Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Thorsten Flick


Luogo di Nascita:

Darmstadt (Germania)


Data di Nascita:

22/08/1976


Ruolo:

Difensore


Posizione:

Centrale Destro


Squadre:

Napoli

Voto al Bidone:

8,5


In una parola:

Contrariato



Thorsten Flick


Un “ministro senza portafoglio”, privo di qualsiasi estro


13/02/2025

di Cristian Vitali

«Io gioco al centro della difesa, da libero o da marcatore non fa differenza. Però sono abbastanza flessibile, posso agire anche a centrocampo, ho una buona visione di gioco»
(Thorsten Flick, difensore Napoli, durante la presentazione)
«Sono contento di essere al Napoli. Qui posso migliorare la mia carriera di calciatore. Anche se è in Serie B, Napoli ha una grande tradizione. Io sono stato un grande ammiratore di Diego Maradona. E del suo passato napoletano conosco quasi tutto»
(Thorsten Flick, difensore Napoli, durante la presentazione)

Il 20 Ottobre 1998 giunse a Napoli un giovane difensore tedesco, il primo giocatore di questa nazionalità a vestire la maglia azzurra: si trattava di Thorsten Flick, 22 anni, acquistato dall’Eintracht di Francoforte con la formula della comproprietà, con diritto di riscatto fissato a circa 7 milioni di Euro. Decisamente troppi. Cresciuto nel club del suo paese natale Darmstadt, ben presto passò nelle Giovanili del vicino Eintracht, dove lasciò intravedere qualcosina di interessante, disputando anche alcuni minuti in un paio di gare di Coppa Uefa contro la Juventus, ma senza eccellere (anche se poi, nel corso della stessa stagione, il club di Francoforte finì per retrocedere nella B tedesca). Era il Napoli di Renzo Ulivieri, che iniziò il campionato tra molti proclami e ampi propositi di promozione, ma che invece finì per arrancare malinconicamente verso la metà classifica della Serie B (chiuderà infatti l’annata con un deludente nono posto). Il difensore teutonico, al suo arrivo alle falde del Vesuvio, si disse ovviamente contento di essere approdato al Napoli. Solite dichiarazioni di rito: «Mi metto a completa disposizione del mister». Il tecnico toscano, però, non lo considera affatto, relegandolo spesso in panchina e volentieri in tribuna. L’esordio è datato addirittura 24 Gennaio 1999, quando subentra nei minuti finali nel match contro la Cremonese. Troppo poco: dopo tre mesi, pertanto, Thorsten si ritrovò ad aver giocato appena un quarto d’ora, iniziando conseguentemente a lamentarsi: «Sono venuto qui in Italia per giocare, e capisco che mi si voglia concedere un periodo d’ambientamento. Ma trovo che tre mesi siano stati decisamente troppi. Insomma, io voglio andare in campo». Nonostante gli addetti ai lavori parlassero bene di lui – prima che approdasse in Italia – questo lungagnone in azzurro dimostrò di essere davvero scarso. Non servì a nulla soprannominarlo “Ministro”, vista la sua omonimia con l’allora Ministro di Grazia e Giustizia Giovanni Maria Flick, che terminò il suo incarico proprio in quell’infausto periodo.

