Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Calciobidone 2024: stiamo raschiando il fondo del barile!


Come conseguenza di una stagione a dir poco orripilante, la Roma piazza ben tre Candidati. Il detentore Pogba ancora una volta presente per ‘difendere’ il titolo


Ha fatto molto discutere la recente assegnazione del Pallone d’Oro a Rodri, che ha spezzato il monopolio targato Messi e Cristiano Ronaldo. Il centrocampista del Manchester City e della Nazionale spagnola si è imposto abbastanza a sorpresa, visto che il favoritissimo era il brasiliano Vinicius del Real Madrid. E questa mancata vittoria ha fatto mandare su tutte le furie le merengues: nessun rappresentante del club, né dirigente, né calciatore, né staff tecnico, si è presentato, decidendo di disertare la premiazione a Parigi, su ordine del potentissimo patron Florentino Perez.

Una polemica che, invece, noi non abbiamo ovviamente riscontrato nel Calciobidone lo scorso anno, visto che vinse il favorito della vigilia, quel Paul Pogba che il mese scorso è tornato a farsi sentire (ma non in campo) con una gaffe importante, che gli ha precluso definitivamente quelle seppur minime possibilità di una (improbabile) riconferma alla Juventus. E così, puntuale come una cambiale in protesto, torna anche quest’anno il sondaggio deputato ad eleggere il peggior calciaotere straniero della Serie A: lo facciamo, giocoforza, un po’ ridimensionati, ma sempre sul pezzo. Il Calciobidone, organizzato dal portale Calciobidoni.it, continua ad essere realizzato con il fondamentale supporto del Guerin Sportivo e del mensile Calcio 2000, anche se le pubblicazioni cartacee, purtroppo, sono state nuovamente sospese a causa dei problemi del nuovo Editore Visibilia.
IL PARTERRE SELEZIONATORE – La Giuria di quest’anno conta alcune “perdite”, ma c’è almeno una nuova new entry: Jacopo Formia, tifoso del Torino e gestore della Pagina “TORO 24” sui principali social. Assieme a lui, i riconfermatissimi Ivan Zazzaroni e Fabrizio Ponciroli, oltre al “decano” Darwin Pastorin e al fedelissimo Matteo Politanò, insieme a Daniele Bartocci, ormai noto Giornalista marchigiano che detiene un particolare record avendo fatto incetta nel tempo di numerosi premi e riconoscimenti. A coordinare le operazioni, come al solito, il blogger e scrittore Cristian Vitali.
TUTTI I CANDIDATI – Veniamo al “piatto forte”, i Candidati, di cui ben tre provenienti dai colori giallorossi della Roma: ABRAHAM (Roma/Milan), CELIK (Roma), DIA (Salernitana/Lazio), KLAASSEN (Inter), LINDSTROM (Napoli), POGBA (Juventus), RADONJIC (Torino), SMALLING (Roma), TRESSOLDI (Sassuolo), VARANE (Como). Due conferme, quelle di Abraham e del “campione in carica” Pogba, che può quindi puntare a confermare il poco invidiabile titolo.
PER VOTARE – Si vota, come di consueto, tramite i nostri Profili Social (Facebook, X e Instagram), oppure, attraverso gli appositi form pubblicati sul sito di Calciobidoni.it e su quello del Guerin Sportivo, oltre che direttamente a questo link dedicato. Ma non dimenticatevi di giocarvi il “Jolly”: oltre a comunicarci la vostra preferenza, potete suggerire un ulteriore calciatore straniero non presente nella “Flop Ten”, dando così libero sfogo alla vostra personale opinione citando un giocatore che è rimasto escluso dai finalisti selezionati dalla Giuria. Il calciatore che sarà maggiormente citato sarà il nuovo Calciobidone Jolly e succederà, pertanto, a Carlos Joaquin Correa, proveniente da un biennio decisamente opaco all’Inter.
In chiusura, come noto, ricordiamo che il Calciobidone è esclusivo appannaggio dei calciatori stranieri; tuttavia, da diversi anni, è nata una consuetudine che vede apparire nella Locandina Ufficiale un personaggio italiano, legato al mondo del calcio, che ha deluso nello stesso periodo oggetto della votazione. Quest’anno abbiamo quindi scelto il C.T. della Nazionale italiana Luciano Spalletti, reduce da una vera e propria figuraccia nel Campionato Europeo giocato in Germania, sia a livello di prestazioni che di risultati, conclusa con una prematura eliminazione per mano della Svizzera. Se quindi, “Abbiamo toccato il fondo”, come dicevamo nel 2023, pertanto ora, come logica conseguenza, “Stiamo raschiando il fondo” (del barile).


