Tutto il peggio del calcio italiano tra equivoci, errori clamorosi e “papere” storiche. Dal 1980 ad oggi.

Nome e Cognome:

Zoran Ban


Luogo di Nascita:

Rijeka (Croazia)


Data di Nascita:

27/05/1973


Ruolo:

Attaccante


Posizione:

Seconda Punta


Squadre:

Juventus,
Pescara,
Foggia

Voto al Bidone:

7


In una parola:

Indietreggiante



Zoran Ban

Mancato erede di Boksic, vera “meteora” in bianconero

12/03/2006

di Cristian Vitali

«Voglio dimostrare a Trapattoni chi sono. Dicono che somiglio un pò a Boksic, bomber dell’Olympique Marsiglia che piaceva molto alla Juventus. Diventerò come lui e chissà, fra qualche anno, potrei anche essere meglio»
(Zoran Ban, attaccante Juventus)
«Ha un sinistro alla Ravanelli»
(Giovanni Trapattoni, allenatore Juventus)

Zoran Ban, chi è costui? Già il nome sembra una barzelletta. Forse se lo ricordano ancora i tifosi della Juventus: fu acquistato all’età di 19 anni nell’estate del 1993 dalla squadra bianconera. Proveniva dalla formazione croata del Rijeka, con cui realizzò 11 gol in tre anni: un bottino non certo esaltante. Resta tuttora da capire per chissà quali doti (probabilmente nascoste) sia stato ingaggiato. Gli addetti ai lavori lo etichettavano come una sorta di nuovo Boksic, presagendo per lui una luminosa carriera. Fatto sta che giunto a Torino, e chiuso da grandi campioni, fu presto relegato ai margini della squadra. Non fu nemmeno ceduto in prestito a qualche squadra per maturare. Un vero e proprio oggetto misterioso. Ma a lui probabilmente bastava, viste alcune sue dichiarazioni postume: «A Torino andavo in giro in “Cinquecento” e mi sembrava di viaggiare in “Rolls Royce”. Ci vuole poco per toccare il cielo con un dito. Non ho mai avuto pretese, mi bastava camminare per le strade della città, “provare” il gusto di andare al cinema». Parole dettate dalle pessime condizioni in cui si trovava nel suo Paese, a quei tempi in aperta guerra. Sia i tifosi bianconeri che Trapattoni si rendono conto che le somiglianze con Boksic non si trovano neanche con la lente d’ingrandimento. Il tecnico, quindi, lo utilizza con il contagocce: due volte in campionato, contro il Lecce ed il Genoa, tre in Coppa Uefa ed una in Coppa Italia.

«Fare il quarto straniero qui sarebbe bellissimo. Ma non ci ho mai contato troppo. Quello che viene, viene»
(Zoran Ban, attaccante Juventus)
«Per me è già un grande onore passare dalla tribuna alla panchina. Se poi dovessi anche giocare sarebbe il massimo»
(Zoran Ban, attaccante Juventus)
E’ il prosieguo della sua carriera che fa comprendere come i dirigenti torinesi presero un “granchio” e rimediarono in tempo, cedendolo l’anno successivo. Il buon Zoran tornò in Italia due stagioni dopo, ma in un mondo completamente diverso e ridimensionato: al Pescara e in Serie B. Un campionato ideale per testare le qualità di giocatori di cui non si conoscono né doti né potenzialità. Risultato: 9 partite ed appena un gol, segnato al Padova (che poi retrocesse). Da lì prese la via del Belgio, me evidentemente l’Italia gli rimase nel cuore. Nel 2004 tornò per l’ennesima (e ultima) volta nel paese nostrano, per potenziare l’attacco dell’ambizioso Foggia allenato da Giuseppe Giannini. Un gradino ancora più sotto, Serie C1: due gol in cinque partite, prima di emigrare non si sa più dove. Niente da fare, si è dovuto arrendere anche il “Principe” – che è stato poi esonerato dal club pugliese – di fronte all’instabilità di Zoran Ban che, dopo una brevissima parentesi in Patria, spinto da un sussulto d’orgoglio – e qualche problema personale – si è ritirato dall’attività agonistica.


«Magari ha stoffa, ma per giocare subito nel campionato italiano dovrebbe già essere sgrezzato»
(Domenico Cataldo, Direttore Sportivo Lecce)

Stagione Squadra Presenze Reti
1990-93 Rijeka 38 11
1993-94 Juventus (A) 2 -
1994-95 Belenenses 9 2
1995-96 Boavista 16 4
1996-97 Pescara (B) 9 1
1997-99 Excelsior Mouscron 40 20
1999-01 Racing Genk 36 11
2001-03 Bergen 20 5
2003-04 Mons 20 5
2004-05 Foggia (C1) 5 2
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