Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Edmundo Alves de Souza Neto


Luogo di Nascita:

Niteroi (Brasile)


Data di Nascita:

02/04/1971


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Centravanti


Squadre:

Fiorentina,
Napoli

Voto al Bidone:

8


In una parola:

Pazzo



Edmundo


Un pazzo centravanti innamorato del Carnevale di Rio


18/12/2008

di Cristian Vitali

«Non sono mai stato in panchina in tutta la mia carriera, neanche a 8 anni. Non possono trattarmi così»
(Edmundo, attaccante Fiorentina)

«E’ un campione che ci darà ancora qualcosa in più, un talento, le sue qualità non si discutono»
(Emiliano Mondonico, allenatore Napoli | «La Repubblica», 08/01/2001)

Edmundo nasce a venti di chilometri a Nord da Rio de Janeiro. Inizia la sua carriera nel Marine Futebol, per poi passare alle giovanili del Botafogo e successivamente a quelle del Vasco da Gama, con il quale esordisce nel campionato carioca nel 1992. Con la Nazionale brasiliana – per lui 11 reti in 35 gare complessive, dal 1993 al 2000 – si è affermato nella Coppa America del 1997, realizzando due gol. Sempre nel 1997 ha vinto la classifica dei cannonieri del campionato brasiliano con 29 reti in 26 partite (primato precedente di Reinaldo dell’Atletico Mineiro con 28 gol). Nella partita di campionato con l’Uniao San Joao del 12 Settembre 1997 ha realizzato tutti e sei i gol del Vasco (record precedente ancora di Reinaldo con 5). Nello stesso incontro ha realizzato il gol più veloce nella storia del campionato brasiliano: 27 secondi dopo il fischio d’inizio dell’arbitro. Altro record polverizzato. Da qui il suo soprannome, “O Animal”, che in brasiliano non è un’offesa, ma sta a significare letteralmente “atleta di forza bestiale”; in Italia ci si renderà conto che il suo soprannome è adatto anche a descrivere i suoi comportamenti. Il 9 Luglio 1997: la Fiorentina raggiunge l’accordo col Vasco da Gama e conclude il suo acquisto per una cifra vicina ai 13 miliardi di Lire. Il contratto è di tre anni: due miliardi e mezzo di Lire a stagione. Edmundo si dichiara felice per il trasferimento in Italia che potrà avvenire soltanto a conclusione del campionato brasiliano, quindi a Gennaio 1998. «E’ un sogno che si realizza» dice in un’intervista televisiva, durante la quale lancia anche una sfida all’amico Ronaldo: «Segnerò più di te». Bum! Il 22 Dicembre 1997 si conclude finalmente il campionato carioca con la vittoria del Vasco da Gama. Edmundo aggiunge così un altro Scudetto a quelli già conquistati col Palmeiras e con lo stesso Vasco; il neoviola vince la graduatoria dei cannonieri e riceve il premio come miglior giocatore della stagione. Le premesse sono eccezionali. Edmundo dovrebbe partire per Firenze, ma è bloccato da una controversia tra il Vasco da Gama e il Palmeiras, che pretende un risarcimento di tre miliardi di Lire. Il Vasco, a sua volta, chiede alla Fiorentina l’immediato pagamento del transfert, in un primo tempo fissato in più rate. C’è un piccolo bracco di ferro, poi la Fiorentina cede: l’8 Gennaio 1998 Edmundo arriva a Firenze, dove viene presentato nella sede sociale. Piazza Savonarola è gremita di tifosi esultanti. Sbrigate le questioni burocratiche, Edmundo esordisce nella sconfitta casalinga contro la Lazio, subentrando nel finale. A fine mese i viola giocano a San Siro contro il Milan, ma il brasiliano va in panchina col volto corrucciato. La Fiorentina a sorpresa vince, ma Edmundo rifiuta di partecipare alle interviste: è polemica con Malesani.