«Il quarto d’ora di Cremona? Non puo’ bastare ne’ a me, ne’ a chi deve giudicarmi. Quindici minuti sono pochi per intuire davvero le doti di un calciatore»
(Thorsten Flick, difensore Napoli | «Gazzetta dello Sport», 29/01/1999)
«Io non mi sono di certo mosso dalla Germania per restare in panchina o in tribuna»
(Thorsten Flick, difensore Napoli | «Gazzetta dello Sport», 29/01/1999)
Ulivieri, che già non lo vedeva di buon occhio, probabilmente a causa dei suoi frequenti sfoghi, pur di giustificare il suo mancato impiego dette la colpa alla lingua, ma il tentativo di scusa non piacque a Thorsten, come riferì con un lungo sfogo alla “Gazzetta”: «Chiesi delle spiegazioni all’allenatore. Mi disse che il vero problema era la lingua. Disse che era difficile farmi convivere in campo con chi parlava diversamente da me. Ma poi io l’italiano l’ho imparato. E se considerate da quanto vivo qui, direi anche piuttosto bene. L’ho studiato in fretta proprio perche’ ho capito che e’ vero che in campo e’ giusto capirsi. Ma poi su questo argomento ho una mia idea. E cioe’ sarebbe necessaria piu’ unita’, piu’ compattezza, nel momento in cui si gioca. Intendo dire che va bene richiamarsi l’uno con l’altro. Ma sarebbe meglio parlare per farsi coraggio, e non per scambiarsi delle sgridate a causa di un errore che si e’ commesso. Soprattutto per un difensore, la concentrazione e’ un fattore assolutamente fondamentale. Un attaccante puo’ anche fallire un tiro, ha certamente la possibilita’ di rifarsi dopo. Un difensore no, lui deve restare coi nervi sulla partita dal primo all’ultimo minuto della partita. Se magari un compagno ti fa notare uno sbaglio, puo’ contribuire a creare in te un certo sentimento di sfiducia. E’ giusto far notare gli errori, sia chiaro, ma e’ meglio farlo a partita finita». Dopo tutta questa lagnosa litania, nonostante tutto Ulivieri decise di concedergli un’altra chanche, forse apposta per dimostrare a tutti la sua broccaggine, poiché la domenica successiva lo schiera addirittura titolare nel delicato match contro il Cosenza. Inutile dire che il Napoli finisce per perdere 1-0, con evidenti lacune difensive del centrale teutonico (che di teutonico ha ben poco). Qui finiscono le presenze ufficiali di Thorsten al Napoli: si registra solamente qualche altra presenza in panchina e tanta, tanta tribuna. A fine stagione, con questi risultati, i partenopei decidono di non esercitare il diritto di riscatto e pertanto Flick torna all’Eintracht il quale però, lo gira subito al Saarbrucken, club della Serie C tedesca. Da questo momento è un viavai di trasferimenti nel calcio germanico minore, con ingaggi in semisconosciute squadre militanti nella “Oberliga” (l’equivalente della nostra vecchia C2). L’unica nota positiva è l’esperienza ungherese del Debrecen del 2002, militante nella massima Serie magiara, che dura però pochi mesi. Nel 2007, con il Ober-Roden, ha vinto la “Landesliga Hessen Sud”, raggiungendo così la tanto agognata promozione nel girone dell’Hessen dell’Oberliga. Chi si accontenta, gode. Non dimentichiamoci che pochi mesi prima che Flick arrivasse al “San Paolo” il Napoli aveva spedito all’Eintracht un altro dei “nostri”, tal Damir Stojak. Una mano lava l’altra, si potrebbe dire. Una volta chiusa la carriera, ha viaggiato molto e, come apprendiamo da un sito tedesco, è diventato una sorta di mental coach. Riporta Frankfurter-ring.de: «In qualità di viaggiatore ha sperimentato profondi processi di guarigione presso varie tribù spirituali del Sud America e lì è stato iniziato alla medicina sciamanica. La sua conoscenza specialistica delle tecniche di respirazione, in particolare della pratica della respirazione trasformativa, lo rende un coach e un mentore ricercato che mira a raggiungere processi trasformativi a livello fisico e mentale. È un clearing practitioner certificato, un breathing coach e oggi supporta atleti agonisti e privati nel loro sviluppo personale, nonché aziende nell’ambito della spiritualità e della cultura aziendale». Data la sua traumatica (dis)avventura napoletana, possiamo dire che l’esperienza non gli manca.

«Sotto il profilo atletico son venuto qui in buone condizioni, ho solo dovuto un pò cambiare sistemi di allenamento. Disagi tattici? Inizialmente sì. Ero abituato a giocare da libero, staccato rispetto ai miei compagni della difesa. Qui ho scoperto invece che la difesa è una linea che tutti devono rispettare. Ammetto che io tendevo comunque a indietreggiare, ma ora sto abituandomi»
(Thorsten Flick, difensore Napoli | «Gazzetta dello Sport», 29/01/1999)

«Posso garantire la mia capacita’ di star concentrato durante la partita intera. L’importante adesso e’ la domenica di Cosenza. A me i sei punti di distacco dalla quarta non sembrano pochi. Li’ bisogna vincere»
(Thorsten Flick, difensore Napoli | «Gazzetta dello Sport», 29/01/1999)

Stagione Squadra Presenze Reti
1991-93 SV Darmstad - -
1993-96 Eintracht Francoforte 12 -
1996-98 Eintracht Francoforte (B) 24 1
1998-99 Eintracht Francoforte 1 -
Nov. 98 Napoli (B) 2 -
1999-00 FC Saarbrucken (C1) 6 -
Nov. 99 VFB Oldenburg (C2) 11 -
Gen. 00 Aschaffenburg (C1)
2000-02 VSC Debrecen
Gen. 02 Klein-Karben (C2) 18 1
2003-05 Ober-Roden (D) 42 4
2005-06 SV Erzhausen (D) 31 1
2006-07 Ober-Roden (D)
2007-08 Ober-Roden (C2)
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