Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Hristo Stoichkov


Luogo di Nascita:

Plovdiv (Bulgaria)


Data di Nascita:

08/02/1966


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Trequartista


Squadra:

Parma

Voto al Bidone:

7,5


In una parola:

Tronfio



Hristo Stoichkov


Un fuoriclasse troppo irascibile e sicuro del suo splendore


26/01/2022

di Cristian Vitali

«Il mio compito sarà quello di fare gol e penso di farne tanti»
(Hristo Stoichkov, attaccante Parma, durante la presentazione)
Stoichkov è un giocatore straordinario, del resto il Pallone d’Oro non lo regalano. Inoltre è un grande trascinatore e so che viene qui con entusiasmo e voglia di lavorare»
(Gianfranco Zola, attaccante Parma | «La Repubblica», 24/07/1995)

«Dio è bulgaro», disse. Con queste parole si capì che prima di giungere in Italia non aveva certo fatto un bagno di umiltà. Pensava fosse giusto, pensava di essere un messia, un vate, probabilmente perché era stato abituato molto bene sia dai tifosi del CSKA che da quelli del Barcellona. Non si può certo dire che non li meritasse, anzi tutt’altro, visto che segnava con impressionante puntualità e si portava a spasso le difese avversarie. Scarpa d’Oro grazie alla caterva di reti realizzate in Patria, quattro scudetti ed una Coppa dei Campioni, datata 1992, nel suo fiorente periodo in blaugrana. Un mostro assetato di successi. Ma quando arrivò da noi riteneva che tutto gli fosse dovuto, che non aveva nulla da dimostrare, un po’ come fanno gli sceicchi arabi quando ci fanno visita: limousine rigorosamente lunga, tappeto rosso infinito, servi pronti a scattare ad ogni minimo gesto. Il quadro è forse eccessivo, ma può rendere l’idea. Gli sceicchi avevano un portafogli alquanto gonfio, lui portava in dote 81 gol in Patria e 76 con la maglia del Barcellona. E poi aveva anche appena vinto l’edizione 1994 del Pallone d’Oro. Hai capito? Questi numeri sono io. Io sono il mito, tu non sei nessuno, fammi passare che devo segnare, please. Con questo secco pensiero unito ad un atteggiamento tronfio e superbo, affrontò pieno di sé tutti i campi d’Italia. L’exploit personale è completato dalla sua Nazionale, con la quale aveva appena conquistato uno straordinario quarto posto, miglior risultato nella storia: «In questo Mondiale noi bulgari siamo figli di Dio». E’ a seguito di quella competizione che comincia a credere di poter essere onnipotente, del resto fino a quel momento tutto gli era andato bene. Il suo carattere focoso è il principale motivo per cui scaturisce l’addio al Barça: sorgono alcuni contrasti con il tecnico Cruijff, e il Parma è furbo ad inserirsi, puntando sull’orgoglio ferito del giocatore: «L’olandese mi ha cacciato perché non sopportava che io col Barça avessi vinto più di quanto gli era riuscito in tutta la sua carriera di calciatore ma l’aveva detto chiaro e tondo: fosse per me, tu non giocheresti mai».

