Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
Daniel Bravo
Tolosa (Francia)
09/02/1963
Centrocampista
Regista
Parma
8
—
Eterno adolescente capellone giunto anziano a Parma
16/11/2008
di Cristian Vitali
Cresciuto nel Nizza, Daniel Bravo (pronuncia Bràvò) ha giocato a lungo in diverse squadre della Serie A fancese, segnalandosi particolarmente con la maglia del Paris Saint Germain, di cui divenne in breve tempo uno dei giocatori-simbolo: i tifosi lo soprannominarono “Petiti Prince” (“Piccolo Principe”), nomignolo che non ha mai oltrepassato i confini per il suo talento inespresso. Anche se arrivò tardi a giocare nel campionato italiano, l’Italia era nel suo destino già da giovanissimo: all’inizio degli anni 80, proprio agli albori della sua carriera – quando era considerato una giovane promessa – al “Parco dei Principi” di Parigi Bravo aveva crocifisso l’Italia di Bearzot segnando una splendida rete, l’unica della sua carriera in Nazionale, che valse il 2-0 per la Francia. Allora il francesino era agli inizi, e prometteva molto bene. Purtroppo, però, non avrà molta fortuna con la maglia della Nazionale francese, con cui giocò solo 13 gare, dal 1982 al 1989, realizzando quell’unica – ma indimenticabile – rete. Come dicevamo, arrivò in Italia tardino, a 33 anni compiuti, fortemente voluto da Ancelotti che lo considerava ancora un fenomeno: più che altro prese la strada di Parma perché aveva esperienza da vendere e, cosa fondamentale, fu pagato solo per il costo del suo ingaggio, poiché giunse a parametro zero. La sua parentesi italiana sarà da dimenticare: in una “rosa” molto ampia lui, che non aveva una forma fisica perfetta – data anche l’età non più verdissima – verrà impiegato spesso a partita già iniziata. Nato come fantasista e trasformatosi in mediano da battaglia rinnegando fin troppo il suo passato, Ancelotti si rese conto di aver bisogno di qualche idea in più, preferendogli Massimo Brambilla e il pupillo Pietro Strada. In totale il francese raccoglie 24 presenze senza realizzare gol. Rientrò in Francia l’estate successiva, al Lione, dopo aver risolto il suo contratto con i ducali, poi l’eterno adolescente si ritirò dopo essere tornato a giocare per una stagione nel Nizza – nella Serie B francese – a 36 anni suonati. Capigliatura a parte, in Italia verrà ricordato solo per la bella e simpatica moglie Eva, una bionda brillante e dal sorriso accattivante, la cui bellezza sembrava fosse inversamente proporzionale alle prestazioni in campo del marito. La consorte di Bravo, già famosa nel mondo dello spettacolo francese, per diverso tempo partecipò infatti come ospite fissa alla trasmissione domenicale di Fabio Fazio “Quelli che il calcio”. Ebbe sicuramente molto più successo di lui.
Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
1980-82 | Nizza | 62 | 7 |
1982-83 | Nizza (B) | 29 | 11 |
1983-87 | Monaco | 124 | 33 |
1987-89 | Nizza | 50 | 18 |
1989-96 | Paris Saint Germain | 217 | 22 |
1996-97 | Parma | 24 | - |
1997-98 | Olympique Lione | 14 | 4 |
1998-99 | Olympique Marsiglia | 20 | 1 |
1999-00 | Nizza (B) | 19 | 1 |
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