italiano. Non è un caso che abbia imparato la lingua di Dante leggendo La Gazzetta dello Sport e guardando la Domenica Sportiva in TV.
Titolo: «Calcio 1898-2007 - Storia dello sport che ha fatto l’Italia»
Autore: John Foot
Editore: Rizzoli
Pagine: 624
Prezzo: € 23,00
Pubblicazione: 04/2007
RECENSIONE —
“Calcio”: una sola parola ma diretta, senza fronzoli o inutili preziosismi.
Nel titolo si racchiude l’anima di quest’opera, un vero “librone”, in tutti i sensi. Un saggio eccezionale, ottimamente raccontato, scritto da un giornalista inglese perdutamente innamorato del calcio italiano, John Foot. E questa passione traspare chiaramente dalle pagine del libro, che ricalca la storia del nostro calcio visto sotto gli aspetti più significativi. Si parte dagli albori, quindi dalla seconda metà del 1800, sicuramente la parte più affascinante. Si ripercorrono gli eventi più importanti dello sport nazionale per eccellenza, anche attraverso episodi chiave, narrando le gesta e la vita di alcuni dei più grandi giocatori che abbiano mai calcato un campo di calcio. L’autore spazia sull’argomento a 360°, partendo dalla storia arrivando fino all’attualità: non mancano infatti i “magheggi” in tema di bilanci, le quotazioni delle Società in Borsa, le plusvalenze con valori gonfiati all’inverosimile, e casi pratici di giocatori in bilancio considerati campioni ma nella verità sconosciuti, perfetti signori nessuno. Non mancano neanche tutti i provvedimenti “urgenti” emanati al solo fine di sistemare “alla buona” le cose, come il Decreto “Salva Calcio” o la Legge di trasformazione delle Società a scopo di lucro. Insomma,
per un appassionato di calcio questo può essere considerato quasi come una “Bibbia”, un testo da consigliare anche a chi questo sport non ce l’ha nel sangue. Perché John Foot è riuscito ad infondere sulle pagine di questo volume tutta la sua passione per questo meraviglioso sport: leggendolo, non si può non rimanere ammirati dagli splendidi contenuti, scritti peraltro con un linguaggio semplice e puro, lineare, essenziale ma completo e mai banale. Ironia della sorte, il cognome dell’autore è l’esatta traduzione in Italiano del nome di questo sport. Quando si dice: quel ragazzo il calcio ce l’ha nel sangue. John Foot ha fatto di più: il calcio ce l’ha anche nel nome. Semplicemente imperdibile.