Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
Soren Skov
Nyborg (Danimarca)
21/02/1954
Attaccante
Centravanti
Avellino
9
Sconosciuto
La bella moglie bionda divenne un idolo della curva irpina
06/10/2008
di Cristian Vitali
L’Avellino in quegli anni si era specializzato nell’acquisto di stranieri a basso costo, che venivano poi valorizzati in campionato e successivamente ceduti ad un prezzo decisamente più alto, ricavandone quindi un ottimo profitto. Era capitato così con Juary (ceduto all’Inter) e sarà poi così con Barbadillo (piazzato all’Udinese). Sibilia pensava quindi di ripetere con successo tale operazione con Soren Skov, sconosciuto centravanti danese di 28 anni, che aveva segnato un buon numero di reti nel Circe Bruges. Costo dell'operazione: 800 milioni di Lire, poi ribassati a 500 grazie ad una trattativa portata avanti come si fa tra massaie ai banchi del mercato rionale. Arriva ad Avellino in sordina il 29 Giugno 1982: in ritiro non sfigura, segna anche nelle prime amichevoli. Mette a segno anche 2 reti in Coppa Italia, contro avversari di un certo blasone: Lazio e Napoli. Le premesse sembrano confortanti.
Purtroppo, non tutte le ciambelle riescono col buco, e Skov si rivelerà una vera e propria “meteora”. In campionato, dopo aver visto Dottor Jekill in Coppa Italia, Skov diventa Mister Hide: un oggetto misterioso che vaga in campo alla ricerca di se stesso. Dopo le prime gare da titolare, finisce ben presto a scaldare la panchina e giocherà poi quasi sempre subentrando nella ripresa. L’Avellino si salva, ma non certo grazie a lui, che colleziona solo 16 presenze senza riuscire a segnare neanche l’ombra di una rete. Lo stesso non si può dire della sua consorte Martine, una bellissima ragazza dai capelli biondi, che in poco tempo diventa addirittura l’idolo della curva. Una leggenda metropolitana vedeva questa ragazza molto vicina ai supporters biancoverdi, ma non sappiamo dire fino a che punto. E pensare che nel frattempo, in Coppa Italia l’Avellino arriva ad affrontare la Roma (che poi vincerà lo Scudetto), perdendo 5-3: Skov realizzerà in quella partita addirittura una doppietta, e sarà l’unico acuto di un torneo per lui fallimentare. A fine stagione il danese viene svenduto in Germania per la disperazione dei sostenitori irpini, che non poterono più godere della compagnia della bella nordica, ancora oggi nelle menti dei tifosi che hanno invece dimenticato l’indegno marito.Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
1973-74 | Nyborg (B) | ||
1974-75 | Odense BK | ||
1975-77 | ST Pauli (B) | 50 | 10 |
1977-78 | CS Bruges | 27 | 8 |
1978-79 | CS Bruges (B) | 30 | 7 |
1979-82 | CS Bruges | 92 | 41 |
1982-83 | Avellino | 16 | - |
1983-85 | Haerta Berlino | 48 | 7 |
1985-86 | FC Winterthur | ||
1986-87 | San Gallo |
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