Nicolae Dica
Il pupillo di Zenga diventato presto scomodo “nemico”
22/08/2012
di Cristian Vitali
«E’ un giocatore con grandi doti tecniche e ha classe da vendere»
(Giuseppe Mascara, attaccante Catania)
Per lui i soprannomi si sono sprecati: da “Decarul” (“Decano”, quasi a sottolineare la spiccata personalità del giocatore), a “Magicianul Stelei” (“Mago della Steaua”, relativo al periodo in cui ha giocato nell’omonima squadra della Capitale rumena), da “Brazilianul Stelei” (“Brasiliano della Steaua”, che dovrebbe rendere l’idea sull’innata creatività del giocatore) a quello più conosciuto, che è arrivato a Catania come personale biglietto da visita: “RonalDica”! E qui ogni commento è superfluo. Questo talentuoso centrocampista assunse un ruolo decisivo con i suoi gol nella conquista dei due Scudetti dello Steaua che brillano nel suo personalissimo Palmares. Le sue ottime prestazioni gli hanno permesso di entrare nel giro della Nazionale, con la quale ha partecipato agli Europei del 2008. Al termine della manifestazione, il 26 Giugno il Catania ne ufficializzò l’acquisto, sborsando 2 milioni di Euro per il cartellino, e mettendolo sotto contratto per 4 anni. Il 3 Luglio fu presentato alla stampa: «Catania è una città molto bella e spero di trovarmi bene. Con Walter Zenga sarà più facile e mi aiuterà molto come ad adattarmi più velocemente. Con lui giocavo da seconda punta, ed è il ruolo che preferisco. Volevo giocare in un campionato più competitivo e ci sono riuscito. In Romania ho avuto problemi con la mia ex tifoseria, per questo motivo ho deciso di andare via da Bucarest. Ai miei nuovi tifosi dico di starmi sempre vicino e sostenermi anche nei momenti più difficili». Ecco spiegato il soprannome di “Mago”: aveva già previsto che avrebbe avuto grossi problemi, pertanto ha cercato di prevenire i tempi accattivandosi la benevolenza dei tifosi.
«Nicolae deve stare tranquillo perchè prima o poi arriverà il suo momento. Ogni tecnico vorrebbe avere in organico un giocatore di qualità come lui, tra l’altro un vero uomo, però in Italia spesso capita di trovare alcuni problemi di ambientamento come accade qualche anno fa a Platini che per diventare grande con la Juve impiegò circa sei mesi»
(Walter Zenga, allenatore Catania)
Centrocampista offensivo poliedrico, che ha dimostrato (in Romania) di saper fare anche la punta, Dica portava in dote il titolo di “Calciatore romeno dell’anno”, conquistato nel 2006, e quello di terzo miglior giocatore della
Champions l’anno seguente (2007), dietro a campioni del calibro di Cristiano Ronaldo e Kakà. In Nazionale viene spesso utilizzato come esterno, destro o sinistro. Facile spiegare come abbia fatto a venire proprio in Sicilia: il suo approdo è un retaggio del passato rumeno di Zenga sulla panchina dello Steaua, che stravede(va) per lui. Tuttavia,
già nel mercato novembrino per lui si prospettò un imminente rientro in Patria: fino a quel momento, nonostante la presenza del suo mentore Zenga, aveva trovato pochissimo spazio: in tutto, appena 92’ con la maglia rossoblu. E l’ex “Uomo Ragno”, del resto, non aveva motivo di trovargli per forza una maglia da titolare, visto che in quel periodo il suo Catania funzionava come un orologio svizzero, protagonista di un avvio di campionato a dir poco travolgente. Per quale motivo avrebbe dovuto togliere di squadra qualcuno che stava giocando benissimo? In ogni caso, Walter cercò di guadagnare tempo:
«Nicolae deve stare tranquillo perché arriverà il suo momento. Ogni tecnico vorrebbe avere in organico un giocatore come lui, però in Italia capita di trovare alcuni problemi di ambientamento». Ma Dica, da buon rumeno, arriva ben presto a spazientirsi, non nascondendo il malcontento a causa del suo scarso impiego. E intanto i mesi passano, ma le cose non cambiano. Ogni tanto arriva una presenza, giusto per calmare gli animi, ma poi tutto torna alla normalità. Che, per Dica, significa panchina, spesso tribuna.
«Onestamente non mi aspettavo di essere convocato in Nazionale dopo che a Catania non gioco quasi mai»
(Nicolae Dica, centrocampista Catania)
Alla fine, grazie alle continue (anche se infondate) rassicurazioni di Zenga e Lo Monaco, il fantasista
resta in Sicilia fino alla fine della stagione, totalizzando una apparizione da titolare contro il Genoa, un subentro in corso nella gara contro l’Inter e, in Coppa Italia, e una gara dall’inizio contro il Parma. Ma non è da dimenticare la sua migliore partita giocata in Italia, sempre in Coppa Italia, il 17 Settembre 2008. Un gol e un assist in uno squillante 4-0! Si, contro il Padova, formazione di Serie C. La sua avventura italiana finisce così quasi ancor prima di iniziare, anche se arriva a rifiutare delle offerte per il suo cartellino, facendo infuriare ancor di più l'ex portiere dell’Inter e i tifosi etnei. Ma il 19 Giugno 2009 firma un contratto di un anno con i greci dell’Iraklis Salonicco. Il trasferimento, ufficializzato dal Catania il 3 Luglio, è a titolo temporaneo con diritto di riscatto del cartellino da parte dell’Iraklis. Disse di lui Mascara, suo compagno di stanza durante i ritiri:
«Per comunicare ci stiamo venendo incontro. Io sto imparando il rumeno e lui l’italiano. L’importante però che presto impari la lingua del calcio». Che per lui non ha mai parlato il dialetto siciliano, rimastogli completamente indigesto.
Stagione |
Squadra |
Presenze |
Reti |
1998-00 |
Dacia Pitesti (B) |
50 |
19 |
2000-04 |
Arges Pitesti |
89 |
34 |
Gen. 04 |
Steaua Bucarest |
125 |
54 |
2008-09 |
Catania |
3 |
- |
2009-10 |
Iraklis Salonicco |
12 |
3 |
Gen. 10 |
Cluj |
13 |
- |
2010-11 |
Manisaspor |
5 |
- |
Gen. 11 |
Mioveni |
10 |
3 |