«Sono pronto a giocare un po’ più indietro e con due punte davanti. Con questo modulo vinciamo lo scudetto, non ci sono dubbi perché siamo noi la squadra più forte»
(Hristo Stoichkov, attaccante Parma | «La Repubblica», 25/11/1995)
Parole forti, forse anche eccessivamente insolenti, che hanno portato ad una frattura insanabile, che ha spalancato a Hristo le porte dell’Emilia, per 12 miliardi di Lire prontamente sborsati dalla Parmalat. Dio è bulgaro, e adesso il mio Dio sono io, e l’Italia sarà ai miei piedi. Peccato che i difensori italiani non fossero così sprovveduti: tu sei bulgaro, ma non sei il mio Dio. Io faccio il mio dovere: fammi vedere il lasciapassare, poi vediamo. Ma Stoichkov il visto per il gol lo dimenticò in Spagna. Mi dispiace, non se ne fa nulla. Il bulgaro comincia pian piano a capire che i giocatori in Italia non seguono la sua religione. Genio indolente, talento capriccioso, spaccone e furbastro: un bullo di periferia. Forte del suo carattere irascibile, non la prende bene e si incazza continuamente. Del resto, aveva buoni precedenti: fu radiato dopo la zuffa che scoppiò nella finale di Coppa fra CSKA e Levski Sofia, la rissa che cambiò la storia del calcio bulgaro: i due club vennero sciolti e rinacquero sotto altro nome. Un bel caratterino, il “Dio”: in Spagna collezionava cartellini rossi e sospensioni a raffica. «Ma ora non cado più nelle provocazioni dei difensori, anzi mi sento così sicuro che potrei essere io a provocare». Ennesima conferma della sua arroganza. Per provocare, provocava. Ma ad avere la peggio era spesso lui, non l’altro. All’inizio, a Parma non credevano alle proprie orecchie, quando sentirono che la locale squadra di calcio si era assicurata le prestazioni di Hristo Stoichkov, il Pallone d’Oro in carica, un vero campione. Forse proprio quello che mancava per poter davvero consegnare ai ducali il primo Scudetto della loro storia.
«Non ci sono motivi per metterlo in discussione. Me l’avevano dipinto come un giocatore dal carattere difficile e invece è un grande uomo squadra»
(Nevio Scala, allenatore Parma | «La Repubblica», 25/11/1995)
In campionato esordisce subito con una magistrale punizione contro l’Atalanta: effimero pensiero di un ennesimo successo che non arriverà mai. L’inizio è da applausi, sforna assist e gol, ma poi subì il talento di Zola, la concorrenza di un giovane Inzaghi, e il temperamento del suo carattere, che lo porta ad avere qualche screzio di troppo nello spogliatoio emiliano. Non fu l’onnipotente divoratore di reti che credeva di essere, almeno in Emilia: 23 gare e 5 reti in campionato, 5 presenze e 2 reti in Coppa delle Coppe, 1 presenza in Coppa Italia. «Dio è bulgaro, ora la vostra fortuna finirà, e io non sbaglierò», diceva ai suoi avversari e ai suoi detrattori, sempre con la presunzione che lo contraddistingueva ogni domenica. Ed è in sua compagnia che saluta l’Italia a fine stagione, senza lasciare rimpianti, anzi, lanciando frecciate al calcio italiano. Il commento di Emilio Marrese della “Repubblica” nella gara contro il Padova di Febbraio riassume l’andamento dell’esperienza italiana del bulgaro: “Primo tempo orgoglioso e vivace, prende anche un palo al 38’. Col passar dei minuti si affloscia sui suoi standard deludenti, indolente e capriccioso coi compagni che poco lo servono. Anche perché sempre meno lo vedono”. Tornerà al mittente, là dove era stato meglio, del resto il visto per il gol lo aveva dimenticato proprio a Barcellona. Ma si accorse di averlo perso, forse definitivamente. In Spagna vivacchierà per un’annetto all’ombra di due altre nostre vecchie conoscenze, Ronaldo e Rivaldo, con la boria di sempre. Seguirà l’inevitabile parabola discendente: di nuovo CSKA, poi Giappone e Stati Uniti, per una pensione dorata, all’altezza della propria superbia. Dio è forse stato bulgaro, ma solo per un breve periodo di tempo. L’importante è che si sappia.


«Stoichkov è meglio sia di Baggio che di Signori, e poi è costato addirittura meno»
(Nevio Scala, allenatore Parma, durante il Precampionato)

«Piace al nostro allenatore e costa meno della metà di Signori»
(Stefano Tanzi, Presidente Parma | «La Repubblica», 27/06/1995)

«Finiamola con questa storia dell’equilibrio tattico: il calcio di oggi è universale, tutti attaccano e tutti difendono»
(Hristo Stoichkov, attaccante Parma | «La Repubblica», 25/11/1995)

«L’Italia è una parentesi chiusa, un periodo in cui mi sono solo annoiato mortalmente»
(Hristo Stoichkov | «La Repubblica», 13/06/1996)

«Mi sono trovato molto male: il calcio italiano non mi piace proprio»
(Hristo Stoichkov | «La Repubblica», 22/08/96)

«Cosa non ha funzionato a Parma? Giocava in una maniera diversa rispetto al Barcellona. Ho iniziato bene, ho segnato nelle mie prime partite, ma l’aspettativa sulla squadra era enorme. C’erano Zola, Benarrivo, Brolin, Dino Baggio, Asprilla, Buffon che iniziava la sua eccellente carriera, Bucci, Cannavaro, Crippa. E sto dimenticando sicuramente qualche grande giocatore di quella squadra. Rispettavo molto l’allenatore, Nevio Scala. Ma non c’era pazienza. Rimane un anno che non dimenticherò mai»
(Hristo Stoichkov | «Tuttomercatoweb.com», 17/05/2020)

Stagione Squadra Presenze Reti
1984-90 CSKA Sofia 119 81
1990-95 Barcellona 151 76
1995-96 Parma 23 5
1996-98 Barcellona 24 7
Gen. 98 CSKA Sofia 4 1
Apr. 98 Al Nassr - -
1998-00 Kashiwa Reysol 28 13
2000-02 Chicago Fire 35 15
2002-03 DC United 21 5
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