Roy Lassiter
Il “bomber” americano che doveva sostituire Montella
12/03/2006
di Cristian Vitali
«Torna a casa Lassi»
(1996/97)
Striscione esposto dagli ultras genoani, quando ormai era imminente il ritorno negli Stati Uniti del centravanti Lassiter, nel pochissimo tempo rimasto in rossoblu diventato vero e proprio oggetto misterioso.
«Dove ho giocato ho sempre segnato parecchio e non intendo fermarmi proprio ora»
(Roy Lassiter, attaccante Genoa)
Siamo alla metà degli anni 90, il Genoa ha fallito la promozione in Serie A di un soffio, e visto che in attacco è ormai orfano di Vincenzino Montella, che spicca il volo nella massima Serie restando però nella stessa città – sponda blucerchiata – Spinelli pensa bene di sostituirlo facendo arrivare in Italia – dopo Alexi Lalas a Padova – un’altro americano. Questo yankee risponde al nome di Roy Lassiter, un bomber di colore che segna caterve di gol negli USA col Tampa Bay, una delle principali stelle della Nazionale statunitense. Nato a Washington, in tenera età si trasferisce nel North Carolina, dove fin da giovanissimo si avvicina allo sport: gioca inizialmente a Basket e a Baseball, ma dopo un po’ si avvicina al calcio (o soccer), subito con ottimi risultati: «Non avevo molto talento – disse in una recente intervista – ma sapevo mettere la palla in rete». Dopo aver completato gli studi nel North Carolina University, il 25 Gennaio 1992 debuttò con la Nazionale americana, nella gara poi persa per 1-0 contro la Russia. Ma i momenti di gloria finiscono lì, visto che, in seguito al divorzio dei genitori, prende una cattiva strada: viene infatti arrestato prima per aver falsificato alcune carte di credito e poi perché accusato di furto con scasso.
«Da noi le parole Lassiter e gol sono sinonimi»
(Roy Lassiter, attaccante Genoa)
Decide allora di cambiare aria e va a giocare in Costa Rica (Turrialba, Carmelita e Alajuelense, con ottimi risultati) per poi tornare a stupire nel campionato USA: nel 1996 firma con il Tampa Bay Mutiny, con la quale disputa la neonata Major League Soccer. Dimenticati i suoi trascorsi infelici, torna a segnare con molta frequenza, mettendosi in mostra anche a livello internazionale con la maglia della Nazionale. E così,
dopo alcuni soddisfacenti provini e grazie al suo curriculum intenso di reti, fu acquistato dal Genoa: contratto di 6 mesi ed un milione di Euro nelle casse della Major League. Ma al momento di prendere l’aereo per il capoluogo ligure, sembra che venne addirittura arrestato dall’antidroga americana per spaccio di stupefacenti! Un inizio davvero poco incoraggiante, tanto che anche il seguito non sarà dei migliori. Eppure fu accolto con tutti gli onori: «Lassiter, un Marine per il Genoa» titola il “Guerin Sportivo”. E’ il secondo giocatore americano in Italia (il primo colored) e le sue dichiarazioni –
«Dove ho giocato ho sempre segnato parecchio e non intendo fermarmi proprio ora» – suscitano l’entusiasmo dei tifosi. Esordisce il 24 Novembre 1996 in un Genoa-Chievo 1-1, mezz’ora senza combinare un granché; giocherà ancora il 5 Gennaio 1997, altra mezz’ora in Genoa-Foggia 0-1. Tutto qui.
Ecco il magro bilancio dell’esperienza italiana di Lassiter: due (disastrose) prestazioni dopo essersi allenato solo per un quarto d’ora in tutto. Relegato ai margini della squadra, tornerà dopo pochi mesi nella sua America, dove era ancora apprezzato, ufficialmente per motivi familiari.
«Io ho un’immagine da difendere, al mio paese Lassiter vuol dire gol. Avevo imbarazzi quando qualcuno mi chiedeva quanti ne avessi già segnati per il Genoa»
(Roy Lassiter, attaccante Genoa)
La leggenda racconta che sia tornato negli USA come clandestino nella stiva di un portacontainer, e che addirittura sia tuttora in prigione, soprattutto per evitare l’ira dei dirigenti del Grifone. Del resto, essere genoani significa soffrire: pensate che questo centravanti con qualche pendenza con la giustizia realizzò una stupenda rete in campionato, ma purtroppo lo fece nella gara sbagliata. Era il 1 Dicembre 1996 ed al “Patini” di Castel di Sangro – contro la formazione locale – Lassiter, con una conclusione in rovesciata, segnò il gol del vantaggio. Purtroppo però, proprio quando si pensava che l’americano si fosse finalmente sbloccato, sulla piccola cittadina abruzzese si abbatté una vera bufera di neve, e l’arbitro fu costretto a sospendere la partita. Con il risultato che la sua rete fu invalidata. Un segno del destino? Il suo addio al Genoa fu accompagnato da un ironico
«Torna a casa Lassiter», il titolo con il quale il quotidiano “Il Secolo XIX” ha salutato il suo mesto ritorno a casa, dove ha chiuso la carriera nel 2004, in un torneo amatoriale estivo con i Laredo Heat. Oggi dirige una sorta di scuola calcio estiva per ragazzi. E’ stato uno dei migliori attaccanti statunitensi degli ultimi anni segnando quasi 200 gol in carriera e 4 in Nazionale (dal 1992 al 2000). Ma al Genoa è stato un assente non giustificato.
«Lassiter è pronto fisicamente, tatticamente ed anche psicologicamente»
(Attilio Perotti, allenatore Genoa | «La Stampa», 24/11/1996)
«Non avevo molto talento, ma sapevo mettere la palla in rete»
(Roy Lassiter, attaccante Genoa)
Stagione |
Squadra |
Presenze |
Reti |
1990-91 |
North Carolina University |
|
|
1991-92 |
Carmelita |
|
|
1992-93 |
Turrialba |
25 |
1 |
1993-94 |
Carmelita |
30 |
7 |
1994-96 |
Alajuelense |
43 |
17 |
Gen. 96 |
Tampa Buy Mutiny |
34 |
27 |
Nov. 96 |
Genoa (B) |
2 |
- |
Gen. 97 |
DC United |
36 |
32 |
1998-00 |
Tampa Buy Mutiny |
55 |
36 |
2000-01 |
Miami Fusion |
27 |
10 |
2001-02 |
Kansas City Wizards |
23 |
7 |
2002-03 |
DC United |
14 |
- |
2003-04 |
Virginia Beach Mariners |
25 |
7 |
2004-05 |
Laredo Heat (D) |
|
|