Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
Sergio Angel Pizzani Berti
Villa Constitucion (Argentina)
17/09/1969
Attaccante
Mezzapunta
Parma
Con la Penisola italiana ha in comune soltanto le origini
08/08/2009
di Cristian Vitali
Chiariamo subito che il Sergio Berti di cui ci apprestiamo a parlare non ha assolutamente nessun ramo di parentela con il “nostro” Nicola (ex di Parma, Fiorentina e Inter), pur essendo nato da genitori nipoti di emigrati italiani giunti in Argentina nei primi anni del secolo scorso. E neanche con l’omonimo Gianluca, apprezzato portiere che è stato anche lui al Parma (Società che constituisce l’unico filoconduttore, assieme al cognome, tra i tre calciatori citati). Sergio fin da piccolo si appassiona al calcio e dimostra di essere un trequartista di talento, dotato di un’ottima visione di gioco. Almeno così riportano le cronache dell'epoca. Schierato occasionalmente anche come Ala sinistra, cresce nel Boca Juniors, ma è nel River Plate che si mette in mostra al grande pubblico a suon di gol ed assist. Il Parma, in quegli anni decisamente ben piazzato nel mercato sudamericano, grazie al prolifico “Impero” Parmalat, lo acquistò nel 1992 ad occhi chiusi assieme a Faustino Asprilla. Entrambi portati a Collecchio dalle manovre di mercato operate in Sudamerica dalla multinazionale di Calisto Tanzi. E mentre l’argentino fatica a trovare spazio, il colombiano si impone come arma irrinunciabile: nel club emiliano infatti Berti, contraddistinto più che altro da una lunga chioma, vi transitò pochissimo, raccogliendo in tutto appena 4 presenze, irrimediabilmente chiuso dalla concorrenza di Pizzi, Cuoghi, Osio e Brolin nel reparto offensivo. Di lui si ricordano per l’appunto solo i parrucchieri di Parma, che lo adottarono presso le loro botteghe.
Quando sembrava che potesse passare in prestito all’Ancona, per sostituire Zarate che dovette giocoforza lasciare l’Italia, fu invece rispedito prontamente in Argentina, dove vi trova il River che lo riaccoglie volentieri, facendolo diventare nel tempo uno dei suoi giocatori più rappresentativi; vi giocherà fino al 1999 – a parte una nuova incursione in Europa, una negativa esperienza in Spagna al Real Saragozza – guadagnandosi con le sue giocate la convocazione nella Selecciòn per i Mondiali del 1998 in Francia. Nel 1999 fece una breve esperienza in Messico per poi rientrare definitivamente in Patria concludendo improvvisamente la carriera nel Livingstone, nel campionato scozzese, dopo che ebbe sputato sul compagno di squadra Richard Brittain durante un’amichevole pre-campionato. Giunse in Emilia probabilmente troppo giovane, a 23 anni, un’età forse non troppo acerba ma ancora con poca esperienza, nonostante abbia giocato da titolare con il prestigioso River Plate. Tra l’altro si ritrovò in una squadra che stava emergendo proprio in quegli anni nel panorama calcistico italiano ed europeo per la prima volta nella sua storia, e quindi molto più propensa a schierare giocatori affermati che non giovani e sconosciute promesse in cerca di fortuna.Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
1988-90 | Boca Juniors | 6 | 1 |
1990-92 | River Plate | 51 | 14 |
1992-93 | Parma | 4 | - |
1993-95 | River Plate | 53 | 16 |
1995-96 | Real Saragozza | 14 | - |
1996-99 | River Plate | 63 | 9 |
1999-00 | América | 21 | 3 |
2000-01 | Atletico Huracan | 10 | 4 |
2001-02 | Barcelona SC | 5 | - |
2002-03 | Livingston |
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