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Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
Ian James Rush
Flint (Galles)
20/10/1961
Attaccante
Centravanti
Juventus
8,5
Spaesato
Un triste e nostalgico “erede” del grande Micheal Platini
06/10/2008
di Cristian Vitali
Nel 1987 la Juventus, rimasta orfana di Micheal Platini, ritiratosi l’anno precedente, pensa bene di sostituirlo ingaggiando dal Liverpool – per 7 miliardi di Lire – un vero e proprio “Big”: Ian James Rush, confermatosi negli anni realizzatore implacabile con medie gol strepitose. In quegli anni il bomber gallese segnava in ogni competizione e vinceva tutto quello che c’era da vincere (tra cui anche una Scarpa d’Oro). Basti pensare che fu capace di realizzare ben 140 reti in sette stagioni con la maglia dei “Reds”. Dal 1980 al 1996 ha collezionato anche 73 presenze e realizzato 28 reti con il Galles; per questo invidiabile score è tuttora il miglior realizzatore nella storia della sua Nazionale. Queste erano – in estrema sintesi – le sue credenziali, che convinsero appieno Boniperti sulla bontà dell’acquisto. Tuttavia, il gallese dimostrò quasi subito di trovarsi a disagio nella nostra Serie A: non riuscì ad ambientarsi, si intestardì a non imparare l’Italiano, oltre a patire oltremodo le “mazzolate” dei difensori italiani, ben più duri e decisi di quelli visti all’opera nel campionato inglese, suo habitat ideale. Inoltre, dimostrò anche di preferire le birrerie, piuttosto che le sedute d’allenamento. Il risultato fu una lunga serie di brutte figure che lo portarono a deprimersi sempre di più: dimostrò infatti di avere nostalgia per le abitudini e i Pub d’oltremanica.
«Devo abituarmi pazientemente al gioco italiano, fatto di pause e di accelerazioni, mentre quello inglese è sempre veloce»
(Ian Rush, attaccante Juventus | «La Stampa», 29/09/1987)
«Capita a tutti di passare periodi senza segnare. Devo avere tempo per capirmi con i miei nuovi compagni. Gli altri? Non so come facciano ad essersi già inseriti quelli che sono arrivati con me»
(Ian Rush, attaccante Juventus | «La Repubblica», 27/10/1987)
««Ora esiste solo la Juventus e l’eliminazione del Galles dagli Europei mi stimolerà a dare il massimo per salvare l’annata con il mio primo Scudetto bianconero»
(Ian Rush, attaccante Juventus | «La Stampa», 13/11/1987)
«Io sono quel che sono e se la Juve aveva bisogno di qualcosa di diverso poteva pensarci prima, non chiedermi di cambiare le mie caratteristiche»
(Ian Rush, attaccante Juventus | «La Stampa», 01/04/1988)
«Con questo tipo di gioco ho segnato oltre 200 gol nel Liverpool, è la dimostrazione che i risultati possono arrivare e non è proprio il caso che snaturi le mie qualità. Non cambierò perchè non sarei più lo stesso. Del resto la Juventus sapeva quello che acquistava perchè ha avuto tutte le occasioni per vedermi: evidentemente ha valutato che potevo integrarmi nella squadra»
(Ian Rush, attaccante Juventus | «La Stampa», 01/04/1988)
«So che il tecnico vorrebbe da me qualcosa di diverso, ad esempio che mi liberassi in dribbling, che cercassi l’azione personale per arrivare al gol. Non è possibile. Se volevano questo dovevano cercare un Maradona, io non ho queste doti, in porta ci arrivo con la collaborazione dei compagni e questo alla Juve lo sapevano»
(Ian Rush, attaccante Juventus | «La Stampa», 01/04/1988)
«E’ un grande campione, sta semplicemente attraversando un periodo difficile, proprio come successe a me appena arrivato in Italia. Solo che per me fu più facile superarlo, perchè giocando a centrocampo l’ambientamento è meno problematico»
(Michael Platini | «La Repubblica», 06/04/1988)
«Mi sembra di vivere in un incubo: da quando sono tornato in Inghilterra mi capita sempre qualcosa che mi impedisce di tornare a essere quello di prima»
(Ian Rush, attaccante Liverpool | «The Sun», 14/04/1989)
«Con la Juventus ho avuto molti screzi perchè volevano farmi giocare in un modo diverso. Ho provato, ma non ci sono riuscito ed è per questo che mi son ritrovato pronto a tornare in Inghilterra, visto che qui posso giocare secondo la mia natura»
(Ian Rush, attaccante Liverpool | «La Repubblica», 14/04/1989)
Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
1978-80 | Chester (C) | 34 | 14 |
1980-87 | Liverpool | 226 | 140 |
1987-88 | Juventus | 29 | 7 |
1988-96 | Liverpool | 216 | 80 |
1996-97 | Leeds United | 36 | 3 |
1997-98 | Newcastle | 10 | - |
Gen. 98 | Sheffield United (B) | 4 | - |
1998-99 | Wrexham (C) | 17 | - |
1999-00 | Sydney Olympic |
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