Il “Journal Do Brasil” pubblica una sua intervista in cui lancia dichiarazioni velenose alla Fiorentina. Il 17 Febbraio Cecchi Gori lo convoca per un colloquio, in cui il centravanti chiede garanzie per un posto da titolare, ma il Presidente replica che le decisioni tecniche spettano solo all’allenatore. Come tutta risposta, il giorno dopo “O’ Animal” si imbarca su un aereo diretto a Rio de Janeiro. All’arrivo rilascia questa dichiarazione: «Sono un campione, la Fiorentina non può trattarmi così». E ancora: «Non sono mai stato in panchina in vita mia, neppure quando avevo otto anni». La domenica successiva i viola battono la Juventus per 3-0 e quasi tutti pensano che per Edmundo (impegnatissimo nelle sfilate del Carnevale) l’avventura italiana sia già finita. La società chiede ed ottiene di multare il giocatore per l’improvviso abbandono della squadra. Il “figliol prodigo” torna in Italia il 16 Marzo 1998 e dichiara: «Sono pentito di quello che ho fatto, ma non potevo agire in maniera diversa. Dovevo tornare in Brasile per risolvere un serio problema personale». Un’ora dopo è in campo per allenarsi. Il “serio problema personale” era un processo per omicidio colposo per un incidente stradale del 2 Dicembre 1995, in cui l’auto da lui guidata provocò la morte di tre persone. Edmundo è condannato a un risarcimento di 350 milioni di lire, oltre che a una pensione mensile per la famiglia di una delle vittime. Finalmente, nella partita contro il Napoli del 26 Marzo, il brasiliano realizza, a 4 minuti dal termine, il suo primo gol in campionato. in quella stagione ne realizzerà altri tre. L’anno seguente sembra l’annata giusta per vincere qualcosa di importante: a guidare la squadra viene chiamato nientemeno che Giovanni Trapattoni. Tuttavia, nonostante la presenza del “Trap” in panchina, la Fiorentina Campione d’Inverno che sembrava indirizzata verso il suo terzo Scudetto dovette fare i conti con il suo carattere ribelle e la sua “voglia” di Carnevale: nel momento più importante della stagione vola a Rio de Janeiro (opportunità concessagli da una clausola del contratto), e la squadra, complice anche l’infortunio di Batistuta, perderà punti fondamentali per la lotta al tricolore, che risulteranno decisivi negativamente. Infatti la sconfitta di Udine e i passi falsi con Roma e Salernitana vedono inesorabilmente i toscani allontanarsi dalla vetta. A fine stagione, quindi, sarà ceduto al Vasco da Gama. Nonostante ciò Edmundo è uno dei giocatori ricordati con maggiore nostalgia dalla tifoseria viola.
«Sono molto contento, anche se a fine stagione andrò via. Però vorrei farlo lasciando la squadra in Serie A. Possiamo farcela. Io ci credo ancora»
(Edmundo, attaccante Napoli, dopo la gara Napoli-Verona | «La Repubblica», 21/05/2001)
«E’ un acquisto furbo. Lo prendiamo oggi e lo pagheremo a giugno»
(Giorgio Corbelli, Presidente Napoli)
Ma il suo ritorno in Brasile è solo un arrivederci: nel Gennaio del 2001, a sorpresa, torna in Italia per vestire la maglia del Napoli. E’ il colpo del mercato, a volerlo è stato il Presidente Giorgio Corbelli; il brasiliano arriva in prestito dal Vasco de Gama, e sembra un colpo niente male. Basti pensare che fu presentato al “San Paolo” davanti a 20.000 tifosi in festa. Un onore del genere, in tutta la storia della squadra partenopea, era stato concesso solo a Maradona nel 1984. Il brasiliano si sistemò in una villa a due piani e sei stanze sul lago d’Averno e fu dotato di una BMW Station Wagon grigio metallizzata. La squadra però non riuscirà mai a risalire la china e, complice anche un infortunio nella gara d’esordio contro l’Udinese (che lo terrà fuori per un po’ di gare e lo farà tornare solo a “mezzo servizio”), Edmundo non riuscirà ad esprimere realmente tutto il suo potenziale e la squadra retrocede mestamente in Serie B. Se ne andò lasciando il ricordo di cinque interviste, di una multa di 10 milioni di Lire per ritardato rientro dal Brasile e di un “vaffa” a Mondonico che lo sostituì una volta con Moriero“O’ Animal” fa le valigie e porta la sua rabbia altrove: prima a Tokyo, poi di nuovo in Brasile, sempre con ingaggi part-time finchè, il 30 Maggio 2008 annuncia il suo (prematuro) ritiro. Aveva infatti intenzione di appendere le scarpe al chiodo nel 2009, ma tanto è stata la delusione in seguito ad un rigore da lui fallito in Coppa di Brasile, che è costato l’eliminazione del suo Vasco de Gama, tale da anticipare la sua decisione. E anche le sue pazzie continuano a venire a galla: l’ultima che ha combinato ha suscitato le proteste degli animalisti in Brasile. Ha comprato illegalmente uno scimpanzé per la festa di compleanno del figlio, gli ha fatto bere birra fino a farlo ubriacare, dopodichè l’ha buttato fuori di casa. Quando uno è matto è matto, sia dentro che fuori dal campo.


«Sono contento, felice di giocare di nuovo in Italia. Sono qui per salvare il Napoli. Adesso vado alla partita, poi riparliamo domani. Voglio solo mandare un saluto ai tifosi del Napoli»
(Edmundo, attaccante Napoli, al suo arrivo all'Aeroporto di Fiumicino | «La Repubblica», 08/01/2001)

«Ero un pò preoccupato della classifica del Napoli, ma la squadra che ho visto all’Olimpico può giocare per l’Uefa o la Champions League, altro che salvezza»
(Edmundo, attaccante Napoli, durante la presentazione | «La Repubblica», 09/01/2001)

«Ho sempre giocato con 9, 7 o 10. La 10 non si può, così ho unito gli altri due numeri»
(Edmundo, attaccante Napoli, durante la presentazione | «La Repubblica», 09/01/2001)

«Non andrò in Brasile durante il Carnevale. Sono cambiato, onorerò il contratto»
(Edmundo, attaccante Napoli, durante la presentazione | «La Repubblica», 09/01/2001)

«Possiamo arrivare alla Champions League»
(Edmundo, attaccante Napoli)

«Se dovesse succedere, lui resta qui e io vado a festeggiare al Carnevale di Rio»
(Emiliano Mondonico, allenatore Napoli)

Stagione Squadra Presenze Reti
1990-93 Vasco da Gama 24 8
1993-95 Palmeiras 40 21
1995-96 Flamengo 13 2
1996-97 Corinthias 11 4
Gen. 97 Vasco Da Gama 42 38
Gen. 98 Fiorentina 9 4
1998-99 Fiorentina 28 8
1999-00 Vasco Da Gama 26 16
2000-01 Santos 21 12
Gen. 01 Napoli 17 4
2001-02 Cruzeiro 12 3
Gen. 02 Verdy Tokyo 26 16
Gen. 03 Urawa Reds Diamonds - -
2004-05 Nova Iguacu 2 1
2005-06 Figueirense 31 15
Gen. 06 Palmeiras 43 30
Gen. 08 Vasco Da Gama 15 8
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