Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
Ariel Maximiliano Lopez
Lanus (Argentina)
05/04/1974
Attaccante
Centravanti
Genoa
7,5
Convinto
Vive per il gol, ma realizza solo quattro reti in sei mesi
06/10/2008
di Cristian Vitali
Il 6 Gennaio 1998 la “Gazzetta dello Sport” titola: «Il Genoa ha un nuovo Montella». Strappato dalle grinfie del Maiorca a suon di fiches (ben 3 Miliardi e mezzo di Lire per la comproprietà), doveva essere il primo “mattone” del nuovo Genoa. «Ma io, con quel che costa – scherzò l’allora maggiore azionista rossoblu, Gianni Scerni – lo definirei una colonna». Pronta per crollare. Sbarcò a Milano dopo venti ore di volo e una coincidenza persa a Madrid, insieme ai suoi bagagli: basso, di poche parole, in possesso del passaporto argentino e italiano, calza un bel 42 di piede, diversamente dai grandi assi del calcio. Alla presentazione ripeté fino alla noia: «La mia vita è il gol». Tuttavia, sin dalle prime battute stagionali l’allenatore Burgnich lo impiega con il contagocce. Lui la prende con filosofia: «Non mi lamento se vado in panchina, la B in Italia è meglio del Lanus. E per andare in A serviranno anche i miei gol». Infatti, ne segnerà pochissimi (solo 4, in 17 gare) e mancherà la promozione. La prima rete in rossoblu arriva a Febbraio, contro l’Ancona, pochi minuti dopo essere subentrato al “brocco” olandese Eli: che sia stato una sorta di passaggio di consegne tra “simili”? L’argentino si metteva in mostra sempre solo una sola volta alla settimana, ma non la domenica – giorno della partita – bensì il giovedì, nella partitella infrasettimanale, quando un golletto riusciva sempre a realizzarlo: peccato però, che servano a poco, quei gol lì.
«Sono felice, avevo diverse richieste da club argentini e spagnoli, ma ho scelto l’Italia e il Genoa, un club prestigioso»
(Ariel Lopez, attaccante Genoa, al suo arrivo in Italia | «La Stampa», 06/01/1998)
«Ariel è veramente un bravo attaccante. Assomiglia a Montella, tanto per rendere l’idea»
(Juan Sebastian Veron, centrocampista Sampdoria)
«E’ bravissimo di testa, non molto alto ma rapido, calcia col destro ma buono anche col sinistro»
(Claudio Onofri, staff tecnico Genoa | «La Gazzetta dello Sport», 02/01/1998)
«Io sono felice, non mi lamento se il mister mi manda in panchina. Io aspetto, io so, spero di sapere, che anche con i miei gol andremo in Serie A»
(Ariel Lopez, attaccante Genoa)
«L’allenatore ha detto che non servivo, che ero stato pagato troppo. Invece...»
(Ariel Lopez, attaccante Genoa, dopo un gol segnato al Castel di Sangro, suo ultimo sigillo in Italia)
Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
1993-98 | Lanus | 141 | 49 |
Gen. 98 | Genoa (B) | 17 | 4 |
1998-99 | Maiorca | 23 | 3 |
1999-00 | San Lorenzo | 29 | 6 |
2000-01 | Lanus | 22 | 8 |
2001-02 | Hercules | 3 | - |
2002-04 | Quilmes | 44 | 12 |
Gen. 04 | Nexaca | 48 | 17 |
Gen. 06 | Unam Pumas | 22 | 6 |
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