Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Daniel Bravo


Luogo di Nascita:

Tolosa (Francia)


Data di Nascita:

09/02/1963


Ruolo:

Centrocampista


Posizione:

Regista


Squadre:

Parma

Voto al Bidone:

8


In una parola:



Daniel Bravo


Eterno adolescente capellone giunto anziano a Parma


16/11/2008

di Cristian Vitali

«Con mio marito Daniel Ancelotti è stato disonesto, ha voluto che cambiasse completamente il suo modo di giocare malgrado avesse alle spalle 17 anni di carriera e fosse uno dei tre migliori giocatori francesi assieme a Zidane e Djorkaeff. Avrebbe dovuto essere più onesto con mio marito, dirgli che per lui non c’era posto, avremmo perso tutti meno tempo: ogni domenica, invece, lo spediva in tribuna. Ora Daniel gioca nel Lione e sta ritrovando la voglia di divertirsi»
(Eva Bravo, moglie di Daniel | «Adnkronos», 20/01/1998)

Cresciuto nel Nizza, Daniel Bravo (pronuncia Bràvò) ha giocato a lungo in diverse squadre della Serie A fancese, segnalandosi particolarmente con la maglia del Paris Saint Germain, di cui divenne in breve tempo uno dei giocatori-simbolo: i tifosi lo soprannominarono “Petiti Prince” (“Piccolo Principe”), nomignolo che non ha mai oltrepassato i confini per il suo talento inespresso. Anche se arrivò tardi a giocare nel campionato italiano, l’Italia era nel suo destino già da giovanissimo: all’inizio degli anni 80, proprio agli albori della sua carriera – quando era considerato una giovane promessa – al “Parco dei Principi” di Parigi Bravo aveva crocifisso l’Italia di Bearzot segnando una splendida rete, l’unica della sua carriera in Nazionale, che valse il 2-0 per la Francia. Allora il francesino era agli inizi, e prometteva molto bene. Purtroppo, però, non avrà molta fortuna con la maglia della Nazionale francese, con cui giocò solo 13 gare, dal 1982 al 1989, realizzando quell’unica – ma indimenticabile – rete. Come dicevamo, arrivò in Italia tardino, a 33 anni compiuti, fortemente voluto da Ancelotti che lo considerava ancora un fenomeno: più che altro prese la strada di Parma perché aveva esperienza da vendere e, cosa fondamentale, fu pagato solo per il costo del suo ingaggio, poiché giunse a parametro zero. La sua parentesi italiana sarà da dimenticare: in una “rosa” molto ampia lui, che non aveva una forma fisica perfetta – data anche l’età non più verdissima – verrà impiegato spesso a partita già iniziata. Nato come fantasista e trasformatosi in mediano da battaglia rinnegando fin troppo il suo passato, Ancelotti si rese conto di aver bisogno di qualche idea in più, preferendogli Massimo Brambilla e il pupillo Pietro Strada. In totale il francese raccoglie 24 presenze senza realizzare gol. Rientrò in Francia l’estate successiva, al Lione, dopo aver risolto il suo contratto con i ducali, poi l’eterno adolescente si ritirò dopo essere tornato a giocare per una stagione nel Nizza – nella Serie B francese – a 36 anni suonati. Capigliatura a parte, in Italia verrà ricordato solo per la bella e simpatica moglie Eva, una bionda brillante e dal sorriso accattivante, la cui bellezza sembrava fosse inversamente proporzionale alle prestazioni in campo del marito. La consorte di Bravo, già famosa nel mondo dello spettacolo francese, per diverso tempo partecipò infatti come ospite fissa alla trasmissione domenicale di Fabio Fazio “Quelli che il calcio”. Ebbe sicuramente molto più successo di lui.


Stagione Squadra Presenze Reti
1980-82 Nizza 62 7
1982-83 Nizza (B) 29 11
1983-87 Monaco 124 33
1987-89 Nizza 50 18
1989-96 Paris Saint Germain 217 22
1996-97 Parma 24 -
1997-98 Olympique Lione 14 4
1998-99 Olympique Marsiglia 20 1
1999-00 Nizza (B) 19 1
Copyright © 2006 Calciobidoni.it — Le Meteore e i Bidoni del calcio italiano | Webmaster Cristian Vitali

Qualsiasi materiale pubblicato (testi ed immagini) può essere riprodotto a condizione che venga citata la fonte — Calciobidoni.it