Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
Lampros Choutos
Atene (Grecia)
07/12/1979
Attaccante
Centravanti
Roma,
Inter,
Atalanta,
Reggina
Pescina
Il precoce talento greco destinato a non giocare mai
06/06/2008
di Cristian Vitali
Choutos è uno di quei giocatori che incarna magistralmente il significato di “meteora”, nel senso che dovunque è andato ha sempre giocato col contagocce. Eppure le premesse erano molto buone: greco di nascita, ma cresciuto nel settore giovanile della Roma, esordì in Serie A alla tenera età di 16 anni, in occasione della goleada per 4-1 all’Olimpico contro il Napoli. Era il 21 Aprile 1996, e Mazzone lo gettò nella mischia al posto dell’astro nascente Francesco Totti. Sembrava fosse nata una stella, ma fino ai 20 anni non giocherà più in prima squadra: saranno quattro anni di soddisfazioni nelle formazioni giovanili giallorosse. Ma quando sembra che sia il momento di puntare su di lui, ormai cresciuto e giunto quindi alla fase del lancio, la Roma lo scarica cedendolo ai greci dell’Olympiakos per 5 milioni e mezzo di Dollari (circa dieci miliardi di Lire). Guardando il suo score in terra ellenica, vien da pensare che i dirigenti capitolini furono lungimiranti.
Basti pensare che la sua esperienza all’Olympiakos è stata quella della sua carriera in cui ha giocato con più continuità: parliamo di appena 47 presenze (e 22 gol) nell’arco di quasi 5 anni!!! Scaduto il suo contratto con la squadra del Pireo, decide di investire su di lui l’Inter, ingaggiandolo a parametro zero e dandogli così la possibilità di dimostrare che l’imberbe ragazzino piovuto da Atene si era trasformato in un attaccante maturo. Ma i tempi non sono affatto maturi: dopo aver fatto soltanto panchina accanto a Cuper e molta tribuna nei pressi di qualche tifoso Vip, Lampros venne prestato all’Atalanta dove gioca una gara in sei mesi, rientrando così nei suoi consueti standard. Poi il prestito al Maiorca (ancora con Cuper, che lo fa sempre accomodare in panchina) e altri 6 mesi con la Reggina, dove non vede neanche la porta. Per dimostrare che esiste ancora, l’Inter lo fa mandare in campo per pochi minuti (ma và?) contro il Torino all’ultima di campionato, permettendogli così di fregiarsi anche dello Scudetto tricolore appena conquistato. Si racconta che, svincolatosi nell’estate del 2007 dai nerazzurri, e rimasto senza squadra, effettua un provino, tra l’altro senza eccellere, per l’Hirpinia, una squadra campana militante in Promozione, per poi essere tesserato dal Panionios, in compagnia di Recoba. AGGIORNAMENTI — Tornato in Italia nel Pescina Valle del Giovenco, formazione abruzzese dai buoni propositi, resta svincolato a fine stagione a causa del fallimento della società, ponendo praticamente fine alla sua carriera. Da meteora inespressa, oggi sappiamo che è diventato una Leggenda: questo perchè dal 2013 fa parte di “Inter Forever”, un Progetto teso a creare un legame tra i calciatori nerazzurri del passato e quelli del presente. In un match benefico disputato contro le vecchie glorie del Real Madrid nel 2014, terminato 2-2, ha addirittura segnato la rete del pareggio, incornando di testa un cross di Javier Zanetti! Decisamente non male per uno che con la maglia nerazzurra ha racimolato appena una presenza senza mai inquadrare lo specchio della porta avversaria.Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
1995-96 | Roma | 1 | - |
1996-97 | Roma | - | - |
1997-98 | Roma | - | - |
1998-99 | Roma | - | - |
1999-00 | Roma | 2 | - |
Gen. 00 | Olympiakos | 47 | 22 |
2004-05 | Inter | - | - |
Gen. 05 | Atalanta | 1 | - |
2005-06 | Maiorca | 9 | 2 |
Gen. 06 | Reggina | 9 | - |
2006-07 | Inter | 1 | - |
2007-08 | Panionios | 23 | 12 |
2008-09 | Paok Salonicco | 8 | - |
2009-10 | Pescina (C1) | 19 | 3 |
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