La Giuria del Calciobidone 2024

Il Video Ufficiale del Calciobidone 2024

La «Flop Ten»: i Candidati al Calciobidone 2024

In rigoroso ordine alfabetico, ecco a voi i Profili della «Flop Ten», composta dai 10 Candidati al titolo, appositamente selezionati dalla Giuria. I testi sono stati redatti da Cristian Vitali e Daniele Bartocci: le relative descrizioni saranno utili agli utenti per capire le principali motivazioni che hanno portato alla loro scelta.

ABRAHAM (Roma/Milan)

«È meraviglioso essere qui: quando ho visto il Milan interessato a me non ho fatto altro che aspettare, dicendomi mille e mille volte che era il posto in cui volevo essere»

Profilo Candidato 1 – Toh, chi si rivede: secondo anno consecutivo tra i candidati al Calciobidone. Era proprio lui, il buon ‘Tammy’, a gridare “È giusto che i tifosi della Roma sognino lo Scudetto”, convinto e determinato nell’Estate 2022 per poi ripetersi poco dopo in grande stile: “Questo 2023 sarà un anno bellissimo. Voglio vincere ancora”. Peccato per la finale persa contro il Siviglia in Europa League, peccato che lo Scudetto rappresenti ancora oggi un miraggio per i supporter giallorossi, sempre più delusi per gli ultimi deludenti risultati. Ebbene sì, semaforo sempre rosso e performance scadenti (un gol in 12 partite complessive) hanno reso ‘Tammy’ uno degli attaccanti meno invidiati dell’ultimo campionato di Serie A andato in archivio. Non che l’anno prima ancora (2022-2023) ci sia stato un Tammy più prolifico: soltanto 9 marcature (di cui 8 in Campionato) in 54 partite per lo spuntatissimo attaccante british che avrebbe dovuto trascinare Mourinho verso obiettivi importanti. A quanto pare il ‘grossolano’ Tammy talvolta fatica perfino negli stop e nel controllo palla, sciupando incredibilmente occasioni sotto porta: un bomber a secco, anzi seccante, e il più delle volte poco estetico. Da Roma a Milano è un attimo, anche se il cambiamento di aria pare non giovargli, nonostante l'entusiasmo: “Sono cresciuto con il mito di questo club”. E pensare che aveva messo a segno ben 27 gol complessivi nella prima stagione nella Capitale. Che altro aggiungere: dalla Capitale politica alla Capitale economica… Speriamo in un futuro più roseo da ‘Paulino’ Fonseca.
SPUNTATISSIMO.

CELIK (Roma)

«Per me è un onore giocare in questo club. Mi vedrete sempre lottare in campo, mi sento concentrato»

Profilo Candidato 2 – Il calcio è poesia, il calcio è anche musica. «Ho grandi ambizioni e voglio contribuire ai successi della squadra», si presentava in grande stile nell’Estate 2022 il terzino turco: musica, per le orecchie dei tifosi. Discorsi teorici, importanti, che stupiscono e che presto lasceranno però spazio alla dura realtà: una stagione travolgente, negativamente parlando, per il laterale turco che ha gettato al vento ogni tipo di occasione utile per prendersi la corsia da titolare. “Panchinaro tutta la vita”, grida qualche tifoso arrabbiato e deluso. Altro che musica, solo stecche: a parte qualche performance (non troppo) incoraggiante, nei momenti decisivi Zeki ha sbagliato di tutto e di più, facendo innervosire – all’ennesima potenza e per l’ennesima circostanza – i propri supporters. “Non ne possiamo proprio più…”. Prove incolori, insomma; un’anima sportiva che si sbiadisce presto e che diventa sempre più pallida. Indimenticabile la follia in Europa League contro il Milan: quello sì che è un ricordo importante, quel rosso diretto per fallaccio su Leao che fa guadagnare visibilità sui giornali. Almeno quella… In molti si chiedono ancora che tipo di giocatore sia Zeki Celik: Un terzino da difesa a 4 o un laterale per un centrocampo a 5, è questo il dilemma. Ma sì, perché non schierarlo qualche volta anche da portiere o da attaccante? Ai posteri l’ardua sentenza. Quel che è certo sono le sfilze di 4 “veri” in pagella collezionati sia in Campionato che in Europa League, soprattutto durante il breve interregno di Juric. Daje che a te ce pensa Sir Claudio…”.
INCOMPRENSIBILE.

DIA (Salernitana/Lazio)

«A Salerno non avevo detto “quest’anno ne segno 16”, ma ho pensato a farne il più possibile. La Salernitana è stata una tappa nuova, poi un momento duro: non sento di dovermi rimproverare niente»

Profilo Candidato 3 – La Salernitana lo scorso anno è stata un vero disastro: quattro allenatori, problemi finanziari, quasi sempre ultima in classifica e retrocessa in largo anticipo. A contribuire al tracollo anche la tormentata stagione di Boulaye Dia, prima osannato punto di riferimento (miglior marcatore della storia della Salernitana in una singola stagione della Serie A, con 16 reti), poi sostanzialmente nemico in casa. Tanti colpi di testa che lo hanno portato a un rapporto burrascoso con il Presidente Iervolino, causati da un bailamme di situazioni controverse del senegalese. Tutto iniziò in Estate quando intavolò una trattativa con il Wolverhampton all’insaputa del suo club, che non la prese bene: multò il calciatore, il quale rispose con un infortunio “sospetto”. Con il passare delle settimane, con la squadra passata da Sousa ad Inzaghi, si era deprezzato e non aveva più offerte sul mercato: e così i mal di pancia sono ricominciati con un altro infortunio, alcune panchine e infine il rifiuto di entrare in campo nei minuti finali di Udinese-Salernitana (con allenatore Liverani). A quel punto il senegalese finì fuori rosa, e la società granata presentò un esposto con una richiesta di risarcimento danni. Complice l’arrivo dell’ennesimo allenatore (Colantuono), il nuovo tentativo di ricucire lo strappo è andato a farsi benedire. C’è da dire che responsabilità (tante) ne ha avute anche la società granata che ha gestito malissimo un caso che andava chiuso sul nascere, cedendo subito un calciatore dichiaratamente scontento. Il “muro contro muro” si è infatti rivelato un boomerang per il club di Iervolino che ha visto il valore dell’attaccante precipitare verso il basso, poi finito alla Lazio “a titolo temporaneo biennale con obbligo di riscatto”.
DEPREZZATO.

KLAASSEN (Inter)

«Sono un giocatore completo che può aiutare la squadra, sia in fase offensiva che in fase difensiva. Sono qui perché voglio vincere tanti trofei. Mi aspetto di divertirmi»

Profilo Candidato 4 – Calcio-champagne (giusto sotto l’ombrellone estivo) col centrocampista fuoriclasse olandese, all’inizio della stagione il più invidiato d’Italia (almeno sulla carta). Si era presentato con tante promesse e mission ambiziose il celebre guerriero olandese a Milano: «Non vedo l’ora di iniziare questa nuova avventura e di centrare nuovi successi con l’Inter». Altro che grinta, piedi fatati e talento sopraffino: un’avventura in maglia Inter sicuramente impercettibile per ‘Mister One Nil’, il soprannome (di cui si sente particolarmente orgoglioso, ci mancherebbe altro) che gli è stato attribuito negli anni per aver segnato spesso il primo gol che sblocca un match. E infatti all’Inter è stato un centrocampista molto affidabile e prolifico per mister Simone Inzaghi, con soli 475 minuti giocati (tra Coppe varie e Campionato) e zero impatto alla ‘tenera’ età di 31 anni. Numeri da far venire i brividi. Divenuto perfino terza scelta dell’allenatore, il ‘fantasma’ Klaassen non ha fatto praticamente vedere nulla in maglia Inter, se non il suo estroso look biondo luminoso. Il bello della diretta… Un’esperienza italiana che rimarrà nella storia.
SHOCKING.

LINDSTROM (Napoli)

«Voglio diventare uno dei migliori calciatori al mondo. So che è un sogno, ma è il calcio e tutto può succedere: ogni giorno dò il massimo per crescere e dimostrare di poter giocare a grandi livelli»

Profilo Candidato 5 – Da talento cristallino a oggetto misterioso, lì, proprio lì, all’ombra del Vesuvio. Eppure, da Francoforte con furore, si era presentato nel modo migliore a Napoli, con 4 anni di contratto e un accordo fino a Giugno 2028 con ben oltre 2 milioni di Euro a stagione. «Sono così felice di unirmi a questo club, non vedo l’ora di vedervi allo stadio. Forza Napoli! C’era anche il Liverpool su di me, ma quanti minuti avrei avuto a disposizione per giocare? Ho un’età in cui devo giocare con continuità a calcio. Ecco perché penso che venire a Napoli sia stata una buona scelta. È uno dei migliori club al mondo e mi hanno detto che giocherò e avrò molte occasioni». Parole che fanno subito sognare i calorosissimi tifosi napoletani che non vedono l’ora di abbracciarlo, di vederlo in campo con le sue strabilianti qualità. E infatti tifosi e telecamere godono sempre di più, fino ad ‘inghiottirlo’ di applausi e risate. Uno spettacolo senza limiti: zero gol e zero assist in 29 match (tra Serie A, Coppa Italia, Supercoppa Italiana e Champions League). Possono bastare questi numeri per far capire il valore aggiunto del buon Jesper (che ricorda il caro, vecchio, simpaticissimo Blomqvist)? Crediamo di sì. Nemmeno i cambi di allenatore, in casa Napoli, hanno ribaltato il trend di questo autentico fuoriclasse ‘mistico’. Jesper, ritenta e sarai sicuramente più fortunato. Mai un po’ di sole, sempre all’ombra del Vesuvio.
ENIGMATICO.

POGBA (Juventus)

– «Voglio tornare a giocare per la Juventus, sono pronto a tagliarmi lo stipendio per riuscirci. Parlerò con Thiago Motta» (16/10/2024)
– «Il mio tempo alla Juventus è finito» (15/11/2024)


Profilo Candidato 6 – Qualcuno ha sempre detto che le minestre riscaldate non hanno un buon sapore, e la seconda avventura alla Juve del ‘Polpo’ Pogba (direttamente dal flop di Manchester) ne rappresenta un nitido esempio. Mamma mia che roba: e così, per il secondo anno consecutivo ce lo ritroviamo tra i candidati al Calciobidone. Stiamo sparando sulla croce rossa? Forse, ma diciamo che se l’è un po’ andata a cercare, alla faccia dei 10 milioni di ingaggio fino al 2026: per lui un biennio disastroso con soli 12 spezzoni di partita in appena 212 minuti. Un centrocampista abbandonato a se stesso, sempre ben gradito dallo staff infermieristico della Zebra bianconera. Ritmi lenti, condizione fisica pessima, infortuni a go-go, pesantezza allo stato puro. “Che barba, che noia il Polpo”, direbbe l’indimenticata Sandra Mondaini a Raimondo Vianello… Appena 1 assist il Polpo in questa esaltante avventura a Torino… Per fortuna ci ha pensato il TAS che ha accorciato la sua squalifica per doping da 4 anni a 1 anno e mezzo, rendendo fattibile un rientro nel mese di Marzo 2025. E la ciliegina sulla torta? La conferenza stampa non autorizzata dalla Juve, durante la quale annuncia un improbabile ritorno: «Voglio dimostrare a Thiago Motta che sono ancora un grande giocatore. Sarò anche migliore della mia versione precedente, più affamato e più determinato». Risultato? Gran figuraccia, che poteva evitare, con conseguente risoluzione del contratto. Una scelta che il club piemontese aveva preso da tempo, non combaciante con la volontà del giocatore, che avrebbe voluto rilanciarsi proprio in bianconero. Dove vedremo il Polpo nei prossimi mesi? Di certo, ancora una volta, tra i primi gradini del Calciobidone 2024. In bocca al lupo Paul!
PUTREFATTO.

RADONJIC (Torino)

«L’Italia mi piace, sono tornato e pronto alla battaglia»

Profilo Candidato 7 – Un giocatore che, potenzialmente, fa innamorare i tifosi con i suoi dribbling, tanta classe e – naturalmente – ancor più sregolatezza. E quest’ultimo è stato il suo vero problema. In granata ha fatto solo intravedere lampi di classe cristallina, e neanche il prestito al Maiorca ha sortito effetti, non soddisfacendo le aspettative del club spagnolo e occupando un ruolo marginale all’interno della rosa. Si sperava che il ritorno (forzato) all’ombra della Mole potesse essere (finalmente) promettente, ma dopo un inizio bruciante, con 3 gol realizzati dopo appena 4 gare di campionato (doppietta alla Salernitana e gol-partita spettacolare al 95’ della gara casalinga contro il Genoa), è ripiombato nel limbo: lampi di classe e lunghe pause a caratterizzarne la cronica discontinuità, anche per limiti di natura mentale: neppure l’investitura a leader tecnico della squadra, con tanto di maglia numero 10 assegnatagli nell’Estate 2023 ha sortito l’effetto di sbloccarlo. Una storia d’amore iniziata in maniera passionale e finita tra l’indifferenza di tutti, a dispetto delle parole di Juric: “Io lo amo in un certo senso, vorrei che fosse sempre a livello dell’anno scorso. Per noi è importantissimo, abbiamo puntato tanto su di lui”. Ma i suoi problemi comportamentali hanno fatto cambiare idea al tecnico croato, visti gli innumerevoli litigi intercorsi, e anche la dirigenza ha dovuto accettare la difficile realtà, escludendolo dal progetto tecnico. E così adesso torna a casa, alla Stella Rossa, dopo 41 presenze condite da 7 gol e 4 assist. Che peccato, Nemanja.
SPRECATO.

SMALLING (Roma)

«Non c’è nessun tipo di evoluzione. Da tre mesi non riesce più a giocare una partita di calcio ma neanche allenarsi con i propri compagni» (Josè Mourinho, Dicembre 2023)

Profilo Candidato 8 – Appena 8 presenze in campionato per il ‘Chris’ number one, numero che fa impressione. Non doveva essere lui la colonna portante della difesa giallorossa? Come trasformarsi, in un batter di ciglia, da pilastro a paziente fisso dell’infermeria. Chiedetelo a Chris, un look sicuramente impattante (almeno quello…). Da Player of the match nella finale di Conference League contro il Feyenoord a calciatore affetto da crioclastismo, la disgregazione fisica di una roccia. Una stagione condizionata dal lungo infortunio che l’ha costretto a restare lontano dal rettangolo di gioco per mesi e mesi. Al suo rientro giusto un paio di discrete performance e nulla di più. Scomparso nel nulla. Qualcuno vorrebbe chiamare direttamente il programma ‘Chi l’ha visto’, magari sanno qualcosa. Non dimentichiamoci che nel 2021 lui e la moglie, in vacanza in Giamaica, dichiararono di aver visto un Ufo (silenzioso)… “Assicuro che non eravamo sotto l'effetto di funghi magici o altro”, disse. Ma nell’ultima stagione alla Roma, forse si. E, come se non bastasse, subito dopo i 5 anni di fatiche (e infortuni a go-go) alla Roma, è arrivato uno sfortunato debutto in Arabia con tanto di spettacolare autogol dopo appena 6 minuti. Un crioclastismo importante purtroppo… Bye Bye ‘Roccia’ Chris.
DEGRADATO.

TRESSOLDI (Sassuolo)

«Il gioco del Sassuolo è ideale per le mie caratteristiche e qualità»

Profilo Candidato 9 – Tressoldi o 3 Soldi, il nome una garanzia per un difensore (brasiliano) ‘di nicchia’. Con un nome così o sfondi superando con i fatti risatine e maldicenze o il destino è già scritto: ‘Tre palle un soldo’, ma quanto vale? Tre soldi..., come si diceva una volta per segnalare misere virtù o capacità carenti. Il nostro si presenta con grandi ambizioni personali e straordinarie aspettative da parte dei tifosi emiliani. E così sarà… Ruan ha fatto registrare col club neroverde 64 presenze nell’arco di due stagioni e mezzo, combinandone di cotte e di crude. Errori grossolani in area, buchi, espulsioni, papere e autogol, nel rispetto dei valori più autentici dei Calciobidoni. Emblema puro della fragilità difensiva del Sassuolo (il 6-1 contro il Napoli diventa in poche ore lo show più divertente della settimana). La sua titolarità diventerà molto presto il vero e frequente incubo dei supporters neroverdi. Nel programma ‘Paperissima’ conquisterebbe tutti.. Performance più uniche che rare, alquanto brutali, che possono rovinare una spensieratissima giornata allo Stadio di una famiglia intera. Prestazioni che lasciano davvero un segno indelebile: e il Sassuolo non può far altro che scendere in Serie B. Avevate qualche dubbio?
INDISPONENTE.

VARANE (Como)

«Le ambizioni del club sono molto alte. Era il momento perfetto per venire qui»

Profilo Candidato 10 – Difensore centrale di grande talento, che ha giocato per anni nel Real Madrid, (dove ha vinto numerosi trofei, tra cui quattro Champions League, tre campionati spagnoli e diversi altri titoli nazionali e internazionali), con esperienza anche nel Manchester United: parliamo di Raphaël Varane, che è stato anche un pilastro della Nazionale francese, con cui ha vinto la Coppa del Mondo nel 2018. Con questo curriculum si è presentato all’età di 31 anni, da svincolato, al Como neopromosso in Serie A. Sembrava impossibile pensarlo sulla riva del Lago con una maglia biancazzurra tra le mani, e invece questa immagine è diventata una realtà, con il giocatore convinto da Cesc Fabregas. Si disse che sul piano atletico aveva una “Condizione fisica al top, pronto a partire già da subito” (Gazzetta docet). Peccato che dopo 23 minuti del primo turno di Coppa Italia contro la Sampdoria, esce per un infortunio al ginocchio che si rivela molto grave, e dopo essere stato escluso dalla lista dei giocatori schierabili in Serie A, il 25 Settembre seguente annuncia il proprio ritiro dal calcio giocato, all’età di 31 anni, dichiarando al contempo di voler ricoprire un ruolo nella dirigenza del Como: ambasciatore del club lombardo in giro per il mondo.. Se non è record, poco ci manca.
SCALOGNATO.

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