Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.
Carlos Alberto Bianchezi
San Paolo (Brasile)
25/08/1964
Attaccante
Centravanti
Atalanta
7,5
Occasionale
Fu il giustiziere di Orrico, ma un pessimo erede di Evair
30/11/2008
di Cristian Vitali
Soprannominato stranamente “Careca” proprio come il ben più famoso centravanti del Napoli e della Selecao, pare per una sua somiglianza (non certo evidente), Carlos Alberto Bianchezi era un anch’egli un attaccante molto veloce e dalla tecnica discreta, che fu acquistato nell’estate del 1991 dai dirigenti atalantini per sostituire il vuoto lasciato dal connazionale Evair. Non riuscì in questo “ingrato” compito, tant’è che rimase a Bergamo una sola stagione. Le promesse non le mantenne mai, giocò insieme a Caniggia e Piovanelli, due grandissimi giocatori, e forse per questo motivo riuscì a segnare 8 reti, un bottino fin troppo generoso, per questo giocatore quasi sempre mediocre in campo e bizzarro fuori, oltre che poco portato alla marcatura su azione: rimediò il cartellino rosso in ambo le sfide con il Parma, sua bestia nera italiana. E’ ricordato dai tifosi, non solo bergamaschi, per due calci di rigore, dall’esito curiosamente contrapposto. Il primo fu da lui fallito nella gara di campionato disputata contro il Milan di Capello (poi persa). Il secondo, invece, lo realizzò al minuto 29 del primo tempo contro l’Inter di Corrado “Orrore” Orrico, il 19 Gennaio 1992. In quell’occasione Bianchezi trasformò un rigore guadagnato da Caniggia per un fallo di Paganin; fu il gol che valse la vittoria per 1-0 degli atalantini contro i meneghini, e che determinò, sebbene involontariamente, le dimissioni del trainer Orrico e la conseguente crisi di risultati dei nerazzurri milanesi. Segnerà anche nel match Atalanta-Cremonese del 23 febbraio 1992, divenuto famoso per il primo gol realizzato su azione da un portiere nel campionato di Serie A: al quarantasettesimo della ripresa l’estremo difensore dei grigiorossi, Michelangela Rampulla, incorna di testa un cross e batte Ferron, pareggiando la rete di Careca III. Nonostante le 8 reti realizzate quell’anno (e molte insufficienze in pagella), il brasiliano risultò senza ombra di dubbio l’anello debole dell’attacco bergamasco, forte del miglior Caniggia e del bombardiere Lamberto Piovanelli, all’apice della sua seppur breve carriera. Vista la stagione fallimentare, fu ceduto nella prima divisione messicana dove, tra alti e bassi, concluderà in sordina la sua carriera.
Stagione | Squadra | Presenze | Reti |
1985-87 | Marilia | - | - |
1988-89 | Guarani | 19 | - |
1989-91 | Palmeiras | 43 | 19 |
1991-92 | Atalanta | 29 | 8 |
1992-97 | Monterrey | 105 | 27 